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Andrea Agnelli dopo Maccabi Haifa-Juventus: "Provo vergogna. Allegri è l'allenatore e rimane, non è colpa sua se..."

Stefano Dolci

Aggiornato 11/10/2022 alle 21:42 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ai microfoni di Sky Sport conferma la fiducia ad Agnelli e mette spalle al muro il gruppo: "Non è colpa di Allegri se i giocatori non vincono un tackle e fatico a pensare a un cambio di allenatore in corsa. Allegri è l'allenatore della Juventus e rimarrà tale. Dobbiamo riunirci e far sì che si cambi, perché le qualità le abbiamo".

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Andrea Agnelli, presidente della Juventus a caldo dopo la disfatta storica sul campo del Maccabi Haifa, squadra israeliana che non vinceva in casa in Champions League, addirittura da 20 anni non si nasconde dalle proprie responsabilità e ci mette la faccia per manifestare tutto il proprio disappunto per un inizio di stagione drammatico e complicato e per rinnovare la fiducia a Massimiliano Allegri, nel mirino della critica e dei tifosi ma che resta al proprio posto. "E’ il momento dell’assunzione delle responsabilità e ammetto che provo vergogna per quello che sta succedendo - le parole del n°1 bianconero a Sky Sport - Sono decisamente arrabbiato, ma sono consapevole che il calcio sia un gioco di squadra. Si gioca in 11, si vince in 11 e si perde in 11. Da qui è chiaro che dobbiamo ripartire. La posizione di Allegri e la fiducia nei suoi confronti? Penso sia l'uomo giusto, in una situazione come questa non è questione di una persona sola, di un uomo, un giocatore,un dottore, un fisioterapista, un preparatore: in questo momento è una questione di gruppo.. Si tratta di una questione di gruppo, abbiamo ancora 9 partite in 30 giorni e nella seconda parte di stagione ci vogliamo vedere protagonisti. Sappiamo che c’è da provare vergogna, c'è da chiedere scusa ai tifosi che in questo momento fanno fatica a girare per strada e questo lo capiamo".

"Stiamo vivendo un periodo di alchimia negativa. Non vedo cambi di tecnici a stagione in corso..."

L’Allegri-bis non sta funzionando e dopo 16 mesi dal suo ritorno alla Juventus la sensazione di essere dinanzi a una minestra riscaldata è alta ma Agnelli non ritiene sia giusto dare troppe responsabilità al tecnico: “Ho visto anche grandi ritorni, penso a Lippi, parlare di analogie con il ritorno di Capello al Milan è difficile ed è un problema di gruppo. Parliamo di atteggiamento generale, di tante partite con squadre che tecnicamente avrebbero dovuto essere più abbordabili e così non è stato. Un problema morale e psicologico. Ora dobbiamo fare gruppo, provare vergogna e chiedere scusa ai tifosi, i quali vogliono sentirsi appartenenti a un gruppo vincente e noi ora non lo siamo. Dobbiamo riunirci e far sì che si cambi, perché le qualità individuali le abbiamo tutte. Ragioni economiche dietro al mancato cambio d’allenatore? Siamo fuori linea se si parla del contratto di Allegri. Sto parlando di responsabilità di gruppo, non individuali. Non è colpa di Allegri se i giocatori non vincono un tackle e fatico a pensare a un cambio di allenatore in corsa. Allegri è l'allenatore della Juventus e rimarrà tale, se vogliamo dare un orizzonte temporale per trarre un bilancio dell’esperienza credo che quello giusto e naturale è la fine della stagione. Abbiamo uno staff di 50 persone, 25 giocatori e i dirigenti. Un gruppo di 80 persone è ora obbligato a ritrovarsi e valorizzare le qualità che questa squadra ha”.

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"Scelte di mercato? Ci sono certi momenti in cui alcuni giocatori non riescono ad emergere ed è meglio per loro cambiare squadra. Abbiamo giovani importanti come Vlahovic, Fagioli e Soulé. Se ci sono leader in questa squadra? Li vedo, sia come giocatori sia da parte dello staff. Penso di avere un gruppo di ottimi professionisti. Quando va tutto bene si parla di alchimia positiva, oggi invece stiamo vivendo alchimia negativa che mi porta a essere estremamente arrabbiato e provare un senso di vergogna. Dobbiamo però uscire da questo momento e anche in campo abbiamo giocatori che possano esprimere una personalità da Juventus. Dobbiamo ritrovarci e cambiare i risultati".
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