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Da Blatter alla UEFA, le ombre si allungano sul calcio europeo

Mattia Fontana

Aggiornato 16/10/2015 alle 17:03 GMT+2

La Federcalcio inglese ha tolto ufficialmente il proprio sostegno a Platini in attesa che si concluda l'inchiesta a suo conto, il tutto mentre in Germania si indaga sull'assegnazione del Mondiale 2006: spunta un pagamento di 6,7 milioni di euro indirizzato alla FIFA

Michel Platini

Credit Foto Imago

Stiamo uniti, cerchiamo di ottenere in fretta un verdetto. E, poi, si vedrà. Volendo sintetizzare in modo soltanto parzialmente indebito la lunga giornata della riunione del Comitato Esecutivo UEFA, si potrebbe approdare a una conclusione del genere. Una giornata, quella di giovedì, che si era aperta con i dubbi di parecchie federazioni sul conto di Michel Platini e che si era chiusa con un comunicato stampa destinato a tenere calme le acque. A quanto sembra, però, si trattava di una tregua armata.

L’Inghilterra si smarca da Platini

Lasciamo da parte la facile battuta sul fatto che, da giocatore, l’attuale presidente UEFA non fosse abituato a rincorrere gli avversari. Il concetto, però, rende l’idea. A nemmeno 24 ore dalla riunione di giovedì, infatti, la Football Association inglese si è smarcata da Platini. Il presidente Greg Dyke, inizialmente garantista, ha avvallato una svolta che potrebbe essere decisiva per il futuro del numero uno del calcio europeo. In un comunicato stampa, la FA ha comunicato la decisione di aver tolto il sostegno a Platini nella corsa alle presidenziali della FIFA. Il tutto dopo aver ottenuto “più informazioni riguardanti le problematiche al centro del caso analizzato dagli avvocati di Platini”. Tutto ciò ha fatto sì che il board della federcalcio britannica si decidesse a “sospendere il sostegno alla candidatura di Platini per la presidenza FIFA fino a quando il processo legale non sarà concluso e la sua posizione sarà chiara”. Secondo la Reuters, altre federazioni europee prenderanno una posizione simile entro la prossima settimana. Un quadro che si discosta parecchio dalla presa di posizione annunciata dal comunicato stampa di giovedì, quando il Comitato Esecutivo confermava il sostegno a Platini in attesa di un “rapido giudizio” nei suoi confronti. Al punto che, se le indiscrezioni dovessero essere confermate, l’attuale presidente UEFA potrebbe perdere gran parte del proprio seguito ancor prima di essere giudicato colpevole nella vicenda del pagamento ricevuto nel 2011 dalla FIFA (due milioni di franchi svizzeri) per un lavoro completato nel 2002.

Attenzione alla Germania

Proprio in queste ore, qualcosa si muove anche dalle parti di Berlino. La Federcalcio tedesca, infatti, ha dato notizia di un’indagine interna sul processo che ha portato all’assegnazione dei Mondiali 2006. Il verdetto (ancora parziale) è qualcosa di profondamente ambiguo. “Successivamente alle speculazioni dei media – si legge in un comunicato stampa – la Federcalcio tedesca ha analizzato il processo di assegnazione dei Mondiali 2006. La DFB non ha trovato indicazioni di irregolarità e, ugualmente, non vi è stato segnale di compravendita di voti”. Tutto bene, se non fosse che la stessa Federazione ci informa di essere stata informata recentemente di un pagamento del 2005, effettuato dagli organizzatori di Germania 2006 a favore della FIFA. Ben 6,7 milioni di euro diretti a un “programma culturale”. I sospetti non mancano, motivo per cui la DFB specifica che l’inchiesta non è ancora stata conclusa. E la sensazione è che le ombre dello scandalo che ha investito la FIFA siano ormai sconfinate in Europa.
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