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Bayern-PSG 2-3, le 5 verità: Pochettino sogna con Mbappé e Neymar, ma non è finita

Francesco Sessa

Aggiornato 08/04/2021 alle 12:34 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Il PSG ha vinto da grande squadra, sapendo soffrire e affidandosi a Mbappé, supportato da un Neymar sempre più uomo squadra. Il Bayern ha avuto in mano il pallino del gioco e si è scontrato contro un super Navas: i bavaresi sono tutt'altro che finiti, Pochettino dovrà ancora sudare.

Kylian Mbappé lors du succès du PSG face au Bayern (2-3) en quart de finale aller de Ligue des champions

Credit Foto Getty Images

Bayern Monaco-PSG, andata dei quarti di finale di Champions League in scena all’Allianz Arena, si è conclusa con il punteggio di 2-3: partita spettacolare e giocata sotto la neve. Protagonista assoluto Mbappé, autore di una doppietta: a segno anche Marquinhos, Choupo-Moting e Muller. Il ritorno è previsto martedì 13 aprile alle 21, al Parco dei Principi. Di seguito, ecco le cinque verità che ci ha lasciato la sfida tra gli uomini di Flick e la formazione allenata da Pochettino.

PSG, con Pochettino squadra vera

Vincere così sul campo del Bayern Monaco, dopo aver sbancato il Camp Nou agli ottavi con un indiscutibile 4-1, vuol dire solo una cosa: il PSG è una squadra vera. Non che prima non lo fosse, la finale di Champions League della passata stagione è lì a dimostrarlo. Ma con l’arrivo di Pochettino, i francesi sono passati dall’essere una somma di straordinarie individualità a una squadra fatta e finita, capace anche di sopperire alle assenze pesanti (Verratti su tutti): i campioni di Francia hanno saputo soffrire, si sono compattati e hanno punito le debolezze dell’avversario, sbilanciato in avanti e tutt’altro che perfetto dietro. Questa nuova dimensione può finalmente portare il PSG fino in fondo.
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Mbappé

Credit Foto Getty Images

Neymar-Mbappé, così si sogna davvero

Per Pochettino sognare è lecito, dunque. O meglio: con un attacco così, non potrebbe essere altrimenti. La copertina è tutta di Mbappé, che dopo essersi preso il Camp Nou con la tripletta del 16 febbraio ha abbattuto il Bayern a casa sua: a Kylian la lesa maestà non fa paura. Anche perché l’ex Monaco può contare sulla partnership con un Neymar definitivamente uomo squadra, bravo a mettere il proprio talento al servizio dei compagni: i due assist nel primo tempo (al bacio quello per Marquinhos, con la complicità della difesa) sono la prova della maturazione raggiunta dall’ex Barcellona. I due si trovano sempre di più e non solo perché entrambi danno del tu al pallone: un'intesa che rischia di sconvolgere le vite di chi proverà a oppporsi.
  • Mbappé numeri da urlo: 21 gol in 34 partite col PSG solo Cavani ha segnato più sigilli in Champions coi transalpini
COGNOMEGol (Gare)Media gol
Cavani30 (54)1 gol ogni 140'
MBAPPE' 21 (34)1 gol ogni 130'
Ibrahimovic20 (33)1 gol ogni 141'
Neymar20 (26)1 gol ogni 111'

Navas ancora decisivo

Il 3-2 finale è però figlio di una prestazione che va analizzata anche con i numeri. E i dati, ma anche la vista di chiunque abbia seguito la partita, testimoniano un dominio territoriale e nelle occasioni da parte del Bayern Monaco. Una nota di merito va data a Keylor Navas, protagonista assoluto della sfida: senza di lui, probabilmente staremmo parlando di altro. I bavaresi hanno calciato 31 volte verso la porta e 12 nello specchio, i francesi hanno segnato tre gol su quattro tentativi verso i pali di Neuer. Sei le conclusioni totali. C’è poi il dato sui calci d’angolo: quindici a uno. Il calcio, fortunatamente, non è solo numeri e la vittoria del PSG è la dimostrazione che le vie verso il successo sono potenzialmente infinite. Ma poi ci vogliono gli uomini e Navas è stato super. Ancora una volta.

Bayern tutt'altro che morto: il PSG deve ancora sudare

Il primo atto è andato al PSG, ma guai a pensare che sia finita qui. Il Bayern Monaco non ha bisogno di presentazioni: la squadra di Flick a tratti malmena le avversarie ed è successo anche in palcoscenici importanti (il Barcellona ne sa qualcosa, ma anche la Lazio). La prova dei bavaresi è stata comunque positiva e non va dimenticato che mancava Lewandowski: un’eventuale presenza del polacco al ritorno darebbe ulteriore pepe al match. Ma la reazione dopo il 2-0 di svantaggio e le tante occasioni create, anche senza Lewandowski, fanno pensare che Pochettino dovrà sudare per raggiungere la semifinale: il Bayern è tutt’altro che battuto.

Bayern, PSG e lo spettacolo della Champions

Sarà la magia della neve sull’Allianz Arena, o sarà soprattutto il livello dei giocatori in campo, ma sta di fatto che quanto visto in Bayern-PSG è stato uno spettacolo assoluto. E chissà cosa sarebbe stato senza le numerose assenze da entrambe le parti. Gol, ritmo, intensità, anche modi opposti di interpretare la partita: in 90’ si è visto di tutto. Anche, va detto, qualche errore di troppo in fase difensiva: le reti di Marquinhos e Choupo-Moting, in particolare, sono figlie di dormite abbastanza colossali dietro. Ma fa parte del gioco: lo spettacolo della Champions League sta entrando nel vivo. E le premesse per un ritorno di fuoco al Parco dei Principi ci sono tutte.
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