La Juventus non sbaglia: un rigore di Dybala basta per i quarti, Porto steso 1-0

La Juventus non sbaglia, gestisce il doppio vantaggio dell’andata, lo incrementa nel finale di primo tempo grazie al rigore (netto) e si qualifica ai quarti di finale di Champions League. La squadra di Allegri trova così la decima qualificazione ai quarti di finale, la quarta nelle ultime otto edizioni a cui ha preso parte. La partita di stasera, messa in discesa dal rigore guadagnato da Higuain e dalla conseguente espulsione di Pereira, è stata giocata a ritmi tutto sommato discreti e ideali per gestione bianconera. La Juventus è imbattuta da 21 partite casalinghe in competizioni europee (12 vittorie e nove pareggi), ha la miglior difesa in questa edizione (2 soli gol subiti) e, a parte un paio di distrazioni individuali, non ha praticamente mai rischiato di mettere in discussione il passaggio del turno. Venerdì a Nyon l'urna dirà la prossima avversaria, ma resta immutata la sensazione: questa Juventus se la può giocare a viso aperto con chiunque.

La Juventus inizialmente soffre leggermente l’atteggiamento aggressivo del Porto, ma appena prende le misure inizia a martellare l’area di rigore lusitana. Ci provano Mandzukic due volte di testa, Dybala da fuori, Higuain con un cross teso, Benatia di testa. Lo 0-0 resiste fino al 41’, quando su un’azione da calcio d’angolo arriva l’episodio che indirizza il match: stacca Alex Sandro, respinge alla grande Casillas, ma arriva sul pallone Higuain, stoppato nella conclusione dal braccio di Maxi Pereira. Rigore, espulsione, trasformazione di Dybala e 1-0 Juventus all’intervallo.

Nella ripresa la Juventus parte piano, Allegri inserisce Pjaca per l’ammoniot Cuadrado, ma al 50’ il Porto ha la grande occasione per riaprirla: Benatia viene bruciato da Soares, che gli ruba palla e vola verso Buffon. L’attaccante arrivato al Porto a gennaio, però, tutto solo spara a lato, graziando la difesa bianconera. Nel resto del tempo la Juventus gestisce, va vicina al raddoppio con Pjaca e Higuain. Il tourbillon di cambi finale non cambia la sostanza. Un pallonetto di Diogo, appena entrato, finisce sull’esterno della rete. È l’ultima emozione di un match equilibrato e giocato lunghi tratti sotto ritmo. La Juventus vola ai quarti di finale.

Gli ultimi 4 gol segnati da Paulo Dybala in tutte le competizioni sono arrivati su calcio di rigore.

Paulo DYBALA - Trasforma il rigore decisivo, ma si danna anche l'anima in ripiegamento. Pregevoli due recuperi difensivi, ottimi alcuni movimenti tra le linee. Non incanta, ma rimane di una categoria superiore.

Maxi PEREIRA – Soffre da subito Mandzukic, non si propone ed è protagonista dell’episodio che sancisce in pratica la qualificazione della Juventus: fallo di mano, rigore, espulsione. Sfortunato, ma deleterio.

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Dani Alves, Benatia (Dal 60’ Barzagli), Bonucci, Alex Sandro; Khedira, Marchisio; Cuadrado (Dal 46’ Pjaca), Dybala (Dal 78’ Rincon), Mandzukic; Higuain. All. Allegri

PORTO (4-3-3): Casillas; Maxi Pereira, Marcano, Felipe, Layun; Andre Andre, Danilo, Oliver Torres (Dal 70’ Otavio); Brahimi (Dal 67’ Diogo), Soares, Andre Silva (Dal 46’ Boly). All. Espirito Santo

Arbitro: Ovidiu Hategan (ROM)

Gol: 42’ rig. Dybala (J)

Ammoniti: Cuadrado, Layun, Andre Andre

Espulso: Maxi Pereira (P) al 41’ per fallo di mano su tiro a porta vuota di Higuain.

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