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Champions League, il pagellone della 3ª giornata: Hakimi e United flop

Matteo Zorzoli

Aggiornato 05/11/2020 alle 16:20 GMT+1

La terza due giorni di Champions League ha regalato tanti spunti, alcuni positivi altri meno: ecco i top e i flop della settimana, secondo il nostro punto di vista. Siete d’accordo?

Il Pagellone della 3ª giornata di Champions

Credit Foto Eurosport

Voto 10 alla lezione del Liverpool

"Poteva andar meglio. Poteva segnare tre gol Alisson”. Ha scherzato il Guardian il giorno dopo la manita degli ex Campioni d’Europa ai danni dell’Atalanta. In effetti non c’è mai stata partita al Gewiss Stadium: 5-0 in 50 minuti, tripletta di Diogo Jota, gol dei soliti noti Salah e Manè. Una serata da sogno dei Reds che ha fatto dimenticare per qualche ora l’infortunio di van Dijk e il vergognoso 7-2 subito dall’Aston Villa. Gli uomini di Klopp hanno letteralmente demolito la Dea che è sembrata quella dell’esordio europeo della scorsa stagione, in balia degli eventi e incapace di reagire. Un campanello d’allarme dopo una serie di prestazioni opache anche in campionato. Che succede Gasp?
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La frustrazione del giocatore dell'Atalanta, Atalanta-Liverpool, Champions League

Credit Foto Getty Images

Voto 9 alla tripletta di Plea

Nel girone di ferro con Real Madrid e Inter, il Borussia Monchengladbach si è divertito con lo Shakhtar capace di vincere a Valdebebas e pareggiare in casa con i nerazzurri. Assoluti protagonisti del primo posto nel girone del Gladbach il figlio d’arte Marcus Thuram e Alassane Plea, autore di una tripletta da urlo nel 6-0 agli ucraini. Due tap-in col piattone e botta tremenda da fuori area. Non male per uno che non aveva mai segnato in Champions.

Voto 8 alla continuità di Morata

Alzi la mano chi si aspettava un ritorno così. Sei gol in sette partite contro Crotone, Dinamo Kiev (doppietta), Spezia e Ferencvaros (doppietta) a cui se ne aggiungono cinque annullati, per gli amanti dei numeri. Il 28enne, tornato a Torino con un prestito con diritto di riscatto, è diventato in un mese il perno dell'attacco di Andrea Pirlo e il partner ideale di Cristiano Ronaldo. In Champions sono 19 gol in 59 partite, 11 con la Juve. Una vera e propria macchina da gol.
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Voto 7 al "cuore Lazio"

Una vera squadra rimane unita nei momenti di difficoltà. E la Lazio sta esattamente facendo questo nella stagione del ritorno in Champions dopo 13 anni di astinenza. Dopo aver asfaltato il Dortmund, gli uomini di Inzaghi hanno centrato due punti d’oro con Bruges e Zenit, superando assenze pesanti come quella della Scarpa d’Oro 2020, Ciro Immobile, di Luis Alberto o di Lucas Leiva. Nella trasferta complicata di San Pietroburgo i biancocelesti sono andati sotto, ma hanno avuto la forza di reagire e trovare l’1-1 con un Caicedo ancora una volta decisivo nel finale, come a Torino al 98’. Gli ottavi ora non sono un’utopia.

Voto 6 alla vendetta del Lipsia

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Lo sa bene Julian Nagelsmann che ha aspettato due mesi e mezzo per rivalersi del 3-0 rimediato da Tuchel in semifinale lo scorso agosto. Alla Red Bull Arena contro, va detto per onor di cronaca, un PSG decimato dagli infortuni, il Lipsia passa 2-1 con un gol che vale doppio per l’importanza simbolica, ovvero quello di Christopher Nkunku, centrocampista francese classe ’97 scartato dai parigini dopo tutta la trafila delle giovanili. Il mondo capovolto.

Voto 5 alla sfida da ex di Hakimi

A Valdebebas doveva essere anche per Achraf la partita del riscatto nei confronti di un Real Madrid che non ha mai creduto in lui. E invece si è trasformata in un incubo: imperdonabile la palla regalata a Benzema in occasione dell'1-0 delle Merengues. Una giocata davvero incomprensibile. Anche in fase di spinta è stata la versione opaca e timida del giocatore che ha convinto la dirigenza nerazzurra in una notte tedesca di un anno fa. Conte attende una scossa.
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Voto 4 all’assurda ammonizione di Suarez

Succede anche questo in Champions League. Durante Lokomotiv Mosca- Atletico Madrid l'uruguaiano è stato sanzionato dall'arbitro Bastien con un cartellino giallo perché ha spiato il direttore di gara mentre effettuava una on-field review. L'azione in esame era un tocco di braccio di Herrera al 22' che era sfuggito in presa diretta e che ha condotto poi alla concessione del calcio di rigore in favore dei russi. Durante il check, però, c'era un osservatore di troppo davanti al monitor. Così gli uomini VAR Delajod e Bitigen hanno fatto presente a Bastien che alle sue spalle Suarez stava guardando le immagini: spettatore non autorizzato. E l'arbitro, prima di decidere per il penalty, ha ammonito il Pistolero.

Voto 3 alla presunzione di Solskjaer

Tra i voti più bassi non può mancare l’umiliazione subita dal Manchester United in terra turca. Contro il non irresistibile Basaksehir,Solskjaer sceglie di tenere in panchina Pogba, Cavani, De Gea e Greenwood, schierando una squadra decisamente non all’altezza della competizione. Morale? 2-0 in 40 minuti con amnesie difensive e confusione totale in campo. Secondo k.o. di fila per i Red Devils che ora devono stare attenti a Lipsia e PSG. “Come complicarsi la vita” dirige l’orchestra Ole Gunnar Solskjaer.

Voto 2 al Marsiglia

Zero punti, zero gol (a fronte di sette incassati) e tre sconfitte sul groppone in altrettante gare della fase a gironi: la fiammella europea si è già quasi spenta per l'Olympique. Si tratta della 12ª battuta d'arresto consecutiva nella competizione, record negativo che eguaglia quello dell'Anderlecht che aveva fatto lo stesso tra dicembre 2003 e novembre 2005. Riusciranno il Pipa Benedetto e compagni a fare almeno un gol nel ritorno con City, Porto e Olympiakos?

Voto 1 all’horror-show di Dalbert

I tifosi dell’Inter non lo rimpiangono, quelli del Rennes, invece, piangono. In 39' di gara contro il Chelsea il brasiliano ha causato due rigori e ricevuto due cartellini che gli sono valsi l'espulsione. Fallo netto e tocco di mano in area, entrambi i penalty segnati da Werner. Diventa il quarto giocatore a provocare due rigori in una singola partita di Champions League nelle ultime 15 stagioni. E' il secondo nel 2020 dopo Mouctar Diakhaby che ne aveva provocati due favore dell'Atalanta nel match contro il Valencia lo scorso 10 marzo.

Voto 0 alla difesa del Ferencvaros

Undici gol subiti in tre partite. La difesa e il portiere dei campioni d’Ungheria, decisamente fuori luogo anche contro la Juventus, ci pongono un dubbio: è ancora divertente e spettacolare questo format della Champions League?
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