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Di Francesco: "Voglio una Roma che non si ponga limiti. Strootman non ci sarà"

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Aggiornato 01/05/2018 alle 14:53 GMT+2

Il tecnico della Roma prova a caricare la sua squadra alla viglia della semifinale di ritorno contro il Liverpool, dove ai giallorossi serviranno 3 gol di scarto: "Io non mi accontento mai. Voglio una Roma che non si ponga limiti e ci creda sul serio". E sulla formazione: "Non ho ancora deciso, anche se su certe assenze non ci posso fare nulla. Strootman non sarà della partita".

Di Francesco press conference - Roma Champions 2017/2018 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Differenze rispetto al match col Barcellona

Affrontiamo una squadra totalmente differente dal punto di vista tattico, meno palleggio e più verticalità. Dal punto di vista motivazionale niente: cercheremo di fare qualcosa di grande.

Sulla difesa, come giocherà la Roma?

Per me non è niente di scontato, le valutazioni le farò oggi anche se ho meno pedine a disposizione. Dico che sarà una partita da approcciare molto bene sia in fase difensiva che offensiva. Si parte prima dalla fase difensiva, dovremo dare meno profondità agli avversari. Però chiaro che se vuoi fare dei gol non puoi stare nella tua area. Il rischio di prendere qualche contropiede chiaramente ci sarà, dovremo essere bravi a limitarlo.

Su Strootman

Difficilmente sarà della partita.
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AS Roma's Greek defender Kostas Manolas (L) and AS Roma's Dutch midfielder Kevin Strootman (R) celebrate

Credit Foto Getty Images

Roma come il Manchester City nella gara di ritorno?

Si ovviamente ho preso degli spunti. Devo dire che il City aveva fatta benissimo all’inizio, ha rischiato più volte di fare il secondo gol. Noi dovremo essere più bravi da questo punto di vista. Noi giochiamo una semifinale di Champions davanti a 70mila persone. Voglio vedere entusiasmo, desiderio di andare oltre l’ostacolo, è quello che dobbiamo fare noi domani.

Sulla partita a livello tattico

Io farei un copia/incolla di quella che è stata la prestazione tecnica e nella testa vista col Barcellona. Dobbiamo salire anche a livello atletico, poi atteggiamento, approccio, fare il gol il prima possibile per entusiasmare e trascinare ancora di più l’ambiente.

Messaggio ai tifosi

Io credo che un po’ di cattivi ci sono in tutte le tifoserie. Sono molto vicino a Sean Cox e la sua famiglia. Vi assicuro che a Roma ci sono tifosi veri, appassionati e per bene. Per una piccolissima parte che credo ci sia anche dalle vostre pari, non dobbiamo di fare di tutta un’erba un fascio. Poi faccio un appello: domani sia una festa e una gioia per tutti venire allo stadio.

Sul suo stato d’animo, come la vive Di Francesco?

Mi fa piacere ma personalmente non mi accontento mai. Dobbiamo ambire e fare del nostro meglio per arrivare a Kiev. La vivo preparando la partita come le altre, però dal punto di vista mentale non sono diviso dal resto del gruppo. Da oggi cercherò di caricare ancora di più questa ragazzi e fargli credere che possiamo fare qualcosa di grande.

Ci potranno essere sorprese di formazione?

Non possiamo cambiare la squadra solo per un giocatore (riferimento a Salah ndr). Ci sono dei meccanismi, bisogna lavorare molto meglio. Bisogna essere più bravi a leggere certe situazioni, non è che possiamo metterne 3 su Salah anche perché dobbiamo pensare noi di fare qualcosa di grande per fare 3 gol.

Snaturarsi?

Per essere uno che fa la prima volta la Champions League questo è un bel traguardo. Noi non cambieremo identità, ci è mancata l’attenzione giusta durante la gara. Nell’inconscio in partita di tanto in tanto si può andare nel pallone e dopo i primi 25 minuti è quello che è successo. Ma è un insegnamento per domani sera, sperando di cancellare il blackout che abbiamo avuto. Dobbiamo sbagliare il meno possibile e sfruttare al meglio invece i nuovi errori.

Sul cinismo della Roma in casa

Il fatto di aver concesso pochissimo mi piace. Siamo stati cinici qui quest’anno e spero che lo saremo anche domani. E’ il desiderio di fare un altro miracolo, ci deve spingere a fare qualcosa in più, che è poi quello che è mancato nella partita dell’andata.

Roma-Liverpool 1984, motivazione extra?

E’ passato troppo tempo per capire l’importanza di quello che è stato. Io lo posso capire, ma parliamo di un altro calcio e altra epoca. Questa è una partita che non si può legare al 1984. Le motivazioni sono altre. E’ una semifinale, questo deve bastare.

Su Dzeko

I giocatori si devono sentire responsabili e gratificati di questo. Lui è uno dei giocatori più rappresentativi di questa squadra. Mi auguro che possa essere determinate come Salah per loro all’andata.
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