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Klopp-Bayern, tempo di rivincite: col Liverpool riuscirà a vendicare quella finale persa nel 2013?

Paolo Pegoraro

Aggiornato 19/02/2019 alle 12:13 GMT+1

Jurgen Klopp affronta il Bayern Monaco con il suo Liverpool in una sfida che sa di "revival" per il tecnico che quando era alla guida del Borussia Dortmund fu protagonista di una spettacolare rivalità con la squadra più titolata di Germania. In 22 precedenti il 51enne tecnico dei Reds ha perso 10 volte, il ko più bruciante risale alla finale di Champions 2013 persa all'89'...

Jurgen Klopp abbraccia Arjen Robben dopo la finale di Champions League persa 1-0 dal Borussia Dortmund contro il Bayern Monaco

Credit Foto Getty Images

Sono davvero felice di poter giocare una partita così, se non fossi coinvolto direttamente proverei sicuramente ad acquistare i biglietti
Parole e musica di Jurgen Klopp, e chi se no, perché proprio nessun altro avrebbe potuto presentare un ottavo di finale di Champions in questo modo. Elettrizzante, questo doppio confronto tra il Liverpool e il Bayern Monaco lo è davvero, oltre a essere pregno di significati per l’allenatore dei Reds. Si perché il 51enne tecnico nativo di Stoccarda affronta la ex acerimma nemica del suo passato, lui che da allenatore del Borussia Dortmund ha rappresentato la ultima grande forza d’opposizione al Bayern Monaco pigliatutto in Germania.
  • Klopp vs Bayern, i precendenti: 9 vittorie, 3 pareggi, 10 sconfitte
  • I trionfi di Klopp col Borussia: Bundesliga (2010/11, 2011/2012), DFB Pokal (2011/2012), Supercoppa di Germania (2013, 2014)

2011/2014, che bagarre in Germania

Nel triennio 2011/2014 il BVB fu capace di infilare due primi posti consecutivi seguiti a due secondi posti in serie, contribuendo a rendere la Bundesliga il campionato più rock’n’roll d’Europa. In due occasioni conquistò l’ambito Meisterschale oltre a sollevare al cielo una memorabile DFB Pokal (5-2 al Bayern di Heynckes in finale con tripletta di Lewandowski!) e a strappare in ben due occasioni la Supercoppa di Germania alla corazzata Bayern Monaco del santone Pep Guardiola. Il bilancio del Mago Klopp nelle sfide con il Bayern rende onore al suo lavoro svolto a Dortmund: 9 vittorie, 3 pareggi e 10 sconfitte tra tutte le competizioni. E come dimenticare la finale di Champions tutta tedesca di Wembley risolta da un gol del "bavarese" Robben all’ultimo respiro di una partita avvincente, ulteriore spot a beneficio questa spettacolosa rivalità.
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Jürgen Klopp alza il Meisterschale nel 2002

Credit Foto Imago

Al Dortmund, a volte giocavamo in difesa e aspettavamo di contrattaccare: eravamo come un bulldog. Aspettavamo che gli avversari si avvicinassero un po', conquistavamo la palla e andavamo a segnare. (Robert Lewandowski)

Dal Borussia al Liverpool, nel segno della continuità

Le ripartenze in velocità del Dortmund di Klopp erano uno spettacolo per gli occhi di ogni appassionato di calcio che si rispetti, punta dell’iceberg di un calcio organizzato, compatto e stiloso dove nessun automatismo era lasciato al caso. Al resto provvedevano le qualità dei singoli, campioni come Goetze, Reus, Lewandowski e Gundogan, solo per citare alcuni pretoriani del Mago Klopp; quest'ultimo non non ha fatto altro che traslare i concetti del celebrato gegenpressing a Liverpool. Se possibile alzando ulteriormente il volume grazie a una batteria di attaccanti-velocisti dai piedi educatissimi e, dato da non trascurare, a esterni bassi capaci di arare le corsie laterali. Chiedere per conferma a una Roma azzannata in quel di Anfield in quella nefasta – per i colori giallorossi – andata della semifinale di Champions 2017/2018.

Klopp il valorizzatore

Ha liberato l'istinto da attaccante che c'è in me e mi ha permesso di fare il passo successivo. Non sapevo di avere ancora tante potenzialità, più di quante pensassi: significa che ha visto qualcosa che io non riuscivo a vedere. (Robert Lewandowski)
Sono ancora le parole di Robert Lewandowski, rilasciate al sito web della UEFA, a puntare i riflettori su una delle grandi prerogative del tecnico tedesco, ovvero quella di valorizzare giocatori già dotati di un ottimo bagaglio tecnico che nel suo sistema di gioco si esaltano riuscendo a offrire il 100% delle loro potenzialità se non a sovraperformare. L'esempio perfetto è Momo Salah, passato da 19 gol stagionali nell’ultimo anno a Roma ai 44 della prima stagione a Liverpool con tanto di conquista della palma di giocatore dell’anno in Premier League.
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Mohamed Salah vince il PFA Player of the Year award

Credit Foto Eurosport

Il Liverpool che insegue il sogno di tornare sul tetto d’Inghilterra dopo 27 anni dall’ultimo trionfo si appresta dunque a sfidare l’altalenante Bayern Monaco di Nico Kovac, consapevole delle proprie chance ma anche del fatto che dovrà spingere al massimo. Ma dopotutto crediamo che il tecnico tedesco non contempli altro che le marce alte e una volta sfangato il girone della morte di Champions, come direbbero gli inglesi, the sky's the limit, l'unico limite è rapprsentato dal cielo.
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