Calcio, Messi, CR7, le italiane: le 10 domande alla Champions League 2020-21
Aggiornato 25/11/2021 alle 10:20 GMT+1
CHAMPIONS LEAGUE - Quali sono gli obiettivi di Inter e Juventus? Cosa dobbiamo attenderci dal Milan? L'Atalanta riuscirà a brillare in Europa per il terzo anno di fila? Il binomio Messi-PSG funzionerà? E ancora: Cristiano Ronaldo riuscirà a rivincere la Champions con lo United? Ecco le xxx domande all'edizione 2021-22 che prende il via martedì 14 settembre.
Ci siamo, riparte finalmente una nuova stagione di Champions League: le quattro italiane impegnate nella fase a gironi non avranno certo vita facile visto il numero e la qualità delle pretendenti al titolo, soprattutto in questa stagione di grande rinnovamento. Lionel Messi e Cristiano Ronaldo hanno cambiato maglia anche e soprattutto per rimanere al top in campo europeo, vedremo se ci riusciranno rispettivamente a Parigi e a Manchester, due delle città sulle quali confluiscono i pronostici per la possibile vittoria finale di quest'anno. E le italiane che ruolo avranno in questa nuova stagione di Champions? E poi ancora, chi sarà il capocannoniere di questa edizione? Queste e altre domande sono quelle ci siamo posti: aiutateci a trovare una risposta.
1. Inter, gli ottavi sono il traguardo minimo?
Sì, senza alcun dubbio. Il sorteggio ha regalato ai nerazzurri un girone praticamente analogo a quello del 2020-21 con la sola novità dei moldavi dello Sheriff Tiraspol, formazione indecifrabile ma che difficilmente potrà dare fastidio. Il Real Madrid, per storia e tradizione, è l'avversario da battere, mentre lo Shakhtar Donetsk del pur bravo De Zerbi non sembra un ostacolo insormontabile. Ecco quindi che per la squadra di Simone Inzaghi passare il turno è un obbligo: lo era di fatto anche un anno fa con Conte, che tuttavia vide sfumare l'obiettivo a dicembre dopo un inopinato 0-0 a San Siro proprio contro lo Shakhtar. Non approdare nemmeno quest'anno alla fase a eliminazione diretta sarebbe un autentico fallimento, senza girarci troppo intorno: sono partiti Lukaku e Hakimi, è vero, ma la rosa è comunque competitiva e ampiamente in grado di piazzarsi tra le prime due.
2. Qual è l'obiettivo reale della Juve senza Ronaldo?
In casa Juventus si è chiusa l'era Cristiano Ronaldo dalla quale era lecito attendersi qualcosa di più, soprattutto in Europa. Perso il solista per eccellenza, Allegri dovrà inevitabilmente ripartire dalla forza del gruppo per riprovare la caccia alla Champions, sfumata all'atto finale nel 2015 e nel 2017. Difficile, quindi, individuare l'obiettivo reale dei bianconeri. Andiamo per gradi. Il primo è certamente quello di migliorare il rendimento delle ultime due stagioni, culminate con due eliminazioni brucianti per mano di Lione e Porto. Il girone è decisamente alla portata (Zenit e Malmoe non possono fare più di tanto paura) e una Juve quadrata e determinata ha tutte le carte in regola per qualificarsi agli ottavi senza troppi affanni. Azzardiamo: raggiungere le semifinali sarebbe un traguardo prestigioso e molto importante in una stagione strana, iniziata in modo balbettante. Impresa niente affatto semplice, forse fuori portata per una squadra che presenta grosse lacune soprattutto in mezzo al campo. Tocca ad Allegri trovare la quadra.
3. Quanti punti farà il Milan nel suo girone?
Dare una risposta precisa in termini di punti è ovviamente un esercizio molto complicato e fine a se stesso: più logico chiedersi quante possibilità abbia il Milan di essere competitivo contro avversari del calibro di Atletico Madrid, Liverpool e Porto. I rossoneri, che tornano in Champions dopo 7 anni di assenza, sono nella condizione di non avere nulla da perdere ma, per il loro blasone, non possono certo permettersi figuracce. Sulla carta le due sfide contro il Porto sono le più abbordabili, da bollino nero invece le trasferte di Madrid e Anfield. In sintesi: Atletico e Liverpool strafavorite per volare agli ottavi, un Milan terzo non sarebbe da considerare un fallimento, un Milan qualificato profumerebbe di impresa sensazionale.
4. L'Atalanta riuscirà a passare il girone per il terzo anno di fila?
La risposta non può che essere un sì di speranza per una squadra che non vuole smettere di stupire. Chiuso un mercato intelligente fatto di rinforzi mirati (Musso in porta, Demiral in difesa al posto di Romero, e la scommessa Koopmeiners in mezzo al campo), la Dea di Gasperini affronta la sua terza Champions di fila con un anno di esperienza in più sulle spalle e in un girone da prendere con le molle. Se è vero che dall'urna di Istanbul è uscita la testa di serie più morbida (il Villarreal), è altrettanto vero che il Manchester United di Cristiano Ronaldo e i giovani terribili dello Young Boys rendono il girone equilibrato e insidioso. Vietato, quindi, considerare semplice la missione. E vietato, al tempo stesso, considerarla una formalit: se l'Atalanta dovesse centrare di nuovo gli ottavi di finale si dovrebbe parlare ancora una volta di impresa storica, ed è bene ribadirlo con forza.
