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Camerun, c'erano una volta i Leoni Indomabili: in 7 snobbano la Coppa d'Africa

Stefano Fonsato

Aggiornato 27/12/2016 alle 23:27 GMT+1

Caos nella federcalcio di Yaoundé e ct Broos inviperito: "Se non si uniranno al gruppo per il Gabon chiederemo la loro sospensione nelle squadre di club per tutto l'arco della manifestazione continentale". A finire sotto accusa, nomi importanti come Matip (Liverpool), Nyom (WBA), Onana (Ajax), N'dy Assembé (Nancy), Poundje (Bordeaux), Zambo Anguissa (Marsiglia) e Amadou (Lille).

Matip_Camerun (AP/LaPresse)

Credit Foto LaPresse

C'erano una volta i Leoni Indomabili, c'era una volta il Camerun che fece innamorare gli appassionati di calcio, i simpatizzanti, i bambini prossimi a far rotolare i primi palloni al campetto sotto casa. Come un certo Gianluigi Buffon, che s'innamorò di Thomas Nkono, grande protagonista a partire dal Mundial '82. Oggi, da Nkono, si è passati ad André Onana e Guy N'dy Assembé, che di difendere i pali della loro nazionale di origini, almeno per il momento, non hanno nessuna intenzione. Per entrambi il Camerun è diventato praticamente un concetto astratto: il primo, ventenne, si è subito trasferito in Spagna, anzi, in Catalogna, dov'è cresciuto, nell'academy del Barcellona. Assembé, trentenne, è di Yaoundé ma il suo passaporto è francese per via della sua giovinezza, trascorsa a Nantes, anche a difendere i colori gialloverdi.

Indomabili? No, Leoni intimoriti... di perdere il posto nella squadra di club

Il primo gioca nell'Ajax, il secondo nel Nancy: entrambi hanno rigettato la convocazione del commissario tecnico Hugo Broos in vista della Coppa d'Africa del Gabon, in programma dal prossimo 14 gennaio, col Camerun inserito nel raggruppamento con i padroni di casa, la Guinea Bissau e il Burkina Faso. Preferiscono non abbandonare il proprio club e, a loro dire "non perdere il posto da titolare". Assembé, addirittura preferisce "non partire per arrivare, a fine anno, in una posizione di forza in vista del rinnovo di contratto, in scadenza a giugno".
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Ndy Assembe (AFP)

Credit Foto AFP

Il caso Matip

Insieme ai due portieri, altri cinque giocatori hanno rigettato la chiamata di Broos. E i nomi sono anche più importanti. Su tutti, c'è quello di Joël Matip, difensore del Liverpool, nato a Bochum da padre camerunense e madre tedesca.
Che, di fatto, si è già autoesiliato da più di un anno dai Leoni Indomabili, saltando tutte le qualificazioni alla Coppa d'Africa (in cui il Camerun ha superato la concorrenza, nel girone, di Mauritania, Sudafrica e Gambia) e, di recente, anche a quelle della Coppa del Mondo. Attualmente, la motivazione fornita corrisponde al "desiderio di restare concentrato sugli affari del suo Liverpool", in realtà parrebbe che, alla base di tutto, ci siano forti dissapori con l'attuale staff tecnico della nazionale. Ma non solo.
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Il difensore tedesco-camerunense del Liverpool Joël Matip (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Gli altri quattro rifiuti

Gli altri giocatori in questione, che durante il girone di qualificazione si sono visti "a singhiozzo" (oppure mai) nella rosa dei Leoni sono il terzino del West Bromwich Allan Nyom, il centrocampista classe '95 dell'Olympique Marsiglia Andre-Frank Zambo Anguissa e il collega di reparto classe '93 del Lille Ibrahim Amadou. Maxime Poundje, laterale sinistro classe '92 del Bordeaux, francese, ha rifiutato la chiamata della nazionale dei genitori perché spera di ottenere, un giorno, quella di Didier Deschamps.
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Il terzino sinistro franco-camerunense del West Bromwich Albion Allan Nyom (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Snobismo da "europei" o condizioni improponibili?

Insomma, il mito di quei ragazzi - già datati nell'82 - smaniosi di far conoscere a tutti quel loro angolo di mondo, non esiste più. Aldilà di banali dissapori tecnici, alla base di questi dinieghi, c'è una differenza sempre più abissale dagli agi e dagli standard di vita - e professionali - europei, da quelli africani. Fatti, calcisticamente, da federazioni sempre più magmatiche e indebitate. Ecco, in questo senso, il Camerun si sta apprestando a diventare la nuova Nigeria: litigi su litigi, fondocassa per le trasferte ormai inesistente, pezzi migliori che si "sganciano" e restano in Europa. Sentendosi europei, senza troppi fronzoli.

Che fine hanno fatto i Leoni Indomabili?

Vale la pena rischiare di perdere il posto in Premier League per una competizione continentale - organizzata come sempre "alla carlona" - e una federazione in cui non sai se i tuoi sforzi verranno riconosciuti, nemmeno da vincitore? C'è chi pensa che il boicottaggio proseguirà anche sulla strada di Russia 2018. Nel frattempo, la Fecafoot (la federcalcio camerunense), ha annunciato di voler chiedere, alla Fifa, la sospensione di sei dei sette giocatori in questione (tranne Poundje) nelle squadre di club per tutto l'arco della manifestazione continentale. La domanda però resta, specie ripensando a quelle straordinarie personalità come Thomas Nkono, Roger Milla, Cyrille Makanaky, Joseph-Antoine Bell, Samuel Eto'o e tanti altri: che fine ha fatto lo spirito dei Leoni Indomabili?
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