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Buffon: "In Real Madrid-Juventus del 2018 mai così fiero di essere capitano. Mi piacerebbe fare il ct"

Simone Pace

Pubblicato 16/09/2021 alle 12:45 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE- In un'intervista a beIN Sports, l'ex portiere bianconero torna su quella sfida di Champions League del Bernabeu, decisa nel recupero da un rigore per i Blancos che lo mandò su tutte le furie: "Quando ci ripenso mi commuovo, perché solo un gruppo forte con coraggio e spirito da guerrieri può pensare di fare la rimonta". E sul futuro: "Fare il ct è qualcosa che mi piacerebbe".

La rabbia di Buffon contro l'arbitro Oliver - Real Madrid-Juventus Champions League 2017-18

Credit Foto Getty Images

"Mi ricordo molto bene quella serata, lì c'è stato il momento in cui sono stato più fiero di essere capitano della mia squadra". Così, in un'intervista ai microfoni di beIN Sports, Gigi Buffon torna a parlare di quel Real Madrid-Juventus del 2018, il quarto di finale di Champions League che vide i bianconeri subire una cocente eliminazione al Bernabeu a causa di un rigore, concesso nei minuti di recupero, che mandò su tutte le furie i bianconeri: "Quando ci ripenso mi commuovo, perché solo un gruppo forte con coraggio e spirito da guerrieri può pensare di fare la rimonta (la Juve vinse 3-1 dopo avere perso 3-0 a Torino all'andata). Quando siamo andati a Madrid avevamo la forza per ribaltarla. Una sensazione di benessere che non ho provato altre volte".

Sul suo futuro

"Fare il ct è qualcosa che mi piacerebbe, più di fare l'allenatore. Anche in giro per il mondo, magari in Australia". Sul ritorno a Parma "Gioco perché mi sento molto bene, mi sento ancora un portiere forte e penso di essere ancora molto utile ai compagni. Per questo ho scelto di tornare a Parma, sapevo di portare valori ed emozioni e so che riesco a rendere al meglio".

Sul passaggio dalla Juve al PSG

"Un giorno a fine marzo a Torino mi chiedono se avessi deciso di smettere. Dico sì, è giusto così. Per scherzare aggiungo che se mi chiamano PSG, Real Madrid o Barcellona magari lo prendo in considerazione e dopo 20 giorni mi chiama il PSG e ho detto sì. Mi affascinava una squadra con tanta potenzialità in Champions League e questo era uno stimolo importante, in più potevo fare un’esperienza fuori dall’Italia e potevo continuare a giocare a livelli altissimi".
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Buffon: "Per essere ancora forte mi serve motivazione: Parma è la scelta giusta"

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