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Da Calabro a Nzola, i segreti della Virtus Francavilla: dalla Promozione al 5° posto in Lega Pro

Stefano Dolci

Pubblicato 22/02/2017 alle 16:07 GMT+1

Nel girone C di Lega Pro la rivelazione è certamente la Virtus Francavilla che solo 4 anni militava in Promozione e alla prima partecipazione in Lega Pro sogna la qualificazione ai playoff. Il frutto di questo exploit sta nella programmazione voluta dal 41enne presidente Magrì, dal lavoro del tecnico Calabro (3 campionati vinti in 3 anni) e dai gol di un giovane bomber promesso alla Fiorentina.

2017, Esultanza M'bala Nzola, Virtus Francavilla, LaPresse

Credit Foto LaPresse

La Lega Pro 2016/2017 finora ha rispettato i pronostici della vigilia. Nei tre gironi, a occupare le posizioni che contano e giocarsi la promozione, sono le squadre che hanno investito più denaro e costruito organici che, in molti casi, potrebbero ben figurare anche al piano di sopra (Alessandria, Cremonese, Venezia, Parma, Lecce e Foggia). L’unica squadra che sta facendo un campionato oltre ogni più rosea aspettativa è la Virtus Francavilla, formazione pugliese al debutto assoluto in categoria che occupa il quinto posto nell’ostico girone C. Un piccolo miracolo che è figlio di programmazione e dell’entusiasmo del presidente Antonio Magrì, 41enne imprenditore e proprietario di una nota impresa di arredamenti, che in quattro è riuscito a portare la Virtus dalla Promozione alla terza serie, vincendo campionati sul campo e costruendo un gruppo di lavoro che, per competenze ed amalgama, ha veramente poco da invidiare a quello di realtà decisamente più importanti e prestigiose.

Una fusione per spiccare il volo

Per raccontare la genesi dei successi della compagine di Francavilla Fontana, comune di 36.000 abitanti in provincia di Brindisi, occorre necessariamente partire dall’estate del 2014 quando la GDS Virtus Francavilla, società creata due anni prima da Magrì, e la storica ASD Francavilla Fontana 1946, presieduta da Tonino Donatiello, uniscono le forze e decidono di dare vita ad un’unica compagine: la Virtus Francavilla 1946. Gli obiettivi che la nuova società si prefiggono sono essenzialmente due: la vittoria del campionato d’Eccellenza pugliese e gettare le basi per costruire un ciclo vincente e duraturo nel tempo. Magrì e il neo dg Donatiello come primo passo affidano la direzione sportiva a Stefano Trinchera e per la panchina puntano per l’ occasione sull’emergente Antonio Calabro, ex difensore di Galatina con oltre 350 presenze in Serie C che, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore vincendo già al secondo anno il campionato d’Eccellenza con il Gallipoli (2013-2014). Calabro da Gallipoli si porta con sé due fedelissimi: Taurino e il metronomo rumeno Galdean che in coppia con l’argentino Carlos Biason (mediano di fatica cresciuto nelle giovanili del Belgrano e che veste la maglia della Virtus dall’estate del 2011, costruisce la coppia di centrocampo) forma la cerniera di centrocampo che farà la fortune della formazione biancazzurra.
Nella stagione 2014-2015 la Virtus Francavilla non lascia neanche le briciole agli avversari vincendo campionato d’Eccellenza, Coppa Italia Dilettanti Puglia e la Coppa Italia Dilettanti d’Eccellenza, annientando la Bustese nella finalissima giocata a Firenze.
Forte di questo exploit la Virtus Francavilla, perde il ds Trinchera che accetta la chiamata del Lecce, si presenta in Serie D a fari spenti e con la voglia di stupire e ancora una volta domina la scena: con un ruolino di marcia di 18 vittorie, 12 pareggi e 4 sconfitte i biancazzurri dominano il girone H chiudendo davanti a Taranto e Nardò e guadagnandosi per la prima volta nella sua storia la promozione fra i professionisti. E’ la sublimazione del meraviglioso lavoro di Calabro che per il terzo anno di fila vince il campionato e dall’agosto del 2013 ad oggi ha portato a casa 257 punti in 124 partite (75 vittorie, 32 pareggi e 17 sconfitte).

