Coppa Italia - Inzaghi, futuro all'Inter: "Non mi sono mai sentito un precario"
Aggiornato 23/05/2023 alle 20:15 GMT+2
COPPA ITALIA - Le parole dell'allenatore dell'Inter alla vigilia della finale contro la Fiorentina. Inzaghi si concentra sulla gestione dei tanti impegni ravvicinati e non sottovaluta l'avversario. Per il futuro non ha dubbi sulla permanenza in nerazzurro.
L'Inter si gioca contro la Fiorentina il suo secondo trofeo della stagione, nella finale di Coppa Italia allo Stadio Olimpico di Roma. Il primo di una serie di match importanti per i nerazzuri che sabato ospiteranno l'Atalanta per conquistare i punti decisivi per la qualificazione in Champions, poi la testa andrà alla finale di Istabul contro il Manchester City. Il tecnico Inzaghi vuole bissare la vittoria in Coppia Italia dello scorso anno, un vero specialista del torneo.
L'allenatore dell'Inter ha presentato la sfida in conferenza stampa: "Domani affrontiamo una squadra in grande salute, sappiamo cosa troveremo, si sono meritati le finali al pari nostro. Sarà una partita aperta, noi dovremo essere squadra con la S maiuscola. Saper leggere i tanti momenti della partita, che vivrà su momenti ed episodi".
Inzaghi è uno specialista delle finali: "Speriamo che questa fama possa continuare perché abbiamo due finali da disputare. Mi fa piacere e spero che la tradizione possa continuare. In questi anni devo solo ringraziare il gruppo, perché ne abbiamo passate tante. Abbiamo passato momenti meno felici che ogni giorno tra di noi ci ricordiamo. Negli ultimi mesi abbiamo fatto cose importanti, la finale di Coppa Italia non è scontata perché era da tanti anni che non capitava di andarci. In campionato siamo stati bravi e manca un passetto. La finale di Champions è inaspettata per la maggioranza, ma noi ci credevamo già dal sorteggio".
Come affrontare il finale di stagione: "Dobbiamo essere bravi a ragionare partita su partita, ne mancano quattro ma sono una più importante dell'altra. Alleno dei ragazzi che hanno fatto tante finali, domani sarà la 16esima partita in 53 giorni, abbiamo giocato un girone in due mesi. Siamo stati bravi a gestire le forze, c'è dispiacere perché nelle partite finali avrei voluto Skriniar e Mkhitaryan, ma avere defezioni è normale".
Il ruolo di Inzaghi in questa stagione: "Quando si vincono trofei, e non dimentichiamoci la Supercoppa di gennaio che siamo stati bravi a vincere, lo si fa tutti insieme. Non è Inzaghi, Marotta, Ausilio o Zhang: tutti insieme si vince e si perde, siamo stati bravi a non cercare mai il colpevole".
La condizione di Skriniar: "Negli ultimi giorni non ha lavorato in squadra, sta facendo differenziato e giovedì avrà un consulto. Penso possa essere disponibile per le ultime due gare".
Inzaghi resta all'Inter?: "Assolutamente, non mi sono mai sentito un precario, ho un contratto. Ma noi allenatori siamo giudicati sempre per i risultati che otteniamo".
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