Coronavirus, Mauro Bellugi: "I Negazionisti del Covid sono dei co****ni. Moratti è uno di famiglia"
DaEurosport
Aggiornato 15/01/2021 alle 17:53 GMT+1
BELLUGI - Il quotidiano Tuttosport ha intervistato Mauro Bellugi dopo l'amputazione delle gambe dovuta agli effetti devastanti del Covid: "Tornerò in piedi. Grazie Moratti. Vorrei essere presente per Italia-Turchia a giugno per l'inizio dell'Europeo. Ai negazionisti del Covid dico che sono dei co****ni. Ma come si fanno a negare le centinaia di morti che ci sono ogni giorno solo in Italia?".
"Quello che mi è successo è avvenuto perché doveva capitare a me. Ho 70 anni, sono in pensione è sto discretamente benino. Quando uscirò da questo Ospedale, vorrò andare al ristorante, a giocare a scopa con gli amici, le mani mi funzionano ancora. Io avevo il ginocchio operato tante volte, in casa quando mi faceva troppo male già usavo la carrozzina. So cos’è il dolore e so che avrei dovuto fare le protesi. Ora il ginocchio proprio non c’è più e, chissà, magari starò meglio”. Se una degli antidoti alla guarigione è il morale e la capacità di reagire a una disgrazia che ti è successa, Mauro Bellugi è certamente un bel manifesto di consapevolezza. Il 70enne ex difensore dell’Inter e della Nazionale, a causa del Covid-19 ha subito poche settimane fa l’amputazione delle gambe ma sta reagendo e, se il virus mollerà la presa, si vuole porre un obiettivo: essere in tribuna all’Olimpico per assistere dal vivo all’esordio dell’Italia a Euro 2021 contro la Turchia.
"Soffro di una patologia del sangue che con il Covid è diventato un mix incredibilmente dannoso. Non soffrissi del mio vecchio problema non si sarebbe dovuti poi passare all’amputazione delle gambe. Io non ho avuto quasi nessun problema respiratorio, una polmonite come quasi tutti ma mi è passata. Il problema è che ha attaccato le gambe provocando il disastro".
Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, gli è stato molto vicino.
"Moratti per me si è sempre mosso. Io è come se facessi parte della sua famiglia. Quando da una persona come lui ti senti dire “Mauro io ci sono”, ti dà una grande fiducia. Quando mi ha sentito al telefono si è emozionato ribadendo che se ho bisogno mi darà una mano".
In chi si rivede il leone di Wembley?
"Io a dire la verità non ho mai fatto caso a questa potenziale similitudine. Però ho letto le dichiarazioni di Bastoni che mi sono piaciute molto e mi hanno fatto tornare in mente lo spirito che avevo io quando giocavo nell’Inter. Ha detto che quando lui gioca a San Siro si diverte. Io pure, era lo stesso, quando vedevo il Meazza con ottantamila persone mi esaltavo. Certi miei compagni invece si intimorivano. C’era chi aveva paura. Io no, come carattere quello di Bastoni ricorda il mio".
Il prossimo 11 giugno, ovvero tra cinque mesi, allo Stadio Olimpico ci sarà il debutto dell'Italia contro la Turchia nell'Europeo. Se lo vuole porre come traguardo quello di essere presente in tribuna?
"Ma con grandissimo piacere, sempre che il virtus permetta di spostarsi da un posto all'altro. Lanciamo anche un messaggio ai negazionisti che sono dei co******. Ma perché il virus non colpisce solo loro? Ma come si fanno a negare le centinaia di morti che ci sono ogni giorno in Italia? Io sono senza parole. Mi sembra un bell'obiettivo quello di essere in grado di andare a vedere l'Italia di Mancini al debutto! So che il CT mi inviterebbe anche se il realtà con la tessera Vittorio Pozzo che ho di ex azzurro posso comunque andare a vedere tutte le partite dell'Italia che voglio. Mi piacerebbe tantissimo farcela ad essere presente".
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