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Depay, lo United e l'importanza di bruciare la concorrenza

Paolo Pegoraro

Aggiornato 19/08/2015 alle 11:57 GMT+2

Lo United si gode le prodezze del gioiello Memphis Depay, opzionato dal club inglese a maggio e ufficializzato lo scorso 12 giugno. Un affare da 30 milioni, meno della metà di quanto il City ha sborsato per Sterling. Quando anticipare tutti sui tempi porta i suoi frutti.

Memphis Depay celebrates after scoring the second goal for Manchester United

Credit Foto Reuters

"Voglio baciarlo questa sera, perché quando segni una doppietta e fai un assist sei automaticamente l'eroe della serata", così un euforico Van Gaal in merito alla strepitosa prestazione di Memphis Depay nel playoff di Champions League (atto primo a Old Trafford) contro il Club Brugge. Su una cosa si sbagliava l'allenatore 64enne di Amsterdam. Ovvero quando proferiva, nel giorno dell'ufficializzazione dell'acquisto del classe '94 dal PSV Eindhoven, le seguenti parole: "Avrà sicuramente bisogno di un po' di tempo per abituarsi ai ritmi della Premier". Tutt'altro. L'impatto con la maglia numero sette del Manchester United è stato devastante, la doppietta contro i belgi (e lo splendido assist sfornato a Fellaini) in pieno recupero per il gol del 3-1 la cartina di tornasole di un avvio col botto.

Niente aste e concorrenza bruciata

Se è vero che Memphis Depay è stato ufficializzato dal Manchester United lo scorso 12 giugno, l'accordo con il giocatore era stato trovato più di un mese prima, il 7 maggio. Quando l'Eredivisie non era nemmeno terminata e il talento olandese si apprestava a vincere il titolo di capocannoniere. Lo United ha dunque bruciato la concorrenza sborsando una cifra relativamente contenuta (30 milioni di euro) per l'asso di Moordrecht. Evitando che per lo stesso si scatenassero aste internazionali, ma soprattutto assicurandosi quel giocatore prolifico nel reparto offensivo che tanto mancava allo scacchiere di van Gaal. Un autentico colpo che segna un punto di rottura con i dissennati acquisti dell'era Van Gaal (dai 38 milioni per Luke Shaw - solo 16 presenze nella scorsa Premier - ai 75 milioni per Di Maria, appena rivenduto al PSG per 63) e fa sognare i tifosi: tornare a vincere non è (più) un'utopia.

30 milioni, meno della metà del cartellino di Sterling

I Red Devils "rischiano" di aver perfezionato l'affare del secolo, specialmente se i 30 milioni scuciti per l'olandese fossero raffrontati con i 63 milioni sborsati dal Manchester City per Raheem Sterling, con gli 80 che gli stessi Citizens sarebbero pronti a versare nelle casse del Wolfsburg per Kevin De Bruyne oppure con i 32 milioni di euro grazie ai quali il Real Madrid si è assicurato le prestazioni di Kovacic. Che dire poi dei 33 milioni spesi dal Chelsea per Juan Gulllerme Cuadrado, ormai diventato suo malgrado oggetto misterioso dalle parti di Stamford Bridge?

Il peso della "sette"

Non ha scelto un numero banale Memphis Depay: sulle sue spalle campeggia quel numero sette nobilitato in passato da campionissimi del calibro di George Best, Eric Cantona, David Beckham e Cristiano Ronaldo. Un'eredità pesantissima da raccogliere per un calciatore 21enne, pur di sfavillanti prospettive. Eppure Depay è già diventato un beniamino a Old Trafford e quei due gol realizzati al Club Brugge (più l'assist alla Beckham del 94esimo) resteranno a lungo scolpiti nella memoria dei tifosi dei Red Devils. Capolavori così nascono solo dal genio di un predestinato.
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