Cristiano Ronaldo e Tevez: un confronto possibile Real Madrid Juventus

Momento di forma – Non è al top. Qualche acciacco alla schiena, qualche problemino al ginocchio. Anche le medie si sono leggermente abbassate: dal 14 aprile ad oggi (tutte le competizione comprese) ha siglato cinque reti (con una tripletta però) in otto partite, compresa quella di andata alla Juventus. Per ben cinque gare su otto è rimasto a secco. Insomma, non il miglior momento, ma da un giocatore di tal forza, tal potenza e tal classe ci si deve sempre aspettare il guizzo vincente.

Rendimento in Champions – Sempre di altissimo livello. Non siamo ai picchi della scorsa stagione (17 reti in 11 gare), ma i 9 centri in 11 partite del 2014/15 lo rendono comunque il vice-capocannoniere del torneo dietro a Messi. In soltanto 3 partite su 11 (i due derby con l’Atletico e il ritorno con il Liverpool) non è andato a bersaglio.

Motivazione – Alta. Come è possibile? Perché nonostante abbia già vinto tutto (e a suon di record), CR7 vuole sempre essere il migliore. E l’idea, magari, di giocarsi la finale contro il suo eterno rivale Messi potrebbe caricarlo ancor di più.

Affiatamento con i compagni d’attacco – Insomma. Qui è l’unico tasto dolente. Con Bale il rapporto è andato scemando. Uomo squadra, ma più per le qualità tecniche e fisiche conclamate che per la stima dello spogliatoio. Un solista che brilla quando tutto va bene. Vederlo arrabbiarsi e non esultare ai gol dei compagni non risulta troppo gradevole.

Voto alla stagione fin qui – 9,5. Il campionato spagnolo è sfumato. La Coppa del Re è sfumata. I gol e gli assist sono tantissimi (ha partecipato a 75 reti totali in stagione), ma per adesso non serviti a conquistare titoli. La Champions è l’ultima competizione disponibile.

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Momento di forma – Carlitos sta molto bene. Dopo una leggera flessione a metà aprile, si è ripreso completamente. Le statistiche dicono 6 reti nelle ultime 9 partite giocate. L’Apache c’è sempre e l’ha dimostrato anche nella gara d’andata. La forma è quasi al top e l’ha dimostrato anche con la cavalcata di 50 metri una settimana fa, quando Carvajal, per fermarlo, è stato costretto ad abbatterlo.

Rendimento in Champions – Per adesso la sua miglior stagione in carriera in Champions. Sette reti in 11 gare giocate, sempre decisive ai fini del risultato. È il quarto marcatore della competizione dietro a Messi, Ronaldo e Luiz Adriano. Con il Monaco non ha brillato, con Borussia e Real, nella prima sfida, sì. Il suo predecessore con la 10 bianconera, nel novembre 2008, a Madrid è uscito tra gli applausi dopo una doppietta che sanciva lo 0-2 finale. I tifosi della Juve si augurano che la storia al Bernabeu possa ripetersi.

Motivazione – Esagerata. Sa che è una delle ultime occasioni della carriera per vincere una Champions da protagonista. Nel 2008 l’ha vinta con lo United, ma non era la stella assoluta. Nel 2009 ha perso all’ultimo atto con il Barcellona. La voglia di arrivare per la terza volta in finale è enorme.

Affiatamento con i compagni d’attacco – Con Morata si trova alla perfezione. Con Llorente anche. L’umiltà e la capacità di duettare con i compagni è apprezzata da tutti. Uomo-squadra vero.

Voto alla stagione fin qui – 10. Nel senso che chiedergli di più è impossibile. Capocannoniere e trascinatore in campionato (20 gol), capocannoniere della squadra e trascinatore in Champions. Mancano due partite per entrare definitivamente nell’Olimpo bianconero.

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