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Juventus, impara la lezione: l'unico vero rimpianto è non aver vinto il girone

Stefano Dolci

Aggiornato 17/03/2016 alle 14:44 GMT+1

La bruciante eliminazione contro il Bayern Monaco maturata ai supplementari ha confermato una volta in più quanto sia fondamentale arrivare primi nel proprio girone. L'inopinato ko contro il Siviglia dell'8 dicembre scorso è costato carissimo ai bianconeri che con un sorteggio più clemente avrebbero certamente potuto fare molta più strada...

Fernando Llorente, Gigi Buffon, Siviglia-Juventus, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Il giorno dopo la sensazione è quella di aver subito un cazzotto in piena faccia. Uscire così fa malissimo perché nell’arco delle due partite la Juventus non è stata inferiore a una delle favorite per la vittoria della Champions: il Bayern Monaco, per molti l’unica reale antagonista del Barcellona sulla strada che porta al bis in Coppa Campioni.
Prendersela con il discutibile arbitraggio di Eriksson,come ha fatto Marotta nel post partita, o maledire la bravura di Neuer, monumentale nel neutralizzare i tentativi a botta sicura di Cuadrado e Morata, è un esercizio inutile perché la dura realtà dei fatti è che la Juventus la chance di rincorrere il sogno Champions lo ha gettato l’8 dicembre scorso perdendo inopinatamente con un Siviglia già spacciato e regalando su un piatto d’argento il primato nel girone D al Manchester City, non a caso approdato ai quarti di finale per la prima volta nella sua storia dopo aver eliminato la non irresistibile Dinamo Kiev.

La regola delle prime classificate

La storia recente della massima competizione europea ci insegna che negli ottavi di finale è assai complicato assistere ad upset. Bisogna risalire ai quarti di finale della Champions 2007-2008 per trovare quattro formazioni che sono riuscite a ribaltare il pronostico della vigilia ed eliminare quattro regine della fase a gironi (Schalke 04, Liverpool, Arsenal e Fenerbahce). Nelle sucessive otto edizioni questa percentuale si è dimezzata o è addirittura sparita come nell’edizione 2013-2014 quando ai quarti di finale approdarono solo le formazioni che dominarono il proprio raggruppamento iniziale. Anche quest’anno se escludiamo il Chelsea (surclassato da un PSG, giunto secondo nel proprio raggruppamento dietro al Real Madrid, ma comunque capace di totalizzare ben 13 punti) e lo Zenit (sbattuto fuori dal Benfica, giunto alle spalle dell’Atletico Madrid) tutte le teste di serie sono andate avanti.
Zezo on how Pep Guardiola engineered an escape for Bayern Munich that Tom Cruise would have been proud of
E’ vero che lo scorso anno pur chiudendo in seconda posizione il proprio girone i ragazzi di Allegri riuscirono ad arrivare fino alla finale ma non sempre le eccezioni si ripetono. Se davvero nel prossimo biennio la Juventus, come ha auspicato Buffon nel post partita vorrà concretamente dare l’assalto alla Coppa dalle grande orecchie, meglio non scherzare col fuoco e vincere il girone. Perché nella competizione dei dettagli nulla può essere proprio lasciato al caso.
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