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E' morto Paolo Rossi, il Pablito degli eroi di Spagna '82

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Aggiornato 10/12/2020 alle 07:41 GMT+1

Paolo Rossi - A darne la notizia è Enrico Varriale, giornalista della RAI, su Twitter. Pablito era stato uno degli eroi dei Mondiali di Spagna 1982.

Paolo Rossi

Credit Foto Getty Images

Questo 2020 sembra non voler smettere di riservare brutte soprese. Dopo il grave lutto che ha colpito il mondo del calcio portandosi via Diego Armando Maradona, il calcio italiano piange di nuovo per la scomparsa di Paolo Rossi: a darne la notizia, su Twitter, è Enrico Varriale, giornalista RAI, collega del Pablito nazionale.
Una notizia tristissima: ci ha lasciato Paolo Rossi. Indimenticabile Pablito, che ci ha fatto innamorare tutti in quell' Estate del '82 e che è stato prezioso e competente compagno di lavoro in RAI, negli ultimi anni. R.i.p. caro Paolo.
La conferma arriva anche dalla moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti, con una foto della coppia postata su Instagram e la semplice didascalia "Per sempre" corredata da un cuore.

La carriera

A 64 anni, dunque, si spegne per un tumore ai polmoni (come riporta Gazzetta.it) uno dei più grandi nomi del calcio italiano dell'epoca moderna: Paolo Rossi era infatti uno degli emblemi dei Mondiali vinti nel 1982 in Spagna: di quell'edizione fu capocannoniere con sei reti all'attivo. Quell'anno magnifico gli valse anche la vittoria del Pallone d'Oro. In quegli anni giocava nella Juventus, dove rimase dal 1981 al 1985; la stagione successiva passò al Milan e l'anno dopo chiuse la carriera al Verona. Ricoprì anche il ruolo di dirigente, per poi approdare definitivamente in TV in qualità di esperto tecnico.
Con la Juventus aveva vinto praticamente tutto: lo Scudetto nel 1981-1982 e nel 1983-1984, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, la celebre Coppa dei Campioni del 1984-1985 e una Supercoppa.
Oltre che ai Mondiali di Spagna, fu capocannoniere anche del campionato di Serie B nel 1976-1977, di Serie A nel 1977-1978 e di Coppa dei Campioni nel 1982-1983.
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L'ombra mai chiarita e la fiducia di Bearzot

In una carriera così luminosa, resta una sola piccola ombra su Rossi: una squalifica per due anni per un giro di calcio scommesse in cui però la sua posizione non fu mai del tutto chiara, tanto da destare dubbi sul suo effettivo coinvolgimento. Ai tempi del Perugia, prima degli anni d'oro della Juventus, era stato accusato di aver truccato una partita (pur avendo segnato una doppietta), ma non tutti credettero nella sua colpevolezza, primo tra tutti l'allora ct della Nazionale Enzo Bearzot, che decise di credere nella sua innocenza e di convocarlo, contro il parere negativo dell'opinione pubblica, per i Mondiali di Spagna che lo consacrarono definitivamente come uno degli uomini che hanno contribuito a scrivere la storia del calcio.
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