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Spalletti: "Strootman gioca. Col Porto la partita più importante dell'anno"

Stefano Dolci

Pubblicato 16/08/2016 alle 22:32 GMT+2

Il tecnico giallorosso alla vigilia della sfida d'andata dei playoff di Champions League carica la squadra: "Domani voglio giocatori che riescano ad aiutare i propri compagni a raggiungere i nostri obiettivi".

Luciano Spalletti Roma 2016

Credit Foto LaPresse

Domani voglio giocatori che riescano a 'riempire' la partita, aiutando i compagni a raggiungere i nostri obiettivi.
Così Luciano Spalletti, allenatore della Roma, nel corso della conferenza stampa alla vigilia dell'andata dei preliminari di Champions League contro il Porto.
Il tecnico toscano ha ancora dei dubbi di formazione ma ha una certezza:
Strootman domani gioca. Per i portieri sceglieremo di volta in volta, come per gli altri ruoli. Giocano i migliori. Dzeko? Se si pensa che il tempo effettivo in cui si gioca in una partita oscilla tra i 50 e i 55 minuti, vuol dire che ogni giocatore tiene mediamente la palla per qualcosa in più di un minuto e mezzo. E gli altri 88? Devono fare altro. Ecco, se Edin giocherà mi aspetto che faccia questo, che aiuti la squadra e che dia anche qualcosa in più che la aiuti.
Spalletti è tornato quindi sull'acquisto di Bruno Peres dal Torino.
La Roma vuole essere un club forte e quindi deve avere giocatori forti. Bruno Peres è uno di questi. Bruno Peres sa giocare nella difesa a quattro o a centrocampo con la difesa a tre. Non raggiungerà la squadra in Portogallo, ma sarà a disposizione per il ritorno. È un giocatore da tutta fascia, che sa giocare da quarto di difesa e quinto di centrocampo. Ci mancava uno così, visto che può giocare da tutte e due le parti, proprio come Florenzi che in nazionale ha giocato a sinistra. E con 4 partite in 11 giocatori, adesso ci serviranno una ventina di giocatori forti.

De Rossi: "Sarà battaglia"

Carico e pronto a dare tutto anche Daniele De Rossi…
Questa sfida per me non è una finale, ma sicuramente sarà fondamentale per il nostro futuro, che può cambiare anche la nostra impostazione mentale. La vedo come un quarto o un ottavo di finale, come una sfida ad eliminazione diretta. Vedo che i ragazzi hanno capito l'importanza della posta in palio. Sicuramente sarà una battaglia, senza ombra di dubbio. Sono convinto che la pensano così anche i giocatori del Porto: è un club che ha cambiato tanto, ma se c'è una cosa di cui dobbiamo preoccuparci è il suo collettivo.
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