Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Gattuso: "Dovremo fare grande partita... E potrebbe non bastare. Insigne? Solo se al 100%"

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 07/08/2020 alle 19:17 GMT+2

Il tecnico del Napoli ha parlato alla viglia della sfida contro il Barcellona: "Dovremo giocare una grande partita, e potrebbe non bastare". E poi sul dubbio Insigne: "Gioca solo se mi dice che sta al 100%".

Gennaro Gattuso, Napoli, Champions League

Credit Foto Getty Images

Sulla partita

Sappiamo che per noi sarà una partita molto molto difficile. Sappiamo che tipo di squadra è il Barcellona e sappiamo che noi dovremo fare una grande prestazione, sia tecnica che tattica, e forse non basterà nemmeno. Sappiamo di affrontare grandi campioni, serve una grande partita per uscire con un buon risultato.

Su Insigne

Ieri ha fatto il 50% dell'allenamento, oggi al 100% con la squadra. Voglio sentire che si sente al 100% domani, se non lo sarà non scenderà in campo dal primo minuto. Se è al 100% giocherà, ci darà una mano per fare una grande partita.

Su Lozano

Non è cambiato nulla. Dopo il lockdown ha cominciato a lavorare bene, a soddisfare le nostre richieste e ha avuto più minutaggio. E' un esterno diverso da quelli che abbiamo. Se vuoi giocare di palleggio ci vuole tempo, ma può fare la differenza quando si attaccano gli spazi. Ora non è una cosa di Lozano, ma è come vogliamo far giocare questa squadra.

Sulla questione lockdown

Ultimamente abbiamo fatto uno sport diverso. Il calcio non è questo. Tutto il calcio mondiale è stato bravo a far ripartire la macchina, ma questo non è calcio. Abbiamo giocato ogni due giorni, anche la Coppa Italia. Non so chi abbia avuto più vantaggio. La nostra fortuna è stata raggiungere l'obiettivo Europa con la Coppa Italia, abbiamo fatto tante partite col freno tirato, facendomi arrabbiare per l'atteggiamento. Nelle ultime 12 partite comunque siamo migliorati nel possesso palla, siamo la squadra che palleggia di più in Serie A, abbiamo creato tanto anche se non abbiamo finalizzato al meglio.

Sul concetto di difensivismo

Basta saper leggere bene i dati, i numeri. Forse in Italia non lo sappiamo fare e si vuole calcare il mio soprannome, ma i numeri dicono diversamente. Se l'organizzazione tattica viene scambiata col difensivismo non è un mio problema. Da calciatore ho fatto cose importanti con caratteristiche totalmente diverse da quelle che ricerco oggi da allenatore. Ci vuole tempo per togliersi un'etichetta, ma va bene così.

Sul fatto che non ci sia il pubblico

Un calcio senza pubblico non è calcio. Il pubblico ti dà vibrazioni, emozioni, ti fa sentire di più la partita. A volte può essere un bene e a volte un male per la squadra di casa, ma il pubblico fa parte del mondo del calcio. Domani ci darà un piccolo vantaggio non aver nessuno sugli spalti perché venire qua e trovare 90 mila persone.

Sul periodo del Barcellona

Il fatto di non aver vinto nulla ancora e per la mentalità che hanno gli dà più forza. Sono abituati a vincere e io so che quando ti abitui a vincerlo poi vuoi farlo sempre. Noi domani abbiamo un Everest da scalare. In questi mesi ho sentito tante barzellette, come 'Barcellona non in forma', ma se vai a vedere ci sono dei calciatori che sono uno spettacolo da guardare.

Sul discorso da fare alla squadra e le differenze tra calciatore e allenatore

Da allenatore è completamente diverso. Non posso dare tensione alla squadra, a cui parlerò domani. Io dico sempre che bisogna ricordare da dove si è partiti, della storia che ti sei scritto da solo. L'ho sempre pensata così. Prima di arrivare a fare queste partite, ci sono la parrocchia, la spiaggia, i primi calci, le giovanili e tutto il resto. I miei calciatori devono ricordarsi di questo, non gli farà male.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità