Conte e il caso Bonucci: Juventus, potevi chiudere un occhio

Il mancato via libera della società bianconera per l’utilizzo del difensore nello stage è solo l’ultima di una serie di schermaglie con il ct: tra ripicche e assenza di diplomazia la Vecchia Signora ha impugnato i regolamenti negando al suo ex tecnico un giocatore squalificato nella finale di Coppa Italia.

Antonio Conte, Leonardo Bonucci - Italy - 2016

Credit Foto LaPresse

La storia di Antonio Conte nel ruolo di commissario tecnico della Nazionale è stata scandita dai conflitti, dall’inizio alla fine. Probabilmente non era nemmeno ipotizzabile un epilogo sereno e la conferma è arrivata nella tarda serata di lunedì quando anche l’ultima soddisfazione in ordine temporale è stata negata al ct.

L’agenda del ct e l’importanza dello stage

Conte considera cruciale lo stage in programma dal 18 al 21 maggio in vista delle scelte per l’Europeo e l’agenda comincia a diventare sempre più fitta. Lunedì 23 ci sarà la convocazione dei 27 (23 più 4 riserve, ma forse anche un paio di opzioni in più) per poi selezionare tra questi