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Calciomercato - L'inverno rigido della Serie A: è il mercato più povero dal 2006. E il confronto con le altre leghe...

Luca Montanari

Aggiornato 01/02/2023 alle 13:46 GMT+1

CALCIOMERCATO - Si è chiusa una finestra di mercato invernale negativamente storica per la Serie A. La più povera degli ultimi 17 anni, superata per spese persino da campionati come la MLS statunitense e dalla Superliga argentina. L'ennesimo segnale a dimostrazione di una crisi tremenda del calcio italiano.

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C'era una volta in Italia, ma non fino a tanto tempo fa, il mercato di riparazione. Settimane vibranti di trattative, colpi più o meno disparati, per tamponare le crepe e rinforzare i reparti scoperti di ogni rosa. Dalla prima all'ultima di Serie A, da chi voleva difendere la vetta, chi necessitava di cambiare marcia riaggiustando una stagione cominciata sottotonno, fino a chi rincorreva disperatamente la salvezza. Con la mano nel blocchetto assegni senza pensarci due volte. Immagine che pare un ricordo sbiadito rispetto al quadro completo che ci ha fornito la Serie A nella sessione invernale di calciomercato appena conclusa. Società afflitte economicamente (se non "penalmente", sportivamente parlando, e tuttora sotto processo), altre che vogliono proseguire sulla linea della sostenibilità, altre ancora come irrigidite dai casi di separazione interna. Un quadro da appena più di 31 milioni di euro di spese totali fra le venti squadre di A: un mercato invernale arido come il deserto per le big, scarso di piogge di contratti per tutte le altre. Nemmeno l'ultimo dei giorni della merla ha rinvigorito gli animi prima del gong come capita di solito. Termina così una delle più povere e più loffie sessioni di calciomercato di sempre in Italia. L'ennesimo segnale di una crisi storica per il calcio del Belpaese.

Serie A, inverno mai così povero dal 2006

31,22 milioni di euro spesi in acquisti in Serie A: è il dato più basso di sempre nella finestra invernale degli ultimi 17 anni, quando nel mezzo della stagione 2005/2006 se ne spese la metà, nel quale però bisognerebbe tenere in considerazione le grosse distinzioni tra i due periodi, sia in termini economici sia di evoluzione di questa materia che è il calciomercato. Numeri lontanissimi invece rispetto alle stagioni più recenti. Un mercato atipico, dove a muoversi sono quasi esclusivamente le "piccole" del campionato. Juventus, Inter e Atalanta lasciano vuota la casella degli acquisti, più di metà campionato opta per un mercato a "costo zero" (tra cui Napoli e Lazio), mentre ben sedici squadre non vanno oltre alla soglia del milione di euro. Eclatante il caso del Milan, che ha vissuto un mese di gennaio infernale sul campo, ma corsa ai ripari soltanto tra i pali con il poco conosciuto Devis Vasquez. Il dato complessivo è gonfiato enormemente da una sola operazione, neanche di trasferimento, ma di riscatto di Barak alla Fiorentina (8,5 milioni). Proprio per questo la società viola chiude al primo posto in Italia con un 12,5 milioni di euro spesi, seguita da Spezia (7,7 milioni) e Udinese (6 milioni) in una classifica inedita, dove troviamo anche Verona (2,5 milioni) e Lecce (900mila) nella top-5. A questo giro la Serie A ha deciso di far respirare le proprie casse, ma non più di tanto, poiché sono entrati in totale soltanto 66 milioni di euro, anche questo il valore minore delle ultime dieci stagioni.
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Spese per campionato: Serie A dietro a Stati Uniti e Argentina

Neanche a dirlo, una sessione invernale di calciomercato ultradominata dalla Premier League, capace di spendere oltre tre volte in più rispetto alle altre quattro principali leghe messe insieme. Tendenza che certifica le capacità del campionato inglese di poter compiere acquisti folli rispetto al resto d'Europa, già registrata nella precedente estate. 829,91 milioni di euro in uscita per la massima categoria inglese, completando alcune tra le operazioni più costose di sempre nella loro storia. Al secondo posto la Ligue 1 (124,9 milioni di euro), poi la Bundesliga (68,27 milioni). Per dare un'idea delle difficoltà economiche in cui riversa il calcio italiano, la Serie A chiude soltanto al settimo posto in questa graduatoria, di poco davanti alla Championship inglese: in linea con la Liga spagnola (31,88 milioni), ma superata da un paio di campionati Oltreoceano, la Superliga argentina (che ha ancora un paio di settimane abbondanti prima di chiudere i battenti) e la MLS statunitense (che riaprirà il 10 febbraio).
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E il Chelsea spende dieci volte e mezzo in più

Squadra regina del mercato di gennaio il Chelsea, con ben nove operazioni in ingresso. Tra le più note il prestito di Joao Felix, l'acquisto del gioiellino ucraino classe 2001 Mudryk, ma soprattutto il colpo "last minute" Enzo Fernandez, arrivato dopo una lunga corte al Benfica a 121 milioni di euro, siglando il trasferimento più costoso nella storia del calcio inglese. Certo, da un estremo all'altro, considerato come gli ultimi folli acquisti non abbiano reso quanto il prezzo. E allora perché lo citiamo? Per il fatto che i Blues abbiano speso 10 volte e mezzo in più (329,5 milioni) rispetto a tutte le squadre di Serie A messe insieme. Numeri che lasciano senza ulteriori parole sullo stato attuale di immobilismo e impotenza del campionato italiano.
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