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La Chapecoense torna nella Copa Libertadores: la favola è completa

DaAgenti Anonimi

Aggiornato 04/12/2017 alle 16:49 GMT+1

Dal nostro partner Agenti Anonimi

Chapecoense, l'équipe miraculée

Credit Foto Eurosport

Spesso, nel mondo del calcio, viene citata a sproposito la parola ”destino”, oppure si vanno a trovare corsi e ricorsi storici per giustificare periodi di crisi e quant’altro: ecco, nella storia che torniamo a raccontarvi quest’oggi il destino è molto più che un fattore, perchè quanto è accaduto in questo 2017 calcistico è da brivido e commozione al tempo stesso. Ovviamente stiamo parlando della ChapecoenseChapecoense e della sua splendida favola, che si è conclusa nel modo in cui tutti speravano: il 28 novembre 2016 la Chape viveva la sua tragedia col tragico incidente aereo che ha spezzato 71 vite e distrutto la squadra che stava andando a giocarsi la finale della Copa Sudamericana, e a poco più di un anno da quell’evento, oggi ci troviamo a raccontare la nuova favola della squadra catarinense.
Il 3 dicembre 2016 la Chapecoense avrebbe dovuto giocare l’andata della finale della competizione continentale contro l’Atletico Nacional, e invece si trovò a celebrare gli strazianti funerali dei 50 componenti del club (dirigenza/membri del club, staff tecnico e 19 giocatori) deceduti nell’incidente avvenuto nella regione di Antioquia: pioveva tremendamente sull’Arena Condá, come se il cielo stesso stesse piangendo quegli eroi caduti mentre andavano a giocarsi un sogno, e il mondo intero si commuoveva insieme ai tifosi della Chape. Dopo quel giorno di lacrime e sofferenza, iniziò la rinascita del club: in neppure un mese la Chape aveva 25 nuovi acquisti, ad aprile aveva già conquistato il Campeonato Catarinense (il suo torneo statale) e stava giocandosi la Copa Libertadores con grinta e vigore. La Chape è poi uscita nel girone (col caso-Luiz Otavio) e ha rischiato per qualche mese la retrocessione dal Brasileirao, perchè troppi giocatori nuovi insieme alla lunga non stavano reggendo il peso della stagione della rinascita, salvo poi rialzarsi splendidamente: con Gilson Kleina il club ha vissuto una serie di 10 match senza sconfitta, scalato la classifica e raggiunto l’apoteosi ieri contro il Coritiba in un match epico.
La Chape sapeva di dover vincere per regalarsi una speranza di qualificazione alla Copa Libertadores, ma affrontava un Coritiba costretto allo stesso risultato per non retrocedere: un duro avversario, che era andato in vantaggio con Kleber, ma il Verdão de Oeste non voleva chiudere così la sua stagione. Gilson Kleina aveva schierato i suoi con un 4-2-3-1 nel quale Joao Pedro era sulla linea dei trequartisti con Canteros e Arthur Cayke, Wellington Paulista centravanti ed Elicarlos affiancava Moises in mezzo. Ecco, il primo protagonista della Chapecoense è stato proprio Elicarlos, arrivato a metà stagione e capace di pareggiare i conti, e poi l’apoteosi è arrivata al 95′, quando nessuno se l’aspettava: gol di Tulio de Melo, colui che aveva ereditato la fascia da capitano di Bruno Rangel (alternandosi con Artur e Apodi) nella nuova Chape ed era subentrato al numero 9. Gol al 50′ della ripresa. 50 come le vittime ricordate 12 mesi fa, proprio il 3 dicembre: un anno dopo le lacrime, c’è l’esplosione di gioia di un popolo che ritrova la Copa Libertadores dopo una stagione da sogno, seppur con la qualificazione ai playoff da disputare tra febbraio e marzo (sognando un posto nei gironi). La CBF aveva proposto alla Chapecoense di non retrocedere per tre anni dopo la tragedia, il club ha rifiutato e ora festeggia un commuovente 8° posto, con Jakson Follmann, Neto e Alan Ruschel a guidare la marea verde durante la festa per il ritorno nelle coppe internazionali. Fino alla rete di de Melo la Chape era qualificata alla Copa Sudamericana, ma evidentemente il destino aveva in serbo un premio speciale per i ragazzi di Gilson Kleina, che hanno omaggiato gli eroi deceduti un anno fa ripetendo il loro festeggiamento nello spogliatoiofesteggiamento nello spogliatoio.
NON SOLO CHAPE: TUTTI I VERDETTI DEL BRASILEIRAO– Dal punto di vista europeo, stupisce che una squadra arrivata ottava possa qualificarsi ai playoff della massima competizione continentale, ma dobbiamo considerare due fattori: avendo solo 10 paesi, ovviamente i posti sono maggiori, e poi ci sono delle circostanze favorevoli ad aumentare i posti nella Copa. Il Brasile normalmente avrebbe 4 posti ai gironi+2 ai preliminari, ma se nelle prime 6 ci sono la detentrice del trofeo (il Gremio) e la vincitrice della Copa do Brazil (Cruzeiro), si scala fino all’ottava, e così la Chapecoense ha coronato il suo sogno. È stata una giornata ricca di verdetti quella di ieri: il Corinthians ha chiuso il campionato con 9 punti sulle seconde e accederà ovviamente ai gironi di Libertadores insieme a Palmeiras, Santos, Gremio, Cruzeiro e Flamengo, con Vasco da Gama e Chapecoense ai preliminari. Sei team in Copa Sudamericana, e sono Atletico Mineiro, Botafogo, Atletico Paranaense (che perderà Weverton, vicino al Palmeiras, che ha già preso Lucas Lima), Bahia, San Paolo e Fluminense. Fino alla 14a si disputano le coppe dunque, e le sole Sport Recife e Vitoria restano senza un impegno continentale o senza verdetti particolari: il Vitoria ha evitato in extremis la retrocessione grazie alla combo scontri diretti-classifica avulsa, condannando così Coritiba, Avaì, Ponte Preta e Atletico Goianiense alla retrocessione. Dramma per la Ponte, passata da una buona Copa Sudamericana al descenso, mentre saliranno nel Brasileirao America Mineiro, Internacional (dopo un anno di purgatorio), Cearà e Paranà.
Ecco la classifica completa: Corinthians 72*, Palmeiras e Santos 63, Gremio 62, Cruzeiro 57, Flamengo 56, Vasco da Gama 56, Chapecoense 54, Atletico Mineiro 54, Botafogo 53, Atletico Paranaense 51, San Paolo e Bahia 50, Fluminense 47, Sport Recife 45, Vitoria 43, Coritiba e Avaì 43, Ponte Preta 39, Atletico Goianiense 36.
(di Marco Corradi)
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