Come ti chiami, chi sei?

Brooke e Ridge sono stati i primi, i predecessori, immediatamente seguiti da Sue Ellen, indimenticabile protagonista di Dallas. Ora, però, le soap opera sembrano aver perso il loro fascino e i bambini possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: per loro non ci sarà un futuro da J.R. O no?

In effetti la fantasia delle persone sembra non conoscere limiti. Se poi alla fantasia si unisce l’amore per lo sport e il tifo per la propria squadra, allora il rischio c’è.

Quando madame Totti ha dato alla luce la sua secondogenita, ha deciso di chiamarla Chanel. Un nome che ha suscitato qualche sorriso ironico, inutile nasconderlo. Ma Ilary non si è scomposta, promettendo “Lancerò una moda. Dopo la mia bambina, vedrete quante Chanel nasceranno”. Non ci è dato sapere se la sua premonizione si è avverata. Quello che, però, sembra certo, è che a Roma quest’anno ci sarà una crescita esponenziale di Adriano: l’Imperatore comanderà dentro e fuori dal campo!

Del resto, la storia si ripete. All’anagrafe di Napoli sono stati registrati decine di bambini dal nome Diego Armando. E non è difficile capire per chi era tanta dedizione. Dedizione provata anche dal portierone della nazionale azzurra, Gigi Buffon. Secondo i ben informati, Gigi avrebbe optato per chiamare il primo figlio Louis Thomas in onore di N’Kono, portiere e idolo del Camerun anni 80.

Chi, però, ama se stesso sopra ogni cosa potrebbe decidere di chiamare la prole con il suo stesso nome: è il caso di Ronaldo che ha chiamato il figlio, pensate un po’, Cristiano.

Nella storia c’è anche chi si è superato, diventando il simbolo del vero tifo, appassionato e sincero. Lui è John Portsmouth Football Club Westwood. Avete capito bene: il “pompeyfan”, classe 1963, ha cambiato il suo nome in quello della squadra da lui tanto amata. Una scelta d’amore che gli ha portato anche una certa notorietà e qualche introito pubblicitario...

Ora l’ultimo caso. Siamo in Belgio e una coppia di tifosi, i signori Beeckman, ha chiamato il proprio bambino Barça (foto di FC Barcellona.com) . "L'idea di chiamare il bambino come il nostro club preferito - spiegano al sito della società - ci è venuta mentre stavamo guardando una partita dei catalani in tv". A spiegare il perché di questa bizzarra scelta è la signora Anneke: “Stavamo guardando la partita e dissi a mio marito Wesley: perché non chiamiamo nostro figlio Barça?. Lui si girò, mi fissò e disse: sì lo chiameremo proprio così". E nel caso fosse stata una bimba? Che domanda idiota: "Lona" ovviamente.