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Atletico fuori da tutte le coppe europee. Disastro senza precedenti nell’epoca di Simeone. Cholismo ai titoli di coda?

Michele Neri

Aggiornato 02/11/2022 alle 14:06 GMT+1

CHAMPIONS LEAGUE – L’Atletico Madrid è arrivato ultimo nel girone B con Porto, Bruges e Bayer Leverkusen quando in partenza era favorito per il primo posto. I Colchoneros non disputeranno nemmeno l’Europa League. E’ il punto più basso del decennio con Simeone. Oltre al danno economico, si ragiona sulla possibile fine del Cholismo, anche se il club continuerà con lui ancora per molto tempo.

Simeone: "Siamo in un momento magico e il gruppo è bellissimo"

Abbiamo subito gol quasi in tutte le partite, abbiamo segnato poco e quasi tutte le squadre sono state superiori a noi”, così Diego Simeone ha riassunto il cammino in Champions League del suo Atletico Madrid. Nelle sei partite della fase a gironi il rendimento degli spagnoli è stato assai deludente. Non hanno infatti rispettato i pronostici che li vedevano favoriti per il primo posto e si sono classificati addirittura ultimi, perdendo così pure l’occasione di partecipare all’Europa League. Si tratta del flop più pesante della storia recente del club, dall’arrivo del Cholo sulla panchina, e anche la sorpresa in negativo più eclatante di questa prima parte della competizione, insieme a quella del Barcellona, che però ha dovuto fare i conti con Bayern Monaco e Inter. I Colchoneros al contrario avevano avuto fortuna nel sorteggio, almeno in apparenza, i loro rivali erano infatti il Porto, il Bruges e il Bayer Leverkusen. Squadre di tutto rispetto, ma nessuna di queste può ambire alla vittoria finale. Alla fine si sono qualificati portoghesi e belgi, con ampi meriti, e la formazione del Cholo si è ritrovata di botto nelle tenebre, costretta a farsi un esame di coscienza. E’ la fine del Cholismo? E’ il segno che l’idea di gioco di Simeone non è più vincente? La crisi può essere occasione di crescita, di miglioramento. Tuttavia, dopo quasi undici anni potrebbe essere giunto il momento di preparare il terreno a un calcio nuovo, diverso.

CHOLO-ATLETICO: UNA RELAZIONE LUNGA E VINCENTE

Diego Simeone è giunto all’Atletico Madrid negli ultimi giorni del 2011, subentrando a Gregorio Manzano. In questo decennio ha portato il club ai massimi livelli in Spagna e in Europa, conquistando ben otto titoli, più di ogni altro allenatore della storia dei Colchoneros. Ha plasmato la squadra a suo piacimento: aggressiva, non troppo spettacolare, cinica. Un’identità riconoscibile in tutto il mondo, una filosofia unica, meglio nota come “Cholismo”. L’Atleti è riuscito a diventare competitivo quanto il Real Madrid, grande rivale, contro cui però ha perso le due finali di Champions League disputate nel 2014 e nel 2016. In due occasioni però si è laureato campione di Spagna (2013/14, 2020/21), interrompendo il duopolio Barça-Real. Da squadra spagnola di secondaria importanza che era diventata, è tornata ad essere una delle formazioni più temibili. Tutti meriti che vanno riconosciuti a Simeone. E’ grazie a lui quindi se l’eliminazione dall’Europa è vissuta come qualcosa di clamoroso perché ha abituato i tifosi a ben altro. Tuttavia, rimane il fatto che è un disastro che non si può digerire appena riempiendosi gli occhi dei successi degli anni recenti. Per il livello del girone e per gli investimenti fatti dalla società. E’ evidente che il Cholo stia vivendo uno dei momenti più delicati della sua esperienza all’Atletico. Ce ne sono stati altri, ho già ricordato le finali di Champions perse. Dopo il secondo ko peraltro Simeone ha pensato di lasciare ma ha trovato poi la forza di continuare e l’ambiente dei Rojiblancos non vedeva un capitano migliore per la sua nave. I Colchoneros hanno avuto un calo anche nel periodo pre-covid, recuperando dopo il lockdown e trovando così spazio tra le prime quattro in Liga. In quegli stessi mesi ha perso però ai quarti contro il Lipsia, che sembrava sfavorita nel confronto recuperato ad agosto 2020 a Lisbona. C’è persino un precedente di uscita a sorpresa durante la fase a gironi. Era il 2017-18, quella volta era in gruppo con Chelsea, Roma e Qarabag. Dunque, era più complesso staccare il pass per gli ottavi. Fu un’altra delusione cocente, soprattutto perché gli spagnoli furono condannati da due pareggi contro la squadra azera, che era sulla carta molto più debole. Quell’anno però, da terzi classificati si spostarono in Europa League e la vinsero. Per questo, il fallimento delle ultime settimane, che non contempla nemmeno la seconda chance dell’altra competizione europea, rappresenta il punto più basso del periodo di Simeone all’Atletico. E qualcosa si è incrinato, una minoranza dei sostenitori non ha più fiducia nel Cholo e non c’è ottimismo. Tuttavia, il tecnico argentino ha già dimostrato di sapersi rialzare ed è forte di tutta l’altra corrente. Da scoprire allora se ci sarà una reazione nella parte di stagione che resta da giocare.

