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Coppa Italia - Milan in punizione: nottata a Milanello dopo il ko contro il Torino. Cosa non ha funzionato?

Davide Bighiani

Aggiornato 12/01/2023 alle 09:31 GMT+1

COPPA ITALIA - Una notte per riflettere tutti insieme su cosa non è andato e cercare i motivi dell'eliminazione dalla Coppa Italia subìta a San Siro per mano di un Torino ridotto in 10 uomini. Stefano Pioli ha voluto motivare così una sorta di "ritiro punitivo" per i rossoneri, chiamati a rifarsi subito nella prossima trasferta di campionato contro il Lecce. Ecco la nostra analisi.

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Milan, così non va. I rossoneri registrano un'inattesa sconfitta in Coppa Italia contro il Torino, che arriva dopo il pareggio subito dalla Roma in rimonta in campionato. Un doppio stop a San Siro che Stefano Pioli certamente non aveva messo in preventivo: e allora il tecnico corre subito ai ripari cercando di dare la scossa. La squadra questa notte ha già dormito a Milanello, per essere pronta poi a tornare in campo ad allenarsi per preparare la sfida di Lecce, prossimo avversario in campionato. Una sorta di "ritiro punitivo" che ha seguito la sconfitta ai supplementari con il Toro. Stefano Pioli ha parlato di "grossa delusione perché volevamo questo passaggio e dispiace non esserci riusciti". Insieme al resto della squadra il mister rossonero vorrà analizzare cosa non ha funzionato nel match dentro/fuori di Coppa Italia.

Cosa non ha funzionato? La nostra analisi

La lista dei bocciati di Milan-Torino tra le fila rossonere è molto lunga. La squadra vista all'opera a San Siro, infoltita di seconde linee, non è stata all'altezza della "prima squadra" che di solito si vede in campionato, per approccio, idee e soprattutto pericolosità. Il giocatore simbolo di questo concetto è naturalmente Charles De Ketelaere, schierato da prima punta per necessità - Giroud si è allenato poco e gli altri attaccanti, da Ibrahimovic a Rebic passando per Origi, non sono a disposizione - ha fatto ancora molta fatica, pur risultando il più pericoloso dei suoi (un palo di testa). Quella di mercoledì è l'ennesima chance bruciata da CDK: vedremo quanta considerazione avrà ancora per lui mister Pioli. Ma non è stato solo il belga a deludere: detto che Messias era al rientro, anche i "big" schierati nella ripresa (Leao, Giroud, Theo) non hanno risolto la situazione, anzi la hanno resa ancora più confusionaria, intestardosi spesso in soluzioni personali piuttosto che cercare trame corali. Un vero e proprio spreco, vista anche la superiorità numerica concessa dall'espulsione di Djidji. Non resta che ricompattarsi e guardare al prossimo filotto di partite: Lecce, Supercoppa con l'Inter e Lazio. Non c'è tempo per piangersi addosso, resta solo il lavoro.
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