5. Messi-PSG: sarà un binomio vincente?
A livello mediatico certamente lo è stato: l'addio in lacrime di Messi al Barcellona e il suo approdo a Parigi sono stati certamente i due momenti clou del mercato 2021, e non solo. Detto questo, non è affatto scontato che l'inserimento del giocatore più forte del mondo in uno dei club più ricchi del mondo dia i frutti sperati. Negli anni scorsi il Paris Saint Germain ha visto sfuggire il traguardo finale a causa di una rosa sì stellare da metà campo in su, ma non all'altezza degli altri reparti. Quest'anno le cose sembrano essere cambiate: oltre a Messi, infatti, sono arrivati rinforzi in tutti i reparti, da Wijnaldum a Sergio Ramos passando per Donnarumma e Hakimi. Il punto interrogativo più grande riguarda la Pulce: dopo una vita passata a Barcellona, riuscirà a esprimersi al top anche fuori dalla sua comfort zone? Se la risposta dovesse essere affermativa, per le avversarie sarà davvero dura fermare questo PSG costruito per vincere, e per farlo subito.
6. CR7 può vincere ancora la Champions?
Molto difficilmente, per due motivi sostanziali. Il primo riguarda la rosa del Manchester United che, seppure qualitativamente di livello molto alto, non sembra attrezzata per competere ai massimi livelli. Se oggi dovessimo indicare due-tre squadre favorite per il titolo, non inseriremmo i Red Devils di Solskjaer. Il secondo riguarda il momento della carriera di Cristiano Ronaldo: anche se in questo primissimo scorcio di stagione il portoghese ha già dimostrato di essere il solito spietato finalizzatore in Nazionale, rimane qualche dubbio sulla sua collocazione tattica nello scacchiere dello United. Punta centrale? Esterno d'attacco? Una matassa di non poco conto da sbrogliare per Solskjaer, che inevitabilmente si troverà a gestire uno spogliatoio diverso rispetto a quello delle stagioni passate. E non è detto che il tecnico riesca a domarlo.
7. Il Chelsea di Lukaku e Jorginho riuscirà a riconfermarsi?
Vincere la Champions due volte consecutive è un'impresa titanica, ma allo stesso tempo è rigorosamente vietato sottovalutare i Blues di Tuchel che lo scorso anno, a fari spenti, sono arrivati fino in fondo. La stagione 2021-22 è iniziata nel verso giusto con la conquista della Supercoppa europea, a conferma di un gruppo che si sta abituando in fretta a vincere e che dal mercato estivo è uscito ancora più rafforzato. In attacco è arrivato Lukaku (con la contestuale cessione di Abraham alla Roma) mentre in mezzo al campo è stato inserito un giocatore del calibro di Saul. Attenzione, quindi, a questo Chelsea che ha tutte le carte in regola per giocare un'altra Champions di assoluto livello. Con una differenza rispetto a 12 mesi fa: stavolta partire e viaggiare a fari spenti sarà impossibile.
8. Chi sarà il capocannoniere?
Due nomi su tutti: ed Erling Haaland. Con il polacco che non può che partire con un piede davanti a tutti, in considerazione del fatto che - almeno sulla carta - il Bayern Monaco sembra destinato a fare più strada del Borussia Dortmund. Sul podio virtuale c'è posto anche per Kylian Mbappé, anche se nel PSG di quest'anno è difficile individuare un potenziale bomber principe considerato il numero e il valore degli attaccanti a disposizione di Pochettino. Un po' più staccati gli altri, a partire da Messi e Cristiano Ronaldo, passando per Lukaku e Benzema. Difficile individuare qualche nome, infine, per le squadre italiane. Ne indichiamo due in qualità di scommessa: Lautaro Martinez e Muriel, ma tutto dipenderà ovviamente da quanta strada riusciranno a fare rispettivamente Inter e Atalanta.
9. Quale sarà la delusione?
Sulla carta a rischiare fortemente una Champions in tono minore, tra le big d'Europa, è il Barcellona di Ronald Koeman. I blaugrana sono reduci da un mercato estivo di autentica smobilitazione: nel giro di una manciata di settimane sono partita prima Messi e poi Griezmann, entrambi non adeguatamente sostituiti. C'è un caso Aguero che rischia di trasformarsi in una polveriera, c'è un club economicamente in crisi e ci sono tifosi che devono superare lo shock della partenza di Messi e non perdoneranno nulla alla dirigenza. In tutto questo, il Barça è inserito in un girone niente affatto semplice con Bayern Monaco, Benfica e Dinamo Kiev. In Catalogna si è rovesciato il mondo: ed è già una Champions in salita.
10. Quale sarà l'outsider?
Una delle squadre più intriganti è senza dubbio lo Sporting Lisbona allenato dal 36enne Ruben Amorim, considerato un eroe per avere riportato lo Sporting a vincere il titolo portoghese dopo un'attesa di 19 anni e per avere interrotto il duopolio Porto-Benfica. Squadra giovane che gioca un calcio moderno e che, in qualità di testa di serie, è stata inserita in un girone tosto ma non impossibile con Borussia Dortmund, Ajax e Besiktas. Ha perso Nuno Mendes, volato al PSG, ma ha inserito in organico Sarabia conservando un buon impianto: non ci stupiremmo di vedere i Leoni biancoverdi tra le 16 squadre qualificate agli ottavi di finale.
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