Mircea Lucescu si ritira a sorpresa: "Ho dato tutto quello che avevo. Così in Ucraina non si può andare avanti"
DaEurosport
Aggiornato 05/11/2023 alle 12:04 GMT+1
CALCIO, UCRAINA - Mircea Lucescu si ritira a sorpresa dal mondo del pallone. Dopo il k.o. della sua Dynamo Kiev contro lo Shakhtar Donetsk, il tecnico romeno ha detto basta, anche e soprattutto a causa della situazione che c'è da tempo in Ucraina: "È stata la mia ultima partita. Ho dato tutto. Così non si può più andare avanti: la guerra, stadi vuoti, minuti di silenzio e di omertà".
Annuncio davvero a sorpresa, quello fatto da Mircea Lucescu al termine della sfida persa (0-1) dalla sua Dynamo Kiev contro lo Shakhtar Donetsk, club che aveva allenato dal 2004 al 2016 vincendo praticamente di tutto a livello nazionale, inclusi 8 campionati, ma anche la Coppa UEFA 2008-09. La decisione sembra irrevocabile e dettata dalle insostenibili condizioni che permangono in Ucraina a causa del conflitto con la Russia.
"È stata la mia ultima partita. Ho dato tutto quello che potevo, negli ultimi 15 anni, al calcio ucraino. Così non si può più andare avanti: la guerra, gli stadi vuoti. Minuti di silenzio, di omertà. La Dinamo Kiev avrà un bellissimo futuro, ma io non ne farò parte. Auguro pace e salute a tutti". Queste le dichiarazioni di Lucescu nel post partita, che hanno lasciato completamente di stucco i presenti e il mondo del calcio.
Si ritira infatti uno degli allenatori più vincenti di sempre, capace di conquistare ben 34 trofei quale direttore d'orchestra in panchina. Un numero incredibile, se si pensa che soltanto due allenatori hanno vinto di più del romeno nella storia del calcio: Sir Alex Ferguson (49) e Pep Guardiola (35). Per dare un ulteriore metro di paragone, José Mourinho ha messo in bacheca 26 titoli, mentre Carlo Ancelotti è fermo a 23. Chiaramente bisogna soppesare il diverso valore delle varie competizioni in cui questi grandi tecnici hanno allenato, ma per gli amanti delle pure statistiche Lucescu è attualmente il 3° allenatore per numero di trofei conquistati. A prescindere dal risultato contro lo Shakthar, il tecnico classe 1945 aveva assicurato di voler comunque rassegnare le sue dimissioni per la situazione che continua a vivere l'Ucraina, con costanti allarmi di bombardamento e stadi praticamente semivuoti.
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