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Le 5 frasi di Johan Cruyff che definiscono questo nuovo splendido Ajax

Luca Stacul

Aggiornato 25/04/2019 alle 08:37 GMT+2

Sono tante le citazioni significative che definiscono il pensiero di Johan Cruyff, l'uomo che rappresenta più di ogni altro la "filosofia Ajax". Ne abbiamo scelte 5, alcune delle quali non troppo note, che si rivedono chiaramente nella squadra di ten Hag e nella struttura attuale del club capace di eliminare Juventus e Real Madrid dalla Champions League.

Ajax - Champions League 2018/2019

Credit Foto Getty Images

1. "Un errore di concetto consiste nell’aspettare troppo a lungo per far debuttare i giovani"

Cruyff ha sempre creduto nel fatto che promuovere prima possibile i ragazzi più talentuosi (da una squadra giovanile all’altra, fino alla prima squadra) li costringesse ad accelerare la loro crescita calcistica grazie ad avversari più preparati e compagni da cui imparare. Matthijs de Ligt nella sola stagione 2016/17 venne promosso due volte, passando di fatto in 9 mesi dalla selezione Under-19 alla finale di Europa League da titolare contro il Manchester United. Oggi a 19 anni e 247 giorni è il capitano dell’Ajax con 110 presenze (!) in prima squadra e dopo aver eliminato la Juventus ai quarti di Champions segnando il gol decisivo fa interviste così…

2. "Scegli il miglior giocatore per ogni posizione e non otterrai una squadra forte, ma 11 singoli forti"

La complementarità dei calciatori all’interno di una formazione è un concetto che spesso si sottovaluta, nel’hype travolgente di fatturati e fenomeni. Per Cruyff viceversa era un tema fondamentale e si rivede al 100% nell’Ajax di ten Hag: la squadra gioca splendidamente insieme (vi è rimasta negli occhi quell’azione tutta di prima del minuto 56, vero?) e il sistema organizzato esalta i singoli, tanto che è difficile dire se quelli che oggi ci sembrano fuoriclasse possano essere in grado di esaltarsi egualmente in sistemi di calcio diversi. Un giocatore atipico come van de Beek sarebbe così entusiasmante se giocasse con la Juve o il Manchester United?

3. "Il calcio è uno sport di errori […] Dal punto di vista statistico Romario dovrebbe essere un fallimento, dal punto di vista calcistico è un genio"

Rischiare e saper accettare l’errore per continuare a costruire calcio e migliorarsi. Quante volte durante Juventus-Ajax avete pensato “ma quanti gol si sono mangiati?”… I tanti errori sono figli dei continui tentativi di proporre gioco nella maniera migliore possibile, abbinando verticalità e velocità: il singolo errore diventa benzina utile per il tentativo successivo e le statistiche – tanto odiate da Johan Cruyff – perdono parte del loro significato. Sostituite nella citazione ‘Romario’ con ‘Ziyech’ e rileggete.

4. "La creatività non fa a pugni con la disciplina"

Questa frase definisce splendidamente Frenkie de Jong, un giocatore eccezionale perché unisce alla qualità nella gestione del pallone un’estrema sostanza difensiva, sia nella gestione degli spazi sia nel tackle quando necessario. È lui il direttore d’orchestra e l’equilibratore dell’Ajax. C’è un dato impressionante che lo evidenzia: de Jong in media porta palla 3.2 secondi ogni volta che la tocca, quasi mezzo secondo in più rispetto a tutti gli altri centrocampisti che sono arrivati ai quarti di Champions. Non perché non sappia velocizzare il ritmo giocando di prima (al contrario…) ma perché riesce anche a capire quando può rallentarlo abbassandosi e portando a spasso la sfera. Creatività, disciplina, intelligenza calcistica.

5. Dove ci sono molti soldi, di solito ci sono molti avvoltoi"

L’ultima frase di Cruyff che abbiamo scelto rappresenta il vero rischio che ha di fronte l’Ajax di oggi, quello legato a un certo tipo di cessioni. Non quelle multimilionarie stile de Jong (e prossimamente de Ligt), ma quelle che arrivano troppo presto, quando i giocatori non sono stati ancora formati completamente; è stato il caso di Justin Kluivert la scorsa estate e sarà il turno del promettente terzino sinistro Mitchel Bakker a breve: la sua cessione (Raiola, sempre lui, l’ha spedito al PSG) non finirà in prima pagina ma concettualmente fa più male all’Ajax rispetto a quelle dei big, perché mina la base della piramide, ciò che permette al club di rigenerarsi seguendo l’elica del dna forgiata da Johan Cruyff e di costruirsi la possibilità – circa una volta ogni vent’anni – di trovare la chimica perfetta scrivendo pagine di calcio che resteranno nella storia.
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