L’impatto coi professionisti e il colpo Nzola

In estate Trinchera rientra nei ranghi come direttore sportivo e insieme a Magrì e Calabro costruisce una squadra a costi contenuti capace di lottare per il mantenimento della categoria. Del nucleo storico che ha vissuto la doppia promozione dall’Eccellenza alla Lega Pro restano quattro elementi: Galdean, Biason, Vetrugno e De Toma. Per il resto la ricetta è sempre quella: giovani affamati e funzionali al 3-5-2 di mister Calabro ed elementi capaci di aumentare il tasso d’esperienza e conoscano a menadito la categoria (nel dettaglio i difensori Faisca e Abruzzese, i centrocampisti Alessandro e Triarico e la punta ex Trapani e Brescia Abate). La prima partita fra i professionisti allo Stadio “Giovanni Paolo II”, rimesso a norma dal patron Magrì con un investimento di oltre 100.000 euro, finisce in tripudio: 1-0 contro il Catanzaro.
Nelle successive sei giornate però arrivano due pareggi esterni e quattro sconfitte. Sembra il preludio a un campionato di sofferenza ed invece dall’ottava giornata inizia un nuovo torneo per la Virtus, che diventa praticamente imbattibile tra le mura amiche (ben 31 dei 45 punti totali i biancazzurri li hanno conquistati al Giovanni Paolo II, dove la formazione di Calabro non perde dal 25 settembre 2016) e pericolosa anche in trasferta come sa bene il Matera, tramortito due settimane fa dalle magie del gioiellino franco-angolano M’bala Nzola, 20enne attaccante promesso sposo della Fiorentina, scoperto dal ds Trinchera quest’estate e impostosi in pochi mesi come uno degli attaccanti più immarcabili e devastanti della categoria.

Fisico e movenze alla Weah, sarà un affare come Diawara?

Nato a Troyes il 18 agosto 1996 ha svolto le giovanili nell’Estac prima di essere notato dai dirigenti dell’Academica de Coimbra che lo convincono a partire per il Portogallo. Il ragazzo resta una stagione nelle file del club lusitano prima di debuttare a 18 anni nella B portoghese con la Sertanense con cui mette a segno 9 gol in 27 presenze. Nell’estate, tramite i propri agenti ottiene la chance di svolgere il provino con il Perugia che però lo scarta, l’Italia è però nel destino di Nzola che il 7 agosto firma un triennale con la Virtus Villafranca che rimane folgorata dalle qualità fisiche e tecniche di questo ragazzo certamente un po’ grezzo ma veloce come il vento e con un fisico debordante.
Il ragazzo pur non parlando italiano, si ambienta velocemente ed aiutato dall’ambiente, ci mette un paio di mesi per diventare l’idolo del pubblico biancazzurro. Impressionante quando prende palla al piede e ha campo da aggredire, Nzola è un attaccante mancino che, sbaglia ancora tanto sottorete, ma è riuscito a crearsi almeno 4-5 occasioni per segnare in ogni partita. Bravissimo ad attaccare la profondità in questi mesi in Italia a detta del suo allenatore è cresciuto molto nella fase di dialogo coi compagni e di ripiegamento e recupero palla. Seguito a gennaio da Verona, Chievo e Napoli il ragazzo da giugno sarà un giocatore della Fiorentina che lo ha prenotato grazie ai buoni rapporti fra il ds Corvino e il ds Trinchera che lo ha paragonato per movenze a George Weah…
Essere paragonato ad un campione come Weah è motivo d'orgoglio. Lui, Drogba, Eto’o e Kalou sono dei miti per noi africani, ma il mio calciatore preferito – ha raccontato alla Gazzetta dello Sport - è Benzema. Mi piacerebbe diventare forte come lui. Da bambino guardavo sempre la Serie A in televisione e puntavo a giocarci. Seguivo le partite del Milan: mi piacevano molto Sheva, Ibra e Pato. Mi trovo molto bene in Italia. Impazzisco per la vostra cucina: vado matto per la carbonara e le polpette. Vita mondana? No, sono un casalingo. Esco solo per fare delle passeggiate in riva al mare, altrimenti sto in casa ad ascoltare rap o musica religiosa, guardare la tv e giocare alla playstation. Mi sono creato a Fifa e gioco con il Chelsea. Mi piacerebbe giocare un giorno in Champions League però la realtà è che devo ancora crescere parecchio…
Mister Calabro dice che M'bala ha tutto per poter sfondare in Serie A, Corvino intanto pregusta già la maxi plusvalenza. Nel giugno del 2015 quando era ancora ds del Bologna, pescò in Lega Pro Amadou Diawara e lo strappò al San Marino per 400.000 euro. In 12 mesi il centrocampista guineano è stato ceduto al Napoli per 15 milioni di euro e una settimana fa ha anche debuttato al Bernabeu contro il Real Madrid, impressionando per personalità e capacità di essere lucido e non perdere mai la calma. Chissà che Nzola non possa fra qualche mese lo stesso percorso, nel frattempo l’obiettivo è superare quota 10 gol e portare la Virtus Francavilla ai playoff. Un traguardo che qualche mese fa sembrava impossibile da raggiungere ma che ora è diventato assolutamente alla portata…
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