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Egitto pentacampione

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DaEurosport

Pubblicato 10/02/2006 alle 23:59 GMT+1

L’Egitto ha vinto per la quinta volta la Coppa d’Africa battendo nella finalissima la Costa d’Avorio dopo i calci di rigore col punteggio di 4-2. Dopo il supplementari il punteggio era di 0-0, con un gol annullato e un rigore fallito dall'Egitto.

Per la quinta volta nella sua storia l'Egitto è campione d'Africa. L'impresa, mai riuscita a nessuno, è stata realizzata al termine di una finale lunghissima, decisa ai calci di rigore. La lotteria stavolta ha detto male alla Costa d'Avorio e premiato i Faraoni, che in precedenza si sono visti annullare un gol per fuorigioco poco prima del 90' e nei supplementari hanno fallito con Hassan un rigore generosamente concesso dal tunisino Daami Mourad. Decisive per il trionfo egiziano le parate di El-Hadary, su Drogba e Bakary Koné.
Il protagonista mancato della finale è l'ex romanista Mido, che vede la partita dalla tribuna nella postazione riservata ai giornalisti. Il ct Shehata ripropone Zaki, risolutore della semifinale col Senegal, al fianco di Motaeb in attacco, mentre dall'altra parte Michel si affida in avanti a Drogba e Koné. La partita si accende subito e Akalé dopo due minuti si fa già ammonire. Chiaro segnale di una tensione palpabile fin da subito. Oltre a tanto agonismo si vede anche del discreto spettacolo. Le due formazioni si affrontano a viso aperto, Hassan da una parte e Zokora dall'altra le fonti di gioco dai cui piedi partono quasi tutte le azioni.
La prima occasione del match capita al difensore El-Sakka, che per poco non ripete la prodezza su punizione della gara d'esordio con la Libia. Stavolta la conclusione a filo d'erba sfiora il palo. Dopo un quarto d'ora l'Egitto deve fare a meno della possenza di Gomaa, messo ko da problemi muscolari e successivamente rimpiazzato in difesa da Fathi. La Costa d'Avorio prova a prendere in velocità la retroguardia egiziana e al 37' Drogba, dopo aver scambiato con Koné, ha la possibilità di presentarsi davanti a El-Hadary, ma difetta nel controllo e dà il tempo necessario a El-Sakka per rimediare. Gli Elefanti chiudono in crescendo la prima frazione e al 40' Kolo Touré fallisce il bersaglio da sottomisura dopo essersi ritrovato la palla improvvisamente tra i piedi sugli sviluppi di un corner.
La Costa inizia il secondo tempo come aveva chiuso il primo e Drogba, ben imbeccato da Zokora, si fa respingere dal portiere la conclusione. Ma il guardalinee aveva sbandierato un fuorigioco che si rivela essere millimetrico. La partita cala di intensità e di ritmo e, a parte la girandola di sostituzioni e la lunga lista di ammoniti, scorre via senza senza patemi. Nell'ultimo quarto d'ora il match si riaccende all'improvviso con la fiammata della Costa d'Avorio, che va a un passo dal vantaggio. Faé lavora bene un pallone sulla destra e serve in orizzontale Koné, che porge a Drogba un pallone d'oro. Il gol sembra inevitavile, ma l'attaccante del Chelsea spreca tutto calciando alto da un metro. Quasi da non credere. All'84' a trovare la via del gol è invece l'Egitto, che con Zaki supera finalmente Tizié, bravo a opporsi in precedenza sulla sventola di Hassan e sulla ribattuta di Shawky. Lo Stadio Internazionale di Il Cairo è in tripudio, ma a strozzare in gola l'urlo del 74.000 assiepati sulle tribune ci pensa l'arbitro, che annulla la rete per fuorigioco.
I supplementari sono a questo puinto la soluzione più logica. Michel gioca la carta Bakary Koné, sperando di essere ricambiato dalla stessa fortuna avuta col Camerun. Ma l'occasione per sbloccare la partita capita ancora all'Egitto, che al 94' si vede accordare un rigore a dir poco discutibile per gioco pericoloso di Kouassi su Barakat. Inferociti i giocatori ivoriani, che circondano l'arbitro. Drogba non crede ai suoi occhi e viene ammonito per aver fatto eccessiva polemica. Dopo quattro minuti Hassan si presenta sul dischetto ma la fortuna non è con lui. La conclusione s'infrange sul palo, nello sconforto generale del pubblico. Gli 'stregoni' invocati dagli ivoriani anche stavolta hanno funzionato. Ma, una volta arrivati ai rigori, tutto è cambiato. Come per magia, verrebbe da dire. Hassan stavolta fa centro, Drogba viene ipnotizzato da El-Hadary, il vero stregone in campo. Nelle sue grinfie cade anche Bakary Koné, dopo che l'errore di Ali aveva ridato speranze alla Costa d'Avorio. Il rigore decisivo è sui piedi di Boutraika, che non sbaglia e manda in tripudio un'intera nazione.
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