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23 maggio 2007: quando il Milan riuscì a vendicarsi del Liverpool vincendo l'ennesima Champions

Luca Stamerra

Aggiornato 23/05/2020 alle 18:24 GMT+2

Non ci può essere Atene senza Istanbul. Non si potrà mai dimenticare quanto successo nella finale del 2005, ma il destino ha voluto concedere al Milan una 'rivincita'. Rara nel mondo del calcio. Ancora in finale, le stesse squadre, gli stessi allenatori, ancora in battaglia per un sogno chiamato Champions. Nel 2007, però, sarà il Diavolo ad andare in paradiso.

Milan Champions 2007

Credit Foto Eurosport

È lecito non vendicarsi? Non vendicarsi avvelena l'animo almeno quanto vendicarsi, se non di più. [Emil Cioran in Quaderni]
Abbiamo usato vendetta nel titolo, ma utilizzeremo questo termine solo lì. Sarebbe troppo brusco. Parliamo di calcio, e di sport, e quindi preferiamo usare il termine rivincita. Una parola che nel calcio, però, è difficile da qualificare. Perché? Perché è difficile considerare rivincita il battere una squadra piuttosto che un'altra, in un momento completamente diverso rispetto alla sconfitta precedente. Il Bayern Monaco, per esempio, perse la finale di Barcellona contro il Manchester United nel '99 - si quella pazza con due gol dei Red Devils nei minuti di recupero - e chiamano rivincita il successo all'Old Trafford nell'andata dei quarti di finale della stagione 2000-2001. Segnò Paulo Sérgio a Manchester e il Bayern vinse anche il ritorno 2-1, qualificandosi per la semifinale. È una vera e propria rivincita? Assolutamente no. È completamente un'altra storia, con le due squadre che si sono affrontate in momenti diversi della competizione, con compagini diverse. Ecco che sembrava impossibile che il Milan potesse avere la sua rivincita dopo la disfatta di Istanbul. Però il destino a volte... Nel maggio 2007 il Liverpool elimina il Chelsea, il Milan il Manchester United con la partita perfetta e le due squadre si affronteranno ancora, ancora una volta per la Coppa dalle Grandi Orecchie. Le rose sono sempre le stesse, qualche lieve cambiamento ma nulla di eccezionale, gli allenatori gli stessi e tutti si ritrovano in finale. Questa volta il fato l'ha data veramente una seconda chance...

La rivincita perfetta due anni dopo Istanbul

Dopo la vittoria per 3-0 contro il Manchester United, in quella che fu definita la partita perfetta, il Milan dovette scontrarsi contro il Liverpool per tornare ad essere Campione d'Europa. Un copione inaspettato, anche perché era difficile immaginare che le due squadre si potessero ritrovare ancora in finale. Che quel Milan, di due anni più 'vecchio', senza Shevchenko, Crespo, Stam, con Cafù in panchina, potesse arrivare ancora \fino alla finale. Neanche Ancelotti ci credeva nel mese di dicembre quando, finita la fase a gironi, gli si chiedeva se quel Milan sognasse di vincere la Champions. Eppure qualcosa scattò nella mente dei giocatori: dalla voglia matta di Kakà e Seedorf, dalla fame non placata dei Campioni del mondo Pirlo, Gattuso e Oddo che volevano vincere un altro trofeo prestigioso. Quel Milan giocò all'unisono, tutti diretti da un Kakà immenso. Prima il Celtic, poi il Bayern Monaco e il Manchester United. E quando arrivi in finale, cosa fai? Soprattutto se c'è il Liverpool? Questa volta l'approccio fu un po' diverso rispetto ad Istanbul, dove il Milan giocò il suo miglior primo tempo della storia. Si lascia palla al Liverpool, con Pennant che fa tanto male dalle parti di Jankulovski. C'è tensione, si sente anche un po' di sofferenza, ma questo Milan - anche un po' più maturo - non vuole sprecare energie, geometrie, fantasie. Bada al sodo, bada al concreto. Cerca di sfruttare gli errori degli avversari ed è puntuale a cogliere il momento no della squadra di Benitez. Kakà guadagna la punizione che favorisce il gol di Inzaghi e nel secondo il Milan trova anche il raddoppio. Finisce 2-1 e il Milan ha la sua rivincita. Con un perfetto contrasto: si può dire che la meritasse il Liverpool questa? Forse no, ma non si può dire che quel Milan abbia giocato un calcio spumeggiante. Ma non era tenuto a farlo, doveva soltanto vincere quella Coppa. Esultare non per il calcio espresso, ma per il titolo vinto, con la speranza di dimenticare quanto successo due anni prima.
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Berlusconi, Gattuso - Liverpool-Milan - Champions League 2006/2007 - Imago pub not in UK

Credit Foto Imago

Filippo Inzaghi decisivo: l'ultimo italiano a segnare in una finale

Il Liverpool attacca e il Milan fa fatica. Questo è quello che si vede durante il primo tempo della finale di Atene. Poi dal nulla spunta un personaggio che ha dedicato la sua vita al gol, Filippo Inzaghi. Lui che di finali ne aveva giocate due: quella di Amsterdam in Real Madrid-Juventus senza segnare, e quella di Manchester in cui vinse col Milan proprio contro la sua ex Juve, partita in cui Buffon gli negò un gol clamoroso di testa. Non era presente però nel match di Istanbul: aveva appena recuperato dall'infortunio che lo aveva tenuto fuori dal campo per tutta la stagione, ecco che Ancelotti scelse la coppia Crespo-Shevchenko. La voglia di fare gol è tanta, Inzaghi vuole essere protagonista di una finale di Champions e finora aveva segnato solo due reti nella competizione (all'AEK alla prima giornata della fase a gironi e al ritorno contro il Bayern Monaco ai quarto). Kakà guadagna una punizione, la calcia Pirlo, ed ecco che spunta Inzaghi che con la spalla sinistra beffa Reina. Nella ripresa il Milan risponde colpo su colpo e all'82' arriva il gol del raddoppio, ancora con Inzaghi, abile a sfruttare l'assist di Kakà e a saltare Reina. 2-0 per il Milan che ha un attimo di sbandamento nel finale, visto il gol di Kuyt, ma può finalmente festeggiare. Lo può fare Inzaghi che al terzo tentativo in finale riesce a timbrare il cartellino.
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Filippo Inzaghi Liverpool (2007)

Credit Foto Imago

Una doppietta anche per il calcio italiano: Filippo Inzaghi è il 12° giocatore italiano a segnare in una finale di Champions e, purtroppo, sarà anche l'ultimo. Da allora, infatti, ci sono state squadre italiane in finale, ma nessun 'azzurro' ha trovato il gol. L'Inter del Triplete aveva solo stranieri in campo contro il Bayern Monaco (entrò Materazzi nel finale), mentre nelle Juventus sono arrivati i gol di Morata e Mandzukic, rispettivamente contro Barcellona e Real Madrid. Un record a suo modo amaro. Inzaghi resta quindi l'ultimo italiano ad aver segnato in finale...
  • Tutti i gol degli italiani in finale nella storia della Coppa dei Campioni/Champions League
EdizioneFinaleGiocatore
1957-1958Real Madrid-MILAN 3-2 dtsJuan Alberto SCHIAFFINO
1962-1963MILAN-Benfica 2-1José ALTAFINI*
1963-1964INTER-Real Madrid 3-1Sandro MAZZOLA* e Aurelio MILANI
1968-1969MILAN-Ajax 4-1Pierino PRATI** e Angelo SORMANI
1983-1984Liverpool-ROMA 5-3 dcrRoberto PRUZZO
1993-1994MILAN-Barcellona 4-0Daniele MASSARO*
1995-1996Ajax-JUVENTUS 3-5 dcrFabrizio RAVANELLI
1996-1997Borussia Dortmund-JUVENTUS 3-1Alessandro DEL PIERO
2004-2005MILAN-Liverpool 5-6 dcrPaolo MALDINI
2006-2007MILAN-Liverpool 2-1Filippo INZAGHI*
*a segno con una doppietta
*a segno con una tripletta

La consacrazione di Kakà che sarà il Pallone d'oro di quella stagione

Il man of the match di quella partita fu proprio Inzaghi grazie alla sua doppietta, che dire però del peso specifico di Kakà? Intanto per quello che fece per tutta la stagione, trascinando - a suon di gol e assist - i rossoneri in finale di Champions. Ma il brasiliano seppe essere decisivo anche ad Atene, anche senza segnare. Fu suo infatti il movimento, da grande opportunista, a difendere il pallone dall'arrivo di Xabi Alonso, conquistando così un calcio di punizione importantissimo proprio allo scadere del primo tempo. Punizione da cui scaturisce il primo gol di Inzaghi. Ed è sempre Kakà a fornire l'assist, meraviglioso, per il raddoppio di 'Pippo'. Anche ad Atene, Kakà è il volto copertina di quel Milan.
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L'abbraccio tra Kakà e Inzaghi - Milan-Liverpool Finale di Champions League 2007

Credit Foto LaPresse

E non poteva essere altrimenti dopo quella stagione ad altissimo livello. Erano anni che Kakà faceva innamorare l'Italia e l'Europa con le sue giocate ed aspettava solo la consacrazione definitiva. I ricordi di La Coruña e Istanbul facevano troppo male e Atene è servita per consacrarlo alla storia. Kakà, che già prima di quella partita veniva ribattezzato l'extraterrestre. Non solo, il brasiliano vinse anche la classifica marcatori di quella edizione di Champions (con 10 reti): Messi e Cristiano Ronaldo c'erano già, ma ancora non erano diventati goleador. E Kakà fu anche il quarto giocatore rossonero a vincere una classifica marcatori della Champions dopo Altafini (1962-1963), van Basten (1988-1989) e Shevchenko (2005-2006).
  • La classifica marcatori della Champions League 2006-2007
GiocatoreGolSquadra
1. Ricardo KAKÁ10Milan
2. Peter CROUCH6Liverpool
3. Ruud VAN NISTELROOY6Real Madrid
4. Fernando MORIENTES6Valencia
5. Didier DROGBA6Chelsea
-Cristiano RONALDO3Manchester United
-Lionel MESSI1Barcellona
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Quando Ancelotti, la prima volta che vide Kakà, si mise le mani nei capelli salvo ricredersi...

E Maldini realizzò il record di finali...

Abbiamo raccontato le storie di Inzaghi e Kakà, ma ci sarebbero molti altri giocatori - e non solo quelli - da nominare per spiegare il successo del Milan. Come non nominare però Paolo Maldini, il capitano di quella squadra. Si perché lui incarna più di tutti il concetto di rivincita tra Milan e Liverpool. Fu proprio il capitano a realizzare il gol del vantaggio contro i Reds nella finale di Istanbul, con il gol più veloce nella storia delle finali di Champions. Sembrava quasi un segno del destino, proprio il capitano, quello che alzerà la Coppa, aprire il risultato così presto. Poi, come sappiamo, non finì proprio così.
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2014, Paolo Maldini, Milan-Liverpool 2005, AP/LaPresse

Credit Foto LaPresse

Ad Atene dovette sudare le classiche sette camicie per poter alzare un'altra Coppa in carriera, la 5a in Champions League. Quella di Atene fu anche l'8a finale della sua carriera in Coppa dei Campioni, raggiungendo così Francisco Gento nella storia dei giocatori con più finali disputate. Anche lui ha avuto la sua bella rivincita, alzando la Coppa, chiudendo gli occhi e dimenticando Istanbul.
  • I giocatori più titolati nella storia della Champions
GiocatoreSquadraCoppe dei campioni vinte
Francisco GENTOReal Madrid6
Paolo MALDINIMilan5
Alessandro COSTACURTAMilan5
Alfredo DI STÉFANOReal Madrid5
Cristiano RONALDOManchester United/Real Madrid*5
Juan Alonso ADELARPEReal Madrid5
Rafael LESMESReal Madrid5
Enrique MATEOSReal Madrid5
Héctor RIALReal Madrid5
Juan SANTISTEBANReal Madrid5
José Maria ZÁRRAGAReal Madrid5
Alonso MARQUITOSReal Madrid5
*una con il Manchester United e 4 con il Real Madrid
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Paolo Maldini e quella cena con papà Cesare che cambiò per sempre la storia del Milan

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