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Coppa Italia, chi è Hamza Rafia è l’uomo del giorno in casa Juventus

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 14/01/2021 alle 16:57 GMT+1

COPPA ITALIA – Il 21enne tunisino è l’uomo copertina di una Juve che soffre per tutto il secondo tempo e batte il Genoa nei supplementari. È cresciuto in quel di Lione dopo essere nato in Tunisia. La Juve lo ha preso nel 2019. Potrebbe essere l’ennesima scommessa vinta

Hamza Rafia esulta per il gol vittoria in Coppa Italia contro il Genoa, Coppa Italia, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Siamo al minuto 77 degli Ottavi di finale di Coppa Italia. Juventus-Genoa: chi vince, avanza ai quarti. Tre minuti prima il punteggio si è assestato sul 2-2 per merito di un gran destro di Filippo Melegoni. Classe 1999, il prodotto dell’Atalanta ha sentito l’aria buona e ci ha provato trovando un gol alla Del Piero.
Non è stato un secondo tempo entusiasmante, come da tradizione per quasi i match della competizione, ma il Genoa ha reagito al doppio ventaggio bianconero e si è affacciato sulla possibilità di trovare la qualificazione. Pirlo, spalle al muro, ha deciso di far scaldare Hamza Rafia: tunisino-francese, 21 anni e maglia numero 50.
Appena entra in campo è subito frenetico: si vede che ha un’energia contagiosa e diversa rispetto ai coetanei pari-ruolo – Wesley (classe 2000) e Manolo Portanova (classe 2000). È già contento di essere all’esordio assoluto in prima squadra, ma vuole anche incidere. Nei 13 minuti che lo portano al 90’ zompetta sulla trequarti muovendosi da un lato all’altro per cercare una ricezione e aiutare la squadra. Tocca i primi palloni e prende confidenza con la partita.
Poi, a 16’ dalla fine (minuto 104), Morata entra in area da sinistra. Sgasa, arriva praticamente al limite dell’area piccola e la mette in mezzo. Kulusevski e Rabiot sono fuori target, ma al centro dell’area è perfettamente posizionato proprio Hamza Rafia. È tutto pronto per il nuovo vantaggio ma il tunisino liscia completamente l’appuntamento con la storia. Fortunatamente per lui va a vuoto anche Males (difensore genoano), quindi fa una giravolta in un fazzoletto e calcia di destro per battere l’opposizione di Paleari e Lerager. Gol!
È la rete del nuovo vantaggio che libera la corsa spensierata di Hamza. La sua faccia è la fotografia della felicità con un sorriso che difficilmente dimenticherà. A fine partita, con la Juve finalmente qualificata, parla con RaiSport. “Dedico il gol alla mia mamma. Domenica scorsa giocavo in Serie C e ora segno in Coppa Italia”.
Scorrendo la sua pagina Instagram, ci si accorge subito come la foto di mercoledì 13 gennaio con Cristiano Ronaldo e Adrien Rabiot (sullo sfondo) troneggi su tutto il resto. Perfino dopo la Coppa Italia Serie C, primo trofeo vinto in Italia con la Juve U23, nonostante il gol, non era così sorridente.
È come se contro il Genoa avesse trovato lo zenit di una storia partita dalla Tunisia e transitata in Francia, prima di arrivare a Torino. Nata con la maglietta del Bron Terraillon, squadra del quartiere di Terraillon nella città metropolitana di Lione (città e quartiere che da sempre dimostrano un certo feeling con i nord-africani) e passata proprio dalla società presieduta da Aulas.

Come Benzema...

Hamza ha iniziato a dribblare praticamente tutti nel quartiere ed il Lione, come un certo Karim Benzema che è partito dallo stesso quartiere ed è transitato nella stessa squadra, è piombato su di lui. Lo ha coccolato, cresciuto e gli ha concesso - dopo tre anni di seconda squadra - il palcoscenico della Youth League con cui ha messo insieme 3 gol e 4 assist in sette partite: non male per un centrocampista offensivo.
Un bottino che ha allertato i radar di mezza Europa e che gli è servito per attirare l’interesse di una squadra relativamente vicino a Lione. Un club che sta ad oltre 300km e che lo ha obbligato a cambiare il terzo paese in appena 19 anni. È la Juventus di Andrea Agnelli, che con circa 400.000 euro più un massimo di 5 milioni e un bonus del 20% sulla plusvalenza in caso di un trasferimento futuro si è presa il talento tunisino.
Hamza si è calato subito nella subito nella parte e ha aiutato la Juve U23 di Fabio Pecchia (che ha recentemente firmato per la Cremonese) a vincere il primo trofeo della sua storia: la Coppa Italia Serie C vinta per 2-1 sulla Ternana con gol decisivo siglato al 45°. Chiusa la prima stagione da 29 presenze 3 gol e 3 assist nella terza serie italiana, con l’avvento di Pirlo Rafia ha iniziato ad assaporare anche la prima squadra.
In questo 2020-21 la Serie C ha continuato ad essere il suo terreno di caccia (13 partite 2 gol e 6 assist) tanto che Pirlo gli ha concesso il meritato debutto. Chi lo ha visto, anche prima di Juve-Genoa, lo dipinge come un buon giocatore offensivo, capace di cambiare ritmo palla al piede grazie alla tecnica e al dribbling (punto saliente di quasi tutti i giocatori nati nel nord-africa come appunto Benzema o Hatem Ben Arfa, per scomodare un altro franco-tunisino).
  • I numeri di Hamza Rafia nel 2020 sparsi tra Coppa Italia e Serie C
Presenze 14
Gol 3
Assist6
Minutaggio 1103
Ieri sera, oltre al disordine della sua heatmap che presenta tante zone calpestate, ci sono 42 tocchi (più di Portanova che si è fermato a 30 in 77’ e 10 in meno rispetto a Wesley che ha giocato 120’), una precisione dell’87%, due dribbling riusciti sui tre tentati e ben 4 contrasti vinti a terra sui 6 in cui ha preso parte. Logico, ci sono anche 9 palle perse perché il giocatore è ancora grezzo e nervoso per i grandi palcoscenici, però ha lasciato un buon gusto in bocca alla gente che lo ha visto. Soprattutto per intraprendenza e voglia di fare. Se questo è il biglietto da visita, beh non c’è male: benvenuto Hamza Rafia.
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