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Clamoroso: Roberto Mancini si dimette, non è più il ct della Nazionale Italiana. Lascia dopo 5 anni e un Europeo vinto

Stefano Dolci

Aggiornato 13/08/2023 alle 15:39 GMT+2

CALCIO - Roberto Mancini rimette il suo incarico di Ct della Nazionale. Come anticipato da Libero Quotidiano, con una scelta imprevista il tecnico di Jesi campione d'Europa nel 2021, ha rassegnato le proprie dimissioni nella tarda serata di ieri. Nei prossimi giorni sarà comunicato il nome del nuovo allenatore e tra i nomi che circolano c'è anche quello di Luciano Spalletti ed Antonio Conte.

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A sei giorni esatti dall’inizio del campionato di Serie A, come un fulmine a ciel sereno una notizia imprevista ed inattesa piomba sul calcio italiano ribaltando completando gli scenari della Nazionale e della Figc. Roberto Mancini, che appena 10 giorni fa era stato promosso a coordinatore di tutte le Nazionali (maggiore e giovanili) dalla Federcalcio, non è più il commissario tecnico azzurro. Il tecnico jesino, che appena due anni fa aveva guidato l’Italia alla vittoria dell’Europeo, come recita il comunicato della Figc ha scelto di rimettere il proprio incarico sabato sera annunciando la sua decisione a Gabriele Gravina e al suo staff che intorno alle 14:00 ha ufficializzato una notizia che squarcia completamente l’armonia e apre a scenari totalmente imprevisti ed imprevidibili. Di seguito il comunicato della Federcalcio.
"La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri nella tarda serata. Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale".

Dall'addio di Evani al nuovo staff: le ragioni dietro a una decisione shock

Blindato da un contratto fino al 2026 e rinnovato poche settimane prima dello start di Euro2020, Mancini ha colto tutti di sorpresa con questa decisione. Qualche avvisiglia che però ultimamente il feeling fra Gabriele Gravina e il ct non fosse più quello di un tempo, soprattutto viste col senno di poi, si poteva percepire. Come rimarca anche Libero Quotidiano, la prima fonte a dare in anteprima la notizia del passo indietro del Mancio, il cambiamento dello staff tecnico, comunicato meno di 10 giorni fa a margine della nomina a coordinarore di tutte le Nazionali non sarebbe stato digerito bene dal tecnico jesino. Via i fedelissimi Alberico Evani (vice allenatore), Giulio Nuciari (collaboratore) ed Attilio Lombardo (nominato commissario tecnico della Nazionale Under 20) e dentro Alberto Bollini, l'ex difensore della Juventus Andrea Barzagli e Antonio Gagliardi, già coordinatore tattico della Nazionale ai tempi di Antonio Conte. Mosse che non sarebbero andate troppo a genio all'ex allenatore di Inter e Manchester City, che a 20 giorni esatti dal doppio impegno ufficiale contro Macedonia del Nord (9 settembre a Skopje) e Ucraina (12 settembre a Milano) - due partite valide per la qualificazione ai Campionati Europei 2024 - avrebbero destabilizzato le certezze di Mancini e convinto a fare questo passo indietro assolutamente impronosticabile fino a poche ore fa.

Dal successo all’Europeo alla mancata qualificazione al Mondiale: il quinquennio di Mancini in azzurro

Entrato in carica il 14 maggio 2018, dopo il breve “interregno” post debacle con Ventura di Gigi Di Biagio, Mancini ha collezionato 61 panchine azzurre (39 vittorie, 13 pareggi e 9 sconfitte), con il capolavoro della vittoria di Euro 2020, traguardo che l’Italia non centrava addirittura dal 1968. Un exploit impronosticabile alla vigilia e maturato dopo una cavalcata epica, chiusa con il successo ai rigori a Wembley contro l’Inghilterra.
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Roberto Mancini esulta con la Coppa di Campione d'Europa vinta a Wembley

Credit Foto Getty Images

Se quello è stato indubbiamente il punto più alto, Mancini alla guida della Nazionale ha vissuto un periodo buio non riuscendo a centrare la qualificazione al Mondiale di Qatar 2022, perdendo in casa lo spareggio contro la non irresistibile Macedonia del Nord. Nel mezzo due Final Four di Nations League centrate e disputate, tanti giovani lanciati, l’allargamento del bacino di azzurrabili con la chiamata di diversi oriundi (Retegui il caso più eclatante), un record di 40 partite senza sconfitte conseguito tra il 2018 e il 2021, la striscia record di successi consecutivi con 11 affermazioni – strappato al mitico Vittorio Pozzo – e, infine, il primato per il più ampio scarto di reti di sempre in una gara valida per la qualificazione agli Europei (con il 9-1 sull’Armenia).

Ministro dello Sport Abodi: "Dimissioni Mancini? Dispiaciuto e perplesso"

Intercettato dall’Ansa, il ministro dello Sport Andrea Abodi ha accolto con stupore la notizia del passo indietro di Mancini: “Sono dispiaciuto e perplesso, è una decisione che arriva a sorpresa a Ferragosto: tutto molto strano. L'ho saputo dai media. Tra l'altro - aggiunge il ministro - mi viene da pensare: le nomine dello staff tecnico azzurro annunciate recentemente erano state concordate con lui o no?”.
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