TUTTE LE STAGIONI DI SIMEONE ALL’ATLETICO

StagioneLa LigaEuropaAltro
2011/12vince UEL
2012/13sedicesimi UELvince Supercoppa Uefa e Coppa del Re
2013/14finale UCL-
2014/15quarti UCLvince Supercoppa di Spagna
2015/16finale UCL-
2016/17semifinale UCL-
2017/183° nel girone UCL, vince UEL-
2018/19ottavi UCLvince Supercoppa Uefa
2019/20quarti UCL-
2020/21ottavi UCL-
2021/22quarti UCL-
2022/234° nel girone UCL-

L’ATLETICO FUORI DA TUTTO

La formazione di Simeone nelle sei partite stagionali di Champions League ha mostrato diverse lacune, che in campionato erano rimaste un po’ più nascoste. Sul conto finale hanno avuto un peso decisivo anche i due rigori sbagliati, quello di Griezmann contro il Bruges che poteva riaprire la sfida, e soprattutto quello di Carrasco allo scadere del match contro il Leverkusen. Due circostanze che se fossero andate per il verso giusto avrebbero perlomeno reso possibile l’accesso all’Europa League. Gli errori dal dischetto però sono insufficienti per spiegare le prestazioni sottotono dei Colchoneros. Una sola vittoria e due pareggi al Civitas Metropolitano e tre sconfitte su tre trasferte. Una squadra indolente, fragile, disunita, che ha corso molto meno rispetto a quanto ci ha abituati con la gestione del Cholo, e che ha subito moltissimo. L’Atletico infatti ha concesso 9 gol in questa fase a gironi, un record negativo dai tempi di Simeone. I Rojiblancos hanno avuto anche uno dei peggiori attacchi con 5 reti, sprecando diverse occasioni ma pagando soprattutto delle trame di gioco poco efficaci. Infine, il Cholo ha dovuto fare i conti con il crollo di rendimento di buona parte dei tenori più importanti, sicuramente non valorizzati nel modo giusto da lui stesso. Nelle ultime tre partite, tra tutte le competizioni, in cui Griezmann e Joao Felix hanno giocato insieme dal 1’ nessuno dei due è riuscito a segnare e non hanno mai vinto. Griezmann, tuttavia, è stato tra i migliori in questo avvio di stagione, seppur penalizzato dai limiti di minutaggio legati al contratto con il Barça risolti poi con il riscatto. Al contrario Joao Felix è stato indicato all’unanimità come anello debole e fuori contesto. In Spagna hanno anche individuato alcuni giocatori che potrebbero essere messi sul mercato di gennaio per recuperare parte delle entrate non ottenute in Europa. Circa 30 milioni da ottenere, o di più visto che in estate non sono stati ceduti giocatori quando l’intenzione era invece di accumulare 40 milioni. Carrasco, De Paul, Hermoso e Lemar i nomi in uscita. A cui si potrebbe aggiungere il riscatto di uno dei giocatori prestati (Samuel Lino) e la cessione di un attaccante tra Morata, Cunha, Correa e Joao Felix. Un’immediata conseguenza dell’uscita dalla Champions potrebbe allora essere il rifacimento di parte della rosa, a partire dalla finestra invernale.

IL FUTURO DEL CHOLO

Una settimana fa il collega spagnolo, Edgar Saiz, ci aveva tranquillizzati sulla permanenza di Simeone all’Atletico Madrid spiegandoci che questa epoca giungerà al termine soltanto quando lo deciderà l’allenatore. Perché è un’istituzione. Quindi pure la fine del ciclo - a questo stiamo assistendo secondo lui – potrebbe non essere abbastanza per determinare la conclusione del rapporto tra Colchoneros e il Cholo. Il contratto del tecnico argentino scade a giugno 2024, con l’ultimo rinnovo è diventato il più pagato al mondo (40 milioni di stipendio lordo!). Un investimento che però ha bisogno dei risultati per essere giustificato. E i risultati, almeno in questa stagione non ci sono. Visto che pare del tutto improbabile la rimonta sul Real Madrid e il Barcellona per La Liga. Ecco allora che la società potrebbe prendersi tutto questo tempo che ci separa dalla prossima stagione per cercare profili diversi. Certamente il post-Simeone, che sia a breve o in un futuro lontano, non sarà semplice, e il decennio trionfale difficile da replicare. Tuttavia, nessuno è eterno, per questo la dirigenza dovrebbe iniziare a considerare altre piste e almeno tenersi pronta per la successione del Cholo. Dai rumours pare però che non sia questa la direzione intrapresa dai vertici dei Rojiblancos. Secondo AS, infatti, il club vuole continuare con Simeone e sta pensando al rinnovo da proporgli. E lo stesso Cholo, da come parla, dimostra di voler riprendere in mano la situazione, di avere entusiasmo e di essere in sintonia con lo spogliatoio. I nomi dei possibili sostituti, che riguardano anche alcuni top come Conte, Tuchel, Klopp e Luis Enrique sono per il momento allontanati da questo legame ancora forte tra allenatore e società.
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