Champions League Milan-Tottenham, 5 verità: Diavolo rinato, ma il raddoppio mancato nel finale può pesare
Pubblicato 15/02/2023 alle 10:15 GMT+1
CHAMPIONS LEAGUE - Nella notte di San Valentino i rossoneri sono stati protagonisti di una prova di carattere e intensità contro uno spento (e incerottato) Tottenham: gli errori di De Ketelaere e di Thiaw nel finale, però, lasciano un po' l'amaro in bocca
San Siro (Milano) - Milan-Tottenham, match valido per l'andata degli ottavi di finale di Champions League, é terminato 1-0. Gara decisa dalla rete di Diaz dopo 7 minuti, poi il Milan ha condotto bene il match, senza rischiare praticamente nulla contro un Tottenham un po' spento in attacco, e nel finale di partita i rossoneri hanno anche avuto la possibilità di raddoppiare prima con Charles De Ketelaere e poi con Malick Thiaw, entrambi vicini al gol di testa. . Buona prova nel complesso dei rossoneri, deludenti gli Spurs. Ecco le 5 verità del "Round 1" del Meazza tra Stefano Pioli e Antonio Conte.
1) Pioli ha imparato la lezione inglese
Dopo i 5 gol subiti nei gironi, rispettivamente da Chelsea e Liverpool, negli ultimi due anni, l'allenatore rossonero ha imparato la "lezione inglese": modulo a specchio, approccio aggressivo dal primo secondo e pressing alto sul portatore di palla. Umiltà e coraggio, un mix trasmesso alla perfezione ai suoi, nonostante le assenze di due colonne portanti come Tomori e Bennacer. E poi intensità, fiore all'occhiello nell'anno dello Scudetto e lontano ricordo nelle ultime settimane: ieri sera il Milan sembrava la squadra di Premier League e il Tottenham quella di Serie A. Chapeau.
2) Il Milan vince la partita a scacchi sulle fasce
Determinanti e vincenti per il successo rossonero i duelli Theo Hernandez-Romero e Saelemaekers-Perisic: dal primo nasce il gol dell'1-0, nel secondo, grazie ad una prestazione di grandissimo sacrificio del belga, l'ex Inter viene praticamente annullato. Il nuovo vestito tattico del 3-4-2-1 del Diavolo calza alla perfezione e permette di creare densità in fase difensiva e ripartenze immediate sulle corsie esterne. Leao va a strappi e può sicuramente dare di più in fase di finalizzazione, tempo al tempo...
3) Thiaw dominante, finalmente un segnale dal mercato
All'esordio in Champions l'ex Schalke è stata la rivelazione della magica notte di San Siro (fin qui solo sei presenze in campionato). Anticipi secchi, presenza dominante in area di rigore e intesa perfetta con un ritrovato Kjaer e un attento Kalulu (Tomori si è accomodato all'ultimo in tribuna per non rischiare ricadute). A distanza di sei mesi finalmente una conferma dal mercato estivo. "Contro il Torino ha dimostrato che ha tante doti, stasera lo scopriremo anche da un punto di vista emotivo" - aveva detto Maldini nel pre-partita. Esame superato a pieni voti per il 21enne tedesco: manca solo la ciliegina sulla torta (il gol di testa letteralmente divorato nel finale).
4) Brahim, un altro gol pesante. Peccato per il raddoppio mancato
Dopo lo slalom gigante e il gol capolavoro contro la Juve, un altro sigillo pesantissimo del genietto spagnolo che si fa spesso trovare al posto giusto al momento giusto, tra le linee, e lascia il segno contro un'altra big in una serata speciale. Al Milan, però, manca il cinismo nel finale: le occasioni di De Ketelaere e di Thiaw a porta spalancata gridano vendetta: l'eventuale 2-0 avrebbe dato maggiore tranquillità al Diavolo per la delicata trasferta in casa Spurs del prossimo 8 marzo. Peccato.
5) Il Tottenham incerottato è impresentabile
Inutile girarci attorno: dopo le 4 sberle subite dal Leicester sabato scorso, al Meazza non ha funzionato nulla, o quasi. Merito di un Milan in grande spolvero (terzo clean sheet consecutivo in Champions), ma le riserve, soprattutto la coppia in mediana Skipp-Sarr (42 anni e 31' di Champions in due prima di ieri sera) hanno fatto brutta figura al cospetto di Tonali e Krunic. Le assenze di Bentancur e Bissouma (a cui si si aggiungerà quella di Dier, squalificato) si riproporranno anche a Londra dove Conte, però, ritroverà Pierre Højbjerg, pedina fondamentale nel sistema di gioco Spurs. Per sperare nella rimonta servirà la migliore versione di Kane, Perisic, Son e Kulusevski, imbrigliati dalla gabbia di Pioli e mai pericolosi nei 90'.
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