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Juventus, lo strano destino di Paulo Dybala

Simone Eterno

Aggiornato 20/10/2020 alle 14:36 GMT+2

Decisivo nella passata stagione ai fini della conquista del nono Scudetto, la sesta stagione juventina di Paulo Dybala si apre esattamente come tutte le altre: con un dubbio. Lo strano destino di un giocatore decisivo ma ogni anno chiamato a dover dimostrare qualcosa.

Paulo Dybala - Juventus Turin

Credit Foto Getty Images

C’è chi ottiene tutto facilmente e c’è chi è destinato a dover lottare per conquistarsi ogni cosa. Il calcio, come la vita, ce lo insegna ogni giorno. Il destino calcistico di Paulo Dybala pare decisamente essere rappresentato dalla seconda di queste opzioni. La sua sesta stagione alla Juventus si è aperta infatti esattamente come tutte le altre: con qualcosa da dover dimostrare.
Da talentuoso in provincia a “riuscirà in una grande?”; dai gol della prima stagione a “riuscirà a confermarsi?”; dalle buone prestazioni a “troverà spazio in questo modulo?” e così via dicendo, ogni singolo anno per Dybala in maglia bianconera è iniziato sotto un enorme dilemma, spesso risolto – giusto ricordarlo – a proprio favore.
Giusto un estate fa ad esempio l’argentino era stato offerto a mezza Europa sull’altare del sacro-bilancio; e solo il categorico rifiuto del diretto interessato per un volo di solo andata direzione Manchester aveva permesso poi a Sarri – e di riflesso alla sua Juventus – di non privarsi del giocatore effettivamente decisivo nella corsa Scudetto della ben poco scintillante squadra post-lock-down.
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Danilo, Cristiano Ronaldo, Gonazalo Higuaín e Paulo Dybala festeggiano il nono Scudetto consecutivo | Juventus

Credit Foto Getty Images

Come ogni estate però la memoria collettiva dell’ambiente Juve pare essersi resettata alla voce “Dybala”, e il nuovo cambio tecnico in panchina ha ancora una volta trasformato ‘la Joya’ in una questione.
Quattro partite, zero minuti, uno sfogo: questi i numeri fin qui dell’argentino che, a poche ore da una già delicatissima partita di Champions League in terra d’Ucraina, non è ancora certo se farà parte di quei titolari chiamati immediatamente a dover lanciare un segnale al girone.
Certo, il rinnovo contrattuale che fatica ad arrivare – si mormora di una distanza tra le parti ancora piuttosto ampia – è sicuramente un punto da tenere in considerazione nell’analisi dell’intera questione, ma nell’emergenza attuale di un attacco piuttosto privo di certezze, il fatto che prima della partenza per Kiev Dybala non rappresenti il nome a cui aggrapparsi offre un spunto di riflessione piuttosto interessante.
Se è vero infatti che la questione fisica è un nodo con cui Pirlo ha dovuto fare i conti – Dybala di fatto non gioca da quel disperato spezzone finale del match di ritorno col Lione, più di due mesi fa – altrettanto lo è che dal punto di vista tattico, per i primi segnali che ci ha dato lo stesso Pirlo, la presenza dell’argentino dovrebbe rappresentare una sorta di certezza di massima.
Per intenderci: nell’unica indicazione tattica piuttosto esplicita fatta dal tecnico, ovvero la mancanza di un registra puro e dunque la necessità di schierare due centrocampisti davanti alla difesa, l’idea di fondo è che quello della Juventus sarà un 4-2-3-1. E dunque nessuno come Dybala potrebbe interpretare al meglio quel ruolo di rifinitore centrale dietro l’unica punta. Questo per sfruttare anche al meglio le capacità sugli esterni dei nuovi acquisti Chiesa e Kulusevski.
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Paulo Dybala e Juan Cuadrado

Credit Foto Getty Images

Insomma, sulla carta la Juventus pare aver bisogno eccome di uno come Dybala; e Dybala pare aver bisogno eccome della Juventus. Con il contratto in scadenza nel 2022 e la richiesta di uno stipendio da superstar che voci raccontano superiore ai 10 milioni netti a stagione, l’argentino dovrà trovare il modo, ancora una volta, di dimostrare quel valore che ogni anno qualcuno dimentica.
Chissà appunto che non possa essere già da Kiev, dove un Pirlo che in conferenza stampa ha preferito non addentrarsi troppo sulla questione ma si è limitato all'elogio di rito, si troverà prima o poi – (noi crediamo più prima che poi) – obbligato ad affidarsi proprio a Dybala. Perché la partita pesa, perché manca Ronaldo e perché nel giro dei prossimi 60 giorni la Juventus affronterà ben 17 partite. E trovare un posto a Dybala in questo delicato limbo in cui Pirlo è già immerso – sperimentare per trovare la quadra ma con la necessità di fare allo stesso tempo risultati – è un obbligo cui lo stesso tecnico non può sottrarsi.
Le possibilità che questo articolo invecchi male, come tutti gli altri hanno fatto in passato quando si è in qualche modo messo in discussione il nome Dybala, sono piuttosto alte. Visto l’attualità di fatti e numeri, però, non si poteva far finta di nulla. Ora la palla passa ai diretti interessati.
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Pirlo: "Dybala fondamentale. Lo vedo punta o tra le linee"

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