Auguri Samuel Eto’o! Più di gol e trofei, il prodigio è quella diagonale da terzino in Barça-Inter

Spegne oggi 38 candeline Samuel Eto’o, uno migliori attaccanti stranieri mai transitati in Serie A, nello specifico il solo a conquistare il Triplete per due stagioni consecutive, con due club diversi per giunta. Scaricato troppo frettolosamente dal Real Madrid, Eto’o - cresciuto a Nkon, quartiere periferico della capitale del Camerun Yaoundè, in cui spesso e volentieri da bambino era costretto a contendersi il cibo coi cani randagi – ha affinato le sue qualità al Maiorca per poi esplodere a Barcellona in spregio ai poco lungimiranti dirigenti dei Merengues. Nulla, però, può raccontare chi è stato davvero Samuel Eto'o meglio della sera del 28 aprile del 2010, quando da avversario ritornò al Camp Nou per difendere i colori dell’Inter di Mourinho in un epico ritorno delle semifinali di Champions.

L’Inter quella sera è chiamata a difendere il 3-1 dell’incendiaria gara di andata a San Siro; le cose si complicano tremendamente al 28esimo, quando Thiago Motta viene espulso dal direttore di gara De Bleeckere per una veniale manata al furbetto Busquets. A quel punto Eto’o riceve una consegna tattica inusuale da Mourinho: ricoprire l’inedito ruolo di terzino sinistro. Lo ricoprirà, eccome se lo ricoprirà, sopperendo alle fisiologiche lacune con un animus pugnandi senza precedenti, macinando chilometri su quella fascia per sdoppiarsi tra fase difensiva e offensiva. Al minuto 78 succede qualcosa di soprannaturale: come in preda a una sorta di trance agonistica il camerunese porta a scuola gli avversari effettuando una diagonale buona per sventare una seria minaccia blaugrana, quasi fosse il più navigato dei difensori. Del resto, per limitare i danni al Camp Nou e staccare il pass per la finale di Madrid, quella sera occorreva una prestazione da uomini d’altri tempi - e d'altra tempra - ancor prima che calciatori, ed Eto’o ha incarnato alla perfezione lo spirito di quell’inossidabile Inter di Mourinho.

Il fresco 38enne (attualmente in forza al Qatar SC, la sua tredicesima squadra di club) ha vinto tutto quello che c’era da vincere per un calciatore a livello di club oltre a riscrivere tutti i record della storia del calcio africano, ma la performance di quell’elettrica serata primaverile del 2010 ne definisce la cifra stilistica. Trovate un altro giocatore capace di autografare 368 gol in carriera con i club e 56 con la sua Nazionale, disponibile, per il bene squadra, a calarsi perfettamente nei panni del terzino come un abile attore si sarebbe calato nei panni di un personaggio per offrire al pubblico la più eccezionale delle performance mimetiche. Tutto questo è Samuel Eto'o da Nkon, leone indomabile dell'Inter del Triplete.