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Champions League - Le pagelle di Maccabi Haifa-Juventus 2-0: Allegri, game over

Simone Eterno

Aggiornato 11/10/2022 alle 20:53 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - I voti ai protagonisti di Maccabi Haifa-Juventus 2-0 con le pagelle della partita: il migliore è Atzili, nella Juventus non si salva nessuno se non un incolpevole Szczesny. Il crollo definitivo di una squadra che non è tale. Tutti colpevoli in campo; ma un colpevole chiaro c'è anche fuori: Massimiliano Allegri.

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Maccabi Haifa-Juventus, match valido per la 4a giornata del Gruppo H della Champions League 2022/23, è terminato sul punteggio di 2-0, frutto della doppietta di Atzili. Con questo risultato la Juventus vede ormai la qualificazione come una chimera: PSG e Benfica primi a 7 con una partita in meno, Juve raggiunta a 3 proprio dal Maccabi. Qui di seguito i voti ai protagonisti della partita per capire l'andamento della gara.

Le pagelle del Maccabi Haifa

Cohen 6.5; Sundgren 6.5, Batubinsika 6.5, Goldberg 6.5, Cornud 7 (71’ Menachem 6); Lavi 6.5, Mohamed 6.5 (86' Tchibota sv.), Chery 6.5; Atzili 8 (66’ Seck 6), Pierrot 6.5, David 6 (72’ Abu Fani 6). All.: Bakhar 7.

Le pagelle della Juventus

Wojciech SZCZESNY 6 – Nei primi 13 minuti incassa rispettivamente: colpo di testa pericoloso, gol, traversa e miracolo a negare il 2-0. Che la serata sia “particolare”, se così la possiamo definire, appare evidente fin da subito. L’unico della intera Juventus che questa sera prova a fare il suo lavoro con dignità.
DANILO 4 – Una prestazione al limite del trascendentale. La Juventus infatti riesce a subire un numero infinito di cross da sinistra – tra questi quello del primo gol – senza che nessuno si materializzi a contrastare il Pierrot di turno. Il tutto non superando offensivamente quasi mai la metà campo. La domanda è: ma come ha fatto, dov’era finito? Smaterializzato. David Copperfield. Dal 68’ Moise KEAN – sv.
Leonardo BONUCCI 4 – Una prova davvero di basso livello. Come del resto lo era già stata a Milano.
Daniele RUGANI 4 – Il capolavoro odierno di Allegri, che lo mette in campo al posto di Bremer. Ci impiega minuti 6 e spicci per farsi sovrastare da Atzili. Non era facile. Nel senso di farsi sovrastare da Atzili.
Alex SANDRO 4 – Apporto “interessante”. Se per “interessante”, anche in questo caso, intendiamo la capacità di non comparire quasi mai in campo. Dal 74’ Matias SOULE – sv.
Juan CUADRADO 4 – Non pervenuto.
Leandro PAREDES 4 – Bramato tutta estate, inseguito come colui che avrebbe dovuto portare l’acqua nel deserto – calcistico – della Juventus. Mettiamola così: stanno ancora, tutti, morendo di sete. Dal 46’ Manuel LOCATELLI 5 – Un accenno di reazione a inizio ripresa. Poi la Juve torna sui suoi standard attuali.
Adrien RABIOT 4 – Autoproclamatosi ‘leader’ della squadra, il francese mette in mostra tutte le sue doti di condottiero quando a inizio ripresa riesce a non servire Vlahovic tutto libero al centro sull’unica proiezione decente della sua partita. Sceglie invece di continuare a correre, a testa bassa, fino allo schianto. Ad Allegri piacciono le metafore di derivazione ippico/equina; ne abbiamo una anche noi: cavallo zoppo.
Weston MCKENNIE 4,5 – Stasera in versione esterno offensivo, ma a sinistra. Manca la porta. Se verrà provato al posto di Szczesny a quel punto avrà giocato in tutti i ruoli. Normale poi non si performi un granché. Dal 46’ Filip KOSTIC 5 – Non cambia un granché la musica col serbo in campo.
Angel DI MARIA 4 – Alla condizione fisica. Dal 24’ Arkadiusz MILIK 4,5 – Si mangia un gol sotto porta nell’unica vera mezza occasione di questa sera creata dalla Juventus, dopo un colpo di testa di Vlahovic.
Dusan VLAHOVIC 5 – Fa quasi compassione vederlo ridotto così, a rincorse al nulla, a innalzarsi verso cross improbabili. Un anno fa di questi tempi segnava con la stessa semplicità con cui si mangiano ciliege a primavera. Oggi sembra un giocatore di Serie B. Ci sarà un motivo...
All. Massimiliano ALLEGRI 4 – “...Non merita di finire un’annata in questa maniera. Io ho cercato di fare tutto il possibile e immaginabile, ma in questo momento questa è una squadra troppo fragile caratterialmente, troppo fragile mentalmente. Allora se il problema sono io, ho deciso di dare le dimissioni”. Questo furono le parole di un galantuomo, Marcello Lippi, quando salutò la Juventus alla fine del suo primo ciclo. Il ciclo di Allegri è finito. Da tempo. Tanto, tanto tempo. La prova di Haifa è la certificazione definitiva anche per tutti coloro che fin qui non hanno visto o hanno fatto finta di non vedere. Ora resta solo capire se ci saranno dei galantuomini...
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