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Napoli-Milan 1-1, 5 verità: trionfa il Piolismo 2.0, da Rio Ave alla semifinale. Leao vince la sfida con Kvaratskhelia

Matteo Zorzoli

Pubblicato 19/04/2023 alle 09:19 GMT+2

CHAMPIONS LEAGUE - Dalla sfida a distanza tra Leao e Kvara, vinta dal portoghese fuori e dentro il campo, al fattore Maignan fino al Piolismo 2.0, ovvero l'arte del camaleonte: cosa ci lascia Napoli-Milan con uno sguardo alla semifinale dei rossoneri

Stefano Pioli

Credit Foto Getty Images

dall'inviato a Napoli. Napoli-Milan, match valido per il ritorno dei quarti di finale della UEFA Champions League 2022/23, è terminato sul punteggio di 1-1, frutto delle reti di Giroud per gli ospiti e di Osimhen per i padroni di casa. Con questo risultato il Milan vola in semifinale dove attenderà la vincente di Inter-Benfica. Qui di seguito gli spunti che ha offerto il big match del Maradona.

Pioli, quasi bagel di aprile a Spalletti: è nato il Piolismo 2.0

1/10/2020 - 18/04/2023. Due anni e mezzo fa il Milan conquistava una rocambolesca qualificazione ai gironi di Europa League sotto la pioggia di Vila do Conde (Portogallo). Risultato finale 11-10 dopo 24 rigori. Oggi siede nel tavolo delle 4 regine d'Europa dopo aver eliminato il Tottenham di Antonio Conte e il Napoli futuro campione d'Italia di Luciano Spalletti con un quasi bagel di aprile (6-1 in tre gare tra Coppa e campionato). Alcuni protagonisti sono cambiati, c'è chi se ne è andato e chi è arrivato a Milanello. Il comune denominatore è Stefano Pioli, l'uomo del 19° Scudetto che oggi dà lezioni di calcio in giro per l'Europa. Il Piolismo 2.0, formato Champions, parte dal gruppo e si evolve nell'arte del camaleonte. Si gioca contro gli Spurs? Pioli passa al 3-5-2 e manda in tilt le certezze di Kane&Co. Si gioca contro il Napoli? Bennacer si adatta sulla trequarti, Krunic passa in mediana e si annulla la potenza di fuoco targata Kvara-Osimhen con raddoppi sistematici e gabbie costruite ad hoc. Hector Puricelli, Giuseppe Viani, Nereo Rocco, Arrigo Sacchi, Fabio Capello, Carlo Ancelotti e... Stefano Pioli: ecco il settimo allenatore rossonero a raggiungere il penultimo atto nella competizione più prestigiosa per club. Il ciclo è solo all'inizio.

Maignan e Leao, MVP fuori e dentro il campo

Per vincere servono grandi allenatori, ma anche grandi giocatori e gli MVP della sfida del Maradona sono, per distacco, Rafael Leao e Mike Maignan. Il primo, autore dei due assist che valgono la qualificazione, ha dominato la sfida a distanza con Kvara a colpi di dribbling e sorrisi (il più bello l'ha sfoderato davanti ai 20 cretini che sotto l'hotel del Milan lo hanno salutato con dei vergognosi ululati). Il secondo, leader della difesa (e dello spogliatoio) ha salvato il risultato sia all'andata, con la parata impossibile su Di Lorenzo, che nel ritorno, parando il rigore nel finale.

Napoli, con o senza Osimhen manca il dna europeo

Chiamatelo "dna europeo", "cinismo", "esperienza" o come volete: nei 180' il Milan ha sfruttato gli episodi a suo favore, il Napoli no. Se Kvara l'avesse buttata dentro dopo 30'' a San Siro forse staremmo parlando di altro, ma sono proprio i dettagli a fare la differenza in questo tipo di partite. Ecco allora che l'espulsione di Anguissa, l'ammonizione per proteste di Kim e l'ingenuità di mezza difesa partenopea sui gol di Bennacer al Meazza e di Giroud al Maradona (Brahim Diaz e Leao si buttano giù con le buone o con le cattive con falli tattici) pesano come macigni nel giudizio complessivo del Napoli che, anche con Osimhen (l'uomo che alla vigilia poteva e doveva cambiare gli equilibri a Fuorigrotta) ha costruito tanto, ma concretizzato pochissimo.

Quel 4-0 ha influito (e non poco) sulla Champions

Il passaggio del turno rossonero ha messo le radici lo scorso 2 aprile, con il 4-0 in campionato, ininfluente ai fini della classifica, ma molto pesante sul piano psicologico. Il poker del Diavolo firmato Leao-Brahim-Saelemaekers ha minato la fiducia degli uomini di Spalletti che in entrambe le sfide di Champions sono partiti forte per poi spaventarsi alla prima sortita in avanti del Milan, all'andata il contropiede con conclusione a fil di palo di Leao, nel ritorno l'azione che ha portato al rigore poi sbagliato da Giroud. Una volta cambiata l'inerzia il Napoli è stato sì padrone del campo, ma il Diavolo ha sempre dato l'impressione di poter colpire quando e come voleva. Ecco quel 4-0, che in molti hanno interpretato come bluff, si è trasformato nella trappola degli azzurri.

Milan, ora te la giochi 50/50 in semifinale

Chiudiamo con uno sguardo al futuro e precisamente al 9 maggio (il Milan giocherà in casa) e al 16 maggio (match che i rossoneri giocheranno in trasferta): chiunque sia l'avversario in semifinale (uscirà da Inter-Benfica, all'andata i nerazzurri hanno vinto 2-0), il Diavolo se la giocherà alla pari, sia in un Euroderby rivincita di quelli del 2003 e del 2005, sia in una sfida con i portoghesi. Da questo punto di vista, aver evitato clienti scomodi come Real Madrid e City/Bayern va classificato come fattore C...

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