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Il Valencia risponde a Gasperini: "Sorpresi dalle sue parole, ha messo a rischio tante persone"

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Aggiornato 31/05/2020 alle 21:37 GMT+2

La società spagnola replica alle parole dell'allenatore dell'Atalanta che in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato di essere stato contagiato dal coronavirus e di aver avuto i sintomi il giorno prima della sfida di Champions proprio contro il Valencia.

Gian Piero Gasperini

Credit Foto Getty Images

L'intervista di Gian Piero Gasperini alla Gazzetta dello Sport non è passata inosservata dalle parti di Valencia. La società spagnola ha replicato con un comunicato alle parole dell'allenatore dell'Atalanta, che ha dichiarato di aver avuto il coronavirus e di aver manifestato i sintomi già il giorno prima della sfida di Champions proprio contro gli spagnoli.
Il Valencia esprime pubblicamente la sua sorpresa per il fatto che l’allenatore della squadra rivale negli ottavi di finale di Champions League riconosca che, tanto il giorno precedente quanto il giorno della partita, il 10 marzo al Mestalla fosse consapevole di soffrire sintomi presumibilmente compatibili con il Coronavirus senza prendere misure preventive, mettendo a rischio, nel caso, numerose persone durante il suo viaggio e la sua permanenza a Valencia.
Il comunicato si è poi concluso così: "Bisogna ricordare che questa partita è stata disputata a porte chiuse, rispettando misure restrittive ben precise, prescritte dalle autorità sanitarie spagnole per prevenire il rischio di contagio per Covid-19, proprio in presenza di persone provenienti da una zona già qualificata pubblicamente a rischio".
Gasperini aveva parlato del suo momento difficile senza tanti giri di parole. "Era il 10 marzo. Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Lì vicino c’è un ospedale, e ogni due minuti passava un’ambulanza. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: ‘Se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cose da fare’. Lo dicevo per esorcizzare, ma lo pensavo davvero".
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