Le 5 verità di Barcellona-PSG: Mancini gongola con gli italiani, blaugrana a fine ciclo
Aggiornato 17/02/2021 alle 09:37 GMT+1
Champions League - La squadra di Pochettino incanta, guidata da Mbappé, Paredes e dai tre italiani. Catalani a fine ciclo, con il suo capitano anima in pena e troppi giocatori sopravvalutati. Il numero 7 del PSG, autore di una tripletta, si prende la scena e si annuncia come il vero dominatore nell'era post Messi-Ronaldo.
1) Mbappé superstar: è lui il dopo Messi-Ronaldo
Senza Neymar e Di Maria, si è preso la scena da solo. Proprio nella casa del Diez. Giocatore fenomenale Kylian Mbappé, che a dicembre ha compiuto appena 22 anni, che ha giá vinto un Mondiale da protagonista, che ora vuole vincere la Champions. Leader tecnico e fisico. La tripletta al Camp Nou lo iscrive giá nell'albo dei grandissimi. Ma la sensazione comune é la stessa: siamo solo all'inizio!
2) Quanta Italia, Mancini gongola grazie al PSG
Moise Kean a segno, ma anche utile in fase difensiva e molto applicato nell'eseguire i compiti richiesti. Alessandro Florenzi rinato, sicuro, presente. Marco Verratti in mezzo a dipingere e orchestrare, quasi da trequartista, perfetto per innescare la miccia Mbappé. Roberto Mancini puó sorridere dopo l'ottavo di finale tra Barcellona e parigini: tre italiani titolari in uno squadrone del genere faranno bene anche alla Nazionale.
3) Barcellona: ciclo finito da tempo, é ora di cambiare
Non é una novitá, ma le brutte figure iniziano a diventare troppe. Liverpool, Bayern, Juventus, PSG. Una caterva di gol subiti negli ultimi anni, tutte sconfitte nette e senza appello. L'umiliazione incassata contro i parigini sembra la cronaca di un'eliminazione annunciata. Nel concreto il Barcellona si è rinnovato male negli ultimi anni, ha perso stelle (Neymar, Suarez) senza sostituirle in modo adeguato, ha speso delle cifre folli per giocatori normali (Dembelé solo un esempio), ha sbagliato programmazione ed é rimasto ostaggio di un Messi anima in pena. Ciclo finito da almeno tre anni: é ora di cambiare.
4) Difesa blaugrana imbarazzante
Dest-Piqué-Lenglet-Alba. Mal posizionati, mai allineati, perdenti nei rispettivi duelli individuali. Un disastro difensivo, quattro giocatori lasciati allo sbando, non protetti da Busquets e infilati di continui dalle frecce parigine. In Champions chi si difende in questo modo paga spesso dazio. Koeman pare non averlo capito.
5) Occhio a Paredes, leader grazie a Pochettino
Menzione per l'argentino ex Roma, che sta trovando quella continuitá sempre mancatagli in carriera. Al Camp Nou ha giocato da vertice basso, calibrando ogni azione francese, verticalizzando, calciando benissimo anche da fermo (assist per Kean). Un centrocampista ritrovato e a livelli mai visti prima. Merito anche di Pochettino, che ha alzato Verratti e lo ha responsabilizzato di piú. Questo tipo di prestazioni danno fiducia e aumentano l'autostima.
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