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Da Italia-Germania 4-3 all'invincibile Brasile di Pelè: storia del Mondiale di Messico 1970

Davide Bighiani

Pubblicato 17/06/2020 alle 09:04 GMT+2

Il Mondiale del 1970 verrà per sempre ricordato per la grandissima semifinale tra Italia e Germania, ovvero la “partita del secolo”, ma anche per i gol di Gerd Müller (10) e il Brasile di Pelé, Jairzinho e Rivelino.

2013, Gianni Rivera, Italia-Germania Ovest World Cup 1970, Imago

Credit Foto Imago

Dopo l'edizione inglese, il campionato del mondo torna in Sudamerica: la nona edizione infatti viene disputata in Messico. Si tratta dal primo campionato mondiale a disputarsi in altura, a un'altezza di circa 200 metri sul livello del mare: un vantaggio per le squadre sudamericane, avvezze a ritmi più blandi e controllati, contro quelli più sostenuti che avevano caratterizzato le precedenti edizioni. Potere alla tecnica, e anche alla storia: tutte le squadre che hanno vinto almeno una volta la Coppa del Mondo partecipano infatti alla fase finale di Messico '70.
Per la prima volta vengono utilizzati i cartellini colorati (giallo o rosso) per segnalare l'ammonizione o l'espulsione dei giocatori. In più, c'è anche la possibilità per i CT di poter effettuare due cambi all'interno di una stessa partita. Una novità che interessa da vicino la squadra italiana, guidata da Ferruccio Valcareggi: il ct azzurro convive con il dubbio amletico di chi schierare al fianco di Gigi Riva come attaccante titolare. Il dubbio è tra Sandro Mazzola e Gianni Rivera, con la scelta che ricade sul primo, relegando il Golden Boy in panchina.
Ci sono poche sorprese nella prima fase, dove tutte le big rispettano i pronostici: soliti fuochi d'artificio per il Brasile di Zagallo, che domina il suo gruppo segnando la bellezza di otto gol, mentre Germania, Inghilterra e URSS passano il turno diligentemente ma senza incantare. L'Italia chiude a quota 4 punti, in testa a un girone abbastanza soft che comprende Uruguay, Svezia e Israele (le ultime due eliminate).
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Pelè contro il Peru a Messico 1970

Credit Foto Getty Images

Tutto come deve andare anche nei quarti di finale dove la Germania Ovest alza la voce, prendendosi la rivincita che volevano sugli inglesi, campioni uscenti del Mondiale casalingo, dove in finale avevano sconfitto proprio i tedeschi. 2-0 Inghilterra fino a circa venti minuti dal termine ribaltato grazie alle reti di Beckenbauer e Seeler nei regolamentari e Müller nei supplementari. Anche l'Uruguay ha bisogno degli extra-time contro l'URSS, poi decide un gol di Esparrago al 116', mentre il Brasile si fa un sol boccone del Perù, mettendo in mostra altre individualità oltre al "solito" Pelé. Segnano infatti Rivelino, Tostao (2) e Jairzinho. Toccherà a Clodoaldo e agli stessi Rivelino e Jairzinho archiviare anche la semifinale: è loro il marchio sul 3-1 inflitto al combattivo Uruguay di Hohberg.

Il Mondiale visto dall'Italia

Il cammino dell'Italia non è assolutamente facile: gli azzurri battono di misura la Svezia e pareggiano 0-0 contro Uruguay e Israele; nei quarti l'ostacolo è costituito dai padroni di casa del Messico, superati, ma solo grazie a un grande secondo tempo, per il 4-1 firmato da Domenghini, Riva (due volte) e Rivera. La semifinale contro la Germania, poi, segna la storia del calcio: il 4-3 azzurro verrà ricordato come "la partita del secolo", una gara assolutamente epica, che sembrava già decisa al 90', quando l'Italia era avanti 1-0 con Boninsegna. L'1-1 tedesco arriva al 90' (con Schnellinger), dando il via a una girandola incredibile di emozioni: nei supplementari si passa dall'1-2 al 3-2, dal 3-3 al definitivo 4-3 messo a segno da Rivera, con Beckenbauer costretto a giocare con il braccio al collo.
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Italia-Germania 4-3: la Partita del Secolo con Gerd Müller

Italia-Brasile in finale, ma il Brasile è troppo forte...

La finalissima è anche l'ultima partita della coppa Rimet, che trova casa in Brasile. La Nazionale verdeoro si presenta con i favori del pronostico, e la superiorità viene amplificata dalla logica stanchezza della squadra azzurra dopo la maratona della semifinale. Finisce 4-1 e la Coppa trova il suo più degno padrone: Pelè. All'Italia non basta la spinta che arriva da 32 anni di attesa: gli azzurri tornano a casa tra le polemiche, i tifosi ce l'hanno soprattutto con il tecnico Valcareggi che, nella finalissima, schierò Rivera solo a 6' dalla fine. In realtà la finale è il risultato inatteso, la resa di fronte al fortissimo Brasile è inevitabile. “Abbiamo perso contro i giocatori più forti del mondo”, titolerà “Il Messaggero”.
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Carlos Alberto Brasile Italia 1970

Credit Foto Imago

L'uomo del Mondiale: Gerd Müller

Il cannoniere del torneo è Gerd Müller, che con 10 reti in sei partite risulta il best scorer: il bomber tedesco mette a segno due triplette a una doppietta nella semifinale con l’Italia, e a fine anno si aggiudicherà anche il Pallone d’Oro. 68 gol in 62 incontri disputati con la casacca della Nazionale teutonica lo rendono uno dei cannoneri più forti di sempre.
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Gerd Müller nel Mondiale 1970

Credit Foto Imago

Curiosità mondiali

  • -Tutte le squadre che hanno vinto almeno una volta la Coppa del Mondo partecipano alla fase finale di Messico '70.
  • -Per la prima volta vengono utilizzati i cartellini colorati (giallo o rosso) per segnalare l'ammonizione o l'espulsione dei giocatori
  • -C'è anche la possibilità per i CT di poter effettuare due cambi all'interno di una stessa partita.
  • -La coppa Rimet vinta dal Brasile fu rubata nel 1983 dalla sede della federazione brasiliana e fusa in lingotti d’oro da una banda criminale brasiliana.

Classifica e premi

Vincitore: BRASILE
Secondo: ITALIA
Terzo: GERMANIA OVEST
Quarto: URUGUAY
Vincitore Scarpa d'oro: Gerd MÜLLER (Germania Ovest) con 10 gol
Miglior giovane: Teófilo CUBILLAS (Perù)
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