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Inter, tutto sullo Liverpool: stella, allenatore, formazione tipo e cammino nella fase a gironi

Davide Bighiani

Aggiornato 14/02/2022 alle 19:31 GMT+1

CHAMPIONS LEAGUE - Conosciamo più da vicino il Liverpool, avversaria dell'Inter negli ottavi di finale di Champions League: una doppia sfida molto complicata per i nerazzurri di Simone Inzaghi che contro i Reds dovranno superarsi se vorranno accedere alla fase successiva. Occhio a Momo Salah e alle pensate di Klopp: serve un'Inter coraggiosa ma accorta.

Mohamed Salah a colloquio con Jurgen Klopp durante Liverpool-Leicester - Premier League 2021-22

Credit Foto Getty Images

Al momento del sorteggio degli ottavi di finale il giudizio unanime era che all'Inter, peggio di così, difficilmente sarebbe potuta andare. La squadra di Simone Inzaghi, a differenza della prima estrazione quando si era palesato l'Ajax, al secondo giro di sorteggio aveva pescato una delle due squadre che da tutti vengono indicate favorite per arrivare fino alle battute finali della competizioni. Il Liverpool (insieme al Bayern Monaco) è una delle compagini più temibili del lotto. Vediamo quali saranno le insidie maggiori per i nerazzurri.

Il cammino in Champions nella fase a gironi

Il Liverpool ha di fatto dominato il Gruppo B della fase a gironi di Champions League: la squadra di Jürgen Klopp ha inanellato 6 vittorie in altrettanti match, iniziando con il 3-2 con il Milan ad Anfield. Poi il roboante 5-1 in casa del Porto, seguito dal 3-2 in casa dell'Atletico Madrid, bissato dal successo casalingo per 2-0; a qualificazione già conquistata sono arrivati i successi su Porto ad Anfield (2-0) e Milan a San Siro (2-1). 6 successi su 6 in quello che doveva essere il "girone della morte": un biglietto da visita davvero niente male.
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Zlatan Ibrahimovic contro il Liverpool

Credit Foto Getty Images

L'allenatore

La stagione in corso è la settima per Jürgen Klopp alla guida del Liverpool: dopo un inizio un po' stentato - nel quale l'allenatore tedesco ha pagato un normale periodo di assestamento - i Reds sono diventati nel giro di 3 anni una delle squadre più temibili nel panorama europeo, conquistando nel 2019 ben tre trofei internazionali in fila. Champions League, Supercoppa europea e Mondiale per club, riuscendo poi l'anno successivo a vincere una Premier League che in casa Liverpool mancava addirittura da 30 anni. Klopp per riportare il Liverpool al vertice del calcio mondiale ha lavorato tanto e bene: prima sistemando la difesa e poi puntando su un gioco che è fatto di tanto movimento, intensità, pressione alta, terzini e mediani che si scambiano di ruolo per creare spazio, oppure creano densità in fase di recupero palla e pressione. Il Liverpool di questa stagione sembra tanto la "macchina perfetta" che si è imposta in Europa non più di due anni fa.
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La stella

I Reds hanno tra le loro fila tanti campioni, ma se dobbiamo sceglierne uno non si può andare lontano da Mohamed Salah: l'ex calciatore della Roma ha messo insieme finora 23 gol in 26 partite stagionali, che diventano addirittura 7 in 6 partite di Champions League. Ma al di là dei meri numeri l'egiziano, reduce dalla delusione cocente della sconfitta contro il Senegal in finale di Coppa d'Africa, è il fiore all'occhiello della squadra di Klopp e proprio grazie all'allenatore tedesco ha conosciuto la sua esplosione definitiva, diventando a tutti gli effetti un giocatore "da Pallone d'Oro". L'azione offensiva del Liverpool passa praticamente sempre dai suoi piedi e si sviluppa grazie alle sue idee, spesso geniali. Le bocche da fuoco del Liverpool sono tante, ma nessuno è come Momo Salah.
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La formazione tipo

LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, van Dijk, Robertson; Henderson, Fabinho, Oxlade-Chamberlain; Salah, Firmino, Mané. All. Jürgen Klopp.

Perché l'Inter può farcela

La parola giusta per i nerazzurri è certamente "impresa": perché il Liverpool è un ostacolo. Però l'Inter può, anzi deve provarci, cercando di puntare sui propri punti di forza e sperare in una giornata di "non grazia" dei propri avversari. La partita dei nerazzurri contro il Real Madrid, andata in scena nella fase a gironi, può essere un buon esempio: tutta la mole di gioco prodotta nel primo tempo di quel match non deve essere sprecata. Serve quindi un calcio propositivo, fatto di possesso di palla preciso e tecnico, la capacità di gestire i momenti della partita provando a far stancare un avversario che è abituato a correre tanto, ma soprattutto quando ha la palla. Ciò che certamente non dovrà fare l'Inter invece sarà chiudersi oppure aggredire troppo i Reds, che quando vedono il campo aperto si scatenano. Partita coraggiosa dunque ma allo stesso tempo accorta, un po' come quella che ha provato a fare il Milan per tanti momenti ad Anfield alla prima giornata di Champions di quest'anno, ma cercando di durare per 90 minuti.
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