Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Leicester, dopo la gloria, l'anonimato: tutti i pericoli dietro la nuova stagione

Simone Eterno

Pubblicato 04/08/2016 alle 10:51 GMT+2

Dopo l'impresa dello scorso anno, l'estate ci sta raccontando che il fenomeno Foxes si è già sgonfiato. Claudio Ranieri sa però che il difficile arriva adesso: proseguire il cammino, tra ricordi da una parte e rischio anonimato dall'altra, che vuole portare il Leicester a costruirsi come solida realtà del calcio inglese. Tutte le insidie dietro alla nuova stagione dei campioni d'Inghilterra.

Claudio Ranieri, Morgan, Leicester, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Nessun grande acquisto, poche notizie, zero condivisioni sui social. Si è prevedibilmente sgonfiato nel giro di un nulla il fenomeno Leicester, rapidamente cavalcato dallo “sciacallaggio social”, prontissimo a fagocitare una delle più grandi imprese sportive di sempre in cambio di quei clic che tanto fanno comodo agli admin – e i loro sponsor. E così, del from zero to hero di cui tutti si erano rapidamente innamorati tra l’aprile e il maggio scorso, non è rimasto che un misero “Leicester, più facile la retrocessione del titolo-bis”. E’ questa una delle prime notizie che escono da una rapida ricerca su Google, un articolo che indica quanto il 25.00 – quota retrocessione – sia per i bookies più probabile di un 34.00 – quota nuovo successo. Questo e i risultati – non certo entusiasmanti – dall’esperienza all’International Champions Cup, il tour del mondo dove i più grandi club del pianeta si complicano la preparazione estiva in favore dei sempre necessari consensi – e denari – di chi sta lontano. Una vittoria ai rigori col Celtic, quattro 'pere' dal PSG, altrettante dal Barcellona ieri a Stoccolma. Non esattamente il percorso che ti aspetteresti dai campioni d’Inghilterra.
E non va meglio sul fronte mercato. Fuori uno dei simboli del miracolo – N’Golo Kante – per rinforzare il Chelsea di Conte, la campagna acquisti delle Foxes è fin qui stata di tono minore. O meglio, anche qui, non quella che normalmente si può permettere di fare chi arriva davanti a tutti. L’attaccante Ahmed Musa dal CSKA Mosca e il centrocampista Nampalys Mendy dal Nizza sono ciò che ha avuto in regalo Claudio Ranieri. Insieme al rinnovo di Jamie Vardy, of course. In compenso se n’è andato quello Steve Walsh che da capo degli osservatori due come Kante o Mahrez andò a pescarli dal nulla in Francia; Everton Football Club il nuovo lido. E poi c’è Wenger costantemente alla finestra per Mahrez, l’Everton che bussa per Schmeichel eccetera eccetera. Ah certo, il tutto in una Premier League dove l’arrivo degli affamatissimi giganti Conte, Guardiola, Mourinho – in rigoroso ordine alfabetico – sta lasciando una sola domanda alla voce Leicester City: che ne sarà delle Foxes?
picture

Leicester City shirt

Credit Foto AFP

La cruda realtà delle cose dice che Claudio Ranieri dovrà inevitabilmente avere a che fare con la teoria del hero to zero, altra faccia della medaglia che lascia inevitabilmente la gloria di chi arriva dal nulla a prendersi ciò che non gli spetta. Brutta gatta da pelare la fama improvvisa e le aspettative della gente. Lo sa bene Sir Claudio, che non a caso fin dalle prime dichiarazioni di questa pre-season ha saggiamente indicato la strada della calma; di un obiettivo a 40 punti non solitamente consono per chi sulla maglia può portare la toppa color oro della Premier, quella dei campioni. Gli ha fatto eco anche Aiyawatt Srivaddhanaprabha, il vice-chairman delle Foxes: “Le grandi squadre sono tornate per diventare ancora più grandi. Non permetteranno mai che quanto accaduto nella scorsa stagione accada di nuovo”. Attenzione insomma al pericolo ricordi. Quel recente passato che unito alla Champions League a metà settimana potrebbe far pensare al Leicester di essere già arrivato, ma che in realtà è solo il premio che ritira chi per primo è passato dal via nell’inaspettato giro-da-record della scorsa stagione. Tenere i piedi per terra, gestire il fronte europeo, evitare distrazioni e camminare in mezzo al campo minato di tutte queste spinose questioni, sono per Ranieri impresa tanto difficile quasi quanto il titolo dello scorso anno.
picture

Leicester City's manager Claudio Ranieri (R) gestures - Paris St Germain v Leicester City - International Champions Cup - StubHub Center, Carson, California - 30/7/16

Credit Foto Reuters

Con la certezza che quanto fatto resta e resterà indelebile; e che quanto c’è da fare, pur essendo molto meno notiziabile o social, è il percorso più difficile per arrivare all’obiettivo di Ranieri e della proprietà: costruire un club in grado di inserirsi stabilmente come outsider tra l’elite d’Inghilterra. Magari già a partire da domenica, quando a Wembley, contro il ManU di Mourinho, il Leicester proverà a regalarsi un altro pezzo di argenteria.
VIDEO: La festa per la vittoria del campionato a Leicester
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità