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COPPA D'AFRICA 2021 - L'allenatore italiano del Sudan del Sud Stefano Cusin fa le carte al torneo: "Camerun favorito"

Stefano Fonsato

Aggiornato 03/01/2022 alle 17:25 GMT+1

COPPA D'AFRICA 2021 - Dallo scorso settembre, l'italiano globetrotter Stefano Cusin è il commissario tecnico della giovanissima nazionale del Sudan del Sud. A lui è stato chiesto di arrivare alla fase finale della Coppa d'Africa numero 34. Nel frattempo, per Eurosport, l'allenatore aretino fa le carte dell'edizione che sta per partire, in esclusiva per Eurosport: "Occhio ai Leoni indomabili".

2021 - Stefano Cusin dirige un allenamento della nazionale sudsudanese

Credit Foto facebook

Ci sarà anche Stefano Cusin sugli spalti dei cinque stadi della Coppa d'Africa numero 33, che avrà luogo in Camerun tra il 9 gennaio e 6 febbraio. Globetrotter del pallone, "aretino di Montréal" classe 1968, lo scorso 28 settembre a Cusin è stata affidata la panchina del Sudan Sud, emergente selezione - l'ultima nata in ordine cronologico, era il 2011, nel mondo del calcio - dell'altrettanto giovanissimo Paese di Giuba capitale, che da appena un decennio ha ottenuto l'indipendenza da Khartoum, dalla parte "araba" del Sudan. A differenza dei Coccodrilli del Nilo, le "Brightstars", come vengo chiamati i calciatori della nazionale sudsudanese (che occupa il 167esimo posto del ranking Fifa), non saranno presenti a Yaoundé e Douala, ma saranno chiamati a raggiungere la Costa d'Avorio, nell'edizione numero 34. E, viste le imprese delle "neofite" Gambia e Comore, unite alla grinta e all'organizzazione del commissario tecnico toscano, non si tratterebbe di un obiettivo impossibile.
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La nazionale più nuova al mondo

Cusin, fortemente voluto dal nuovo presidente della federcalcio sudsudanese - l'ex generale dell'esercito Augustino Maduot Parek, racconta a Eurosport Italia la sua avventura di Giuba iniziata circa tre mesi fa: "E' tutto nuovo: mentalità, obiettivi, voglia di mettersi in discussione. In un paese lacerato dalle guerre civili e che ora si sta rialzando con tutte le forze a disposizione. Al mio arrivo ho trovato una gran voglia di sognare e, con quella, nessun traguardo è precluso".

Brightstars pronte ad accendersi

Fino a poco tempo fa, il Sudan del Sud era noto solo ed esclusivamente per le tragiche vicissitudini riguardanti i suoi profughi che, nel tempo, sono migrati negli Stati Uniti e Oceania (e in misura minore nell'Europa del Nord).
Proprio dal Nuovo Mondo, proviene una propaggine piuttosto pronunciata nella rosa a disposizione di Cusin: "Dall'Australia alla MLS statunitense, vero. Anche questa è storia: i Paesi d'accoglienza hanno cullato con serenità le famiglie arrivate con storie tragiche alle spalle. Oggi, i figli sono cresciuti inseguendo la loro passione sportiva". E allora, ecco Majak Mawith, portiere dei Port Melbourne Sharks; Geoffry Okello, centrale difensivo dell'Altona City; Jackson Morgan, mediano dell'1.FC Mönchengladbach (seconda squadra della città, dopo il Borussia) in quinta serie tedesca ma ex Stirling Lions (in Auustralia); Manyumow Achol, ala destra dei Wellington Phoenix; David Maiak, punta in Svezia con la maglia dell'Ifk Lulea. L'attaccante esterno dell'Atlanta United Machop Chol è, certamente, la "stella tra le Brightstars".

Obiettivo Costa d'Avorio 2023

La domanda a Cusin sorge spontanea: farà come Tom Saintfiet e si metterà a ricercare ogni giocatore potenzialmente eleggibile giocando anche, se necessario, con l'albero genealogico dei giocatori? "Conosco Saintfiet, veramente una bella persona e con grandi idee. Ma per il mio Sud Sudan ho in mente qualcos'altro. Quel sistema è il più utilizzato se si vogliono raggiungere risultati nel breve termine, perché si va a convocare giocatori già pronti. Si va a scartabellare tra i nomi della seconda generazione. Ma forse la nazionale che guido, oggi ha bisogno di qualcos'altro. Nella fattispecie, di far crescere il movimento calcistico e i propri giovani. Si deve partire dalla base. Il lavoro e lungo e io mi voglio muovere a piccoli obiettivi: è per questo che ho firmato per soli due anni, quando invece me ne sono stati proposti quattro. Il presidente mi disse che le prime due stagioni sarebbero state senza obiettivi, per poi lottare su tutti i fronti in quelle successive. E invece no, ho risposto io, si deve sempre lottare per qualcosa. Sin da subito".
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Stefano Cusin in Sud Sudan

Credit Foto Twitter

"Il mio Sudan del Sud"

E l'Italia è subito entrata in gioco, attraverso lo stesso Cusin, nello sviluppo del calcio sudsudanese: "Con i vertici federali di Giuba, abbiamo fatto visita a Coverciano, firmando un accordo per corsi di formazione arbitrali. Abbiamo anche chiuso per lo sponsor tecnico con l'azienda italiana Macron: prima questi aspetti non erano organizzati. In futuro ho poi in programma di portare la squadra in ritiro a Castiglion Fiorentino".
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Il commissario tecnico del Sudan del Sud Stefano Cusin in visita a Coverciano insieme ai vertici della federcalcio sudsudanese (dicembre 2021)

Credit Foto facebook

Inguaribile globetrotter, talvolta a braccetto di Zenga

Cusin, si diceva, è un altro inguaribile globetrotter del calcio. Nato in Canada da genitori italo-francesi, da calciatore è attaccante in Svizzera con le maglie di Etoile-Carrouge e Servette. Da allenatore, dopo i primi passi nel settore giovanile del Montevarchi, già nel 2003 lo si ritrova alla guida dell'Under 20 del Camerun per poi accordarsi con una squadra locale di club, l'ACADA Sports. Quindi, Congo-Brazzaville Under (sia Under 20 che Olimpica), una parentesi in Bulgaria al Botev Plovdiv, poi tanto nord Africa e Medioriente: Al-Ittihad Tripoli (Libia), secondo di Walter Zenga (che incontra quando, da allenatore del Botev, disputa un'amichevole ad Assisi contro il Catania allora allenato dall'ex portiere) all'al-Nassr di Riyad (Arabia Saudita) e all'al-Nasr di Dubai (Emirati Arabi Uniti). Quindi, nella stagione 2012-2013, torna primo allenatore al Fujarah, sempre negli Emirati. Si riunisce a Zenga all'al-Jazira di Abu Dhabi e al Wolverhampton Wanderers, in Championship inglese, nel 2015.2016.
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Stefano Cusin, secondo di Walter Zenga sulla panchina del Wolverhampton Wanderers. Championship 2015-2016 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

In mezzo, la guida tecnica in Cisgiordania con l'al-Khalil di Hebron (in cui tornerà nel 2019) e il ritorno negli EAU con l'al-Shaab. Nel 2018-2019 torna in Europa sulla panchina cipriota dell'Ermis Aradippou. Quindi, in Iran alla guida dello Shahr Khodro. Nel suo palmarès personale, vince un campionato libico e quasi tutto in Palestina: coppa, coppa di Lega, Supercoppa e Supercoppa "West Bank": "Con il Sudan del Sud ho realizzato il sogno di allenare una rappresentativa nazionale maggiore. C'è tanto lavoro da fare: qui voglio fermarmi a lungo e pensare in grande. Ma bisogna procedere a piccoli passi".
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Stefano Cusin ai tempi dell'al-Ahly Hebron (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Il pronostico: "Camerun, Germania dell'Africa"

"Sarò in Camerun per tutta la Coppa d'Africa, devo studiare tutte le potenziali avversarie dei sorteggi per le qualificazioni alla prossima edizione, che avverranno in Primavera. Sono convinto che i padroni di casa siano i principali favoriti. E' la Germania dell'Africa (parte del paese fu peraltro colonizzato dai teutonici tra il 1884 e il 1919: non che questo importi, ma le note di storia geopolitica non sono mai banali, ndr)".
"I Leoni indomabili non giocano un calcio spettacolare, ma sono solidi e ben organizzati. Oltre a Nigeria e Ghana vedo molto bene tutte le formazioni nordafricane, in particolare il Marocco e l'Algeria campione in carica: entrambe hanno a disposizione una rosa dal livello tecnico medio davvero alto. E poi c'è l'Egitto, che può utilizzare la carta Mohamed Salah come vera e propria arma per fare saltare il banco. Però il calcio africano è imprevedibile: l'edizione vinta dallo Zambia con Hervé Renard dimostra che la sorpresa è sempre dietro l'angolo".
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2021 - Stefano Cusin dirige un allenamento della nazionale sudsudanese

Credit Foto facebook

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