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Juventus-Allegri, la storia continua: i perché di una scelta che fa discutere

Luca Stamerra

Aggiornato 17/04/2019 alle 11:16 GMT+2

Agnelli ha già deciso: "Si continua con Allegri". La Juventus quindi non cambia rotta, nonostante sia fallito l'assalto alla Champions con Cristiano Ronaldo. È la giusta decisione o serve una scossa per fare quel salto di qualità anche in Europa?

Massimiliano Allegri, pioggia e sole

Credit Foto Getty Images

La notte porta consiglio. Un vecchio detto che torna di tanto in tanto, ma il presidente Agnelli non ha voluto aspettare la notte e si è detto fiducioso di poter ripartire a caccia di quella dannata Coppa che la Juventus non vince da tantissimo tempo. Ma farlo con chi? Dopo l'eliminazione contro l'Ajax e qualche piazzamento nelle ultime stagioni, la domanda è legittima. Per la dirigenza bianconera, però, il nome giusto è ancora quello di Massimiliano Allegri. È innegabile che con l'arrivo del tecnico toscano la Juventus si sia più 'europeizzata', ma potrebbe essere necessaria una scossa a un gruppo cui manca sempre qualcosa, qualche dettaglio, per conquistare il bersaglio grosso. Anche Cristiano Ronaldo, l'uomo che ha fatto la storia di questa competizione, non è stato sufficiente. Serve un cambio di allenatore? Agnelli dice di no ed è una scelta che fa discutere...
Ho comunicato al presidente che resto alla Juventus, ora programmeremo il futuro. Ma l'avevo già deciso di rimanere. [Massimiliano Allegri nel post Juve-Ajax]
Dopo l’uscita con l’Ajax, Agnelli conferma la fiducia a Max Allegri: giusto così?

Allegri resta: perché non è la giusta decisione

  • La Juventus non ha avuto il giusto atteggiamento per tutta la stagione
Lo abbiamo detto per tutta la stagione e non solo. Giocando solo per non perdere, sul lungo periodo se ne pagano le conseguenze. È un atteggiamento che abbiamo visto fare dalla Juventus in tutta questa annata: in campionato passa facilmente in vantaggio, e poi conclude con il pilota automatico. Atteggiamento che in Europa non funziona, soprattutto quando si vieni rimontati dopo pochi minuti. È successo all'andata ad Amsterdam, è successo al ritorno allo Stadium con la Juventus che ha subito avuto un calo di tensione. Poi ripartire non è stato facile, come capitato proprio nel match di ritorno. Appena subito il gol, la Juventus 'ha perso la testa', non sapendo come procedere oltre. All'andata, incassato il pareggio, si è chiusa pensando solo di portare a casa l'1-1. Un atteggiamento che è costato caro. La modalità 'risparmio energetico' di Allegri non funziona in Champions.

Il ruolino di Allegri in Champions

StagionePiazzamentoAvversario
2014-2015FINALE3-1 vs Barcellona
2015-2016eliminati agli ottaviBayern Monaco
2016-2017FINALE4-1 vs Real Madrid
2017-2018eliminati ai quartiReal Madrid
2018-2019eliminati ai quartiAjax
  • La Juventus non ha un gioco ben preciso...
Atteggiamento, condizione fisica: sono tanti i dettagli che hanno portato la Juventus fuori dall'Europa. Ma una delle cause principali dell'eliminazione dei bianconeri è l'assenza di gioco che riassume tutte le lacune della squadra di Torino. Allegri ha impostato così la sua Juventus, una squadra con tanti pregi, tante individualità e un'ottima organizzazione difensiva, ma senza un vero e proprio gioco dal centrocampo in su. Le trame dell'Ajax non ce le sogniamo, il tiki taka nemmeno, ma dalla Juventus ci si poteva (e doveva) aspettare qualcosa in più. Allegri lo ha detto e ripetuto, serve essere vincenti e non belli. Ma se non ci si prova nemmeno...
Ronaldo out
  • Il rischio è perdere alcuni giocatori importanti
Allegri è rispettato dallo spogliatoio e si è guadagnato una grande credibilità a partire dal suo primo giorno alla Juventus. Cosa non facile per un tecnico che arrivava dopo la gestione Antonio Conte. Però non è tutto oro quello che luccica, e non tutti gli elementi della rosa sembrano all'interno del progetto. Allegri ha detto che sta pensando già al futuro: ma in questo futuro c'è spazio per giocatori come Dybala e Douglas Costa? Il primo è totalmente fuori dalle dinamiche di squadra e non è la prima volta che viene sostituito così presto in partite importanti (al netto della condizione fisica). Stesso discorso per Douglas Costa, che è diventato ormai solo una carta da giocarsi a partita in corso. Parliamo di investimenti economici importanti, sia per il cartellino che per l'ingaggio. Dovesse restare Allegri, sono due seri indiziati a partire.
picture

Dybala ha segnato 5 gol in Champions League, quattro allo Young Boys. 0 gol e un palo è quanto portato in dote da Douglas Costa.

Credit Foto LaPresse

Allegri resta: perché è la giusta decisione

  • Non ci sono allenatori migliori sul 'mercato'
Se dovesse andare via Allegri, chi arriverebbe? Difficile immaginare un Conte-bis, e al momento le chance di prendere uno come Guardiola sono ridotte al lumicino. Insomma, la lista dei grandi allenatori che possano portare la squadra a vincere la Champions è molto corta. Alcuni sono già 'impegnati', altri hanno già fatto il loro tempo. A questo punto, meglio tenere Allegri, che conosce l'ambiente e ha comunque dato dimostrazione di saperci fare. Qualche serata storta può capitare a tutti.
Agnelli
  • Ha l'appoggio della squadra e dello spogliatoio
Come detto, Allegri ha l'appoggio dello spogliatoio. Nei momenti difficili, quando era il maggiore indiziato dei 'fallimenti' della Juve, ha avuto un supporto importante dalla squadra. Ecco perché sarà difficile che la dirigenza scelga di procedere oltre, a meno di non smantellare l'intera squadra. Insomma, la Vecchia Guardia è ancora con “Max” e vuole continuare con lui.
  • Conosce molto bene la rosa e sa dove poter intervenire per migliorare
Bisogna ripartire e Allegri sa come fare. Ci ricordiamo ancora la rosa che aveva a disposizione nel 2015, quando la Juventus raggiunse la prima finale di questo ciclo? C'erano Pogba, Pirlo e Vidal, giocatori che sono partiti negli anni successivi. C'era la BBC dei bei tempi e altro ancora che è stato poi smantellato. Allegri è sempre riuscito, comunque, ad assemblare una squadra che potesse essere competitiva in campo europeo. Se c'è da agire sulla rosa, quindi, il tecnico toscano sa dove intervenire e procedere con i giusti cambi. Al contrario, un altro allenatore rischierebbe di presentare soltanto una "lista della spesa": spendiamo 300 milioni per essere competitivi e via subito alcuni giocatori! Una mossa che la Juventus non è orientata a fare.
Ora tocca a voi. Al posto di Agnelli come procedereste?
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