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Le 5 verità che ci ha lasciato Juventus-Monaco

Enrico Turcato

Pubblicato 10/05/2017 alle 07:23 GMT+2

Dani Alves si conferma top player, in una Juventus di campioni che non deve porsi limiti. Glik indecente, Khedira sfortunato, ma c'è pur sempre Marchisio. Non si ricordavano campagne europee così convincenti per i bianconeri dall'era Lippi: è il momento di alzare la Coppa

I giocatori della Juventus festeggiano il passaggio in finale di Champions League dopo aver eliminato il Monaco nel 2017. 9a semifinale passata su 11 giocate

Credit Foto Getty Images

1) Dani Alves, vero match-winner di questo doppio confronto

Due assist sontuosi all’andata non gli bastavano. Al ritorno propizia il gol di Mandzukic e segna la splendida rete che chiude la contesa. Da ala, oltre alla fantastica fase offensiva, aiuta nei recuperi e nei raddoppi su Mbappè. Giocatore super, acquisto azzeccatissimo. Lo avevamo detto dopo l’andata, lo ribadiamo a maggior ragione ora: i grandi giocatori si vedono da marzo in poi. E Dani Alves rientra sicuramente nell’elenco dei top player di questo sport.
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Dani Alves Juventus Monaco 2017

Credit Foto LaPresse

2) Glik, vergogna senza fine

Da censura, ignobile, vergognoso. Per certi versi inaccettabile non sia stato preso alcun provvedimento dalla folta squadra arbirtrale. Dopo aver ruggito sui social, ha accontentato la parte più becera della tifoseria di Torino e Napoli, calpestando a tacchetti affilati la gamba di Higuain. Un gesto riprovevole, per un giocatore che spesso è stato limitato da comportamenti eccessivi. Sfogare la frustrazione per le ennesime sconfitte in questo modo è da poveracci. Spazzatura pura.

3) Khedira? C’è comunque Marchisio

Il problema muscolare occorso a Khedira potrebbe privare la Juventus di uno dei suoi cardini in questo finale di stagione. Sperando per i bianconeri che non sia nulla di grave per il tedesco, va comunque detto che l’eventuale sostituto si chiama Claudio Marchisio. Un giocatore esperto, che ha la Juve nel cuore e che ha evidenziato notevoli segnali di crescita, soprattutto in questa doppia semifinale. Non è poco potersi permettere come “alternative” giocatori di questo calibro.
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Mario Mandzukic

Credit Foto Getty Images

4) Fino al confine? No, habitué delle finali

La Juventus giocherè la sesta finale nella moderna Champions (dal 1992/93), la seconda negli ultimi tre anni. Il “Fino al confine” con cui spesso la Vecchia Signora è stata apostrofata in modo beffardo, pare essere fuori luogo. Sei finali negli ultimi 24 anni, come Milan e (probabilmente) Real Madrid. Nessuno di più in Europa. La Juve “là in fondo” ci arriva spesso. Il problema è poi quando all’ultimo atto non concretizza...

5) La Juventus più forte dall’era Lippi: è il momento di vincere

Ed è dal quarto punto che ci ricolleghiamo immediatamente al quinto. Questa Juventus è veramente forte. Lo ha dimostrato nel girone, asfaltando il Porto, eliminando il Barcellona e passeggiando sul Monaco. Raramente si ricordano campagne europee così pimpanti, dominanti e complessivamente eccellenti da parte della Juve. Un rullo compressore dall’inizio alla fine, con una meta ben chiara in mente chiamata Cardiff. Forse dobbiamo tornare a fine anni ’90, quando la squadra di Lippi collezionava finali in successione (1996, 1997, 1998). Ora è il momento di completare l’ultimo passo e di sfatare la maledizione. Ora è il momento di tornare a vincere in Europa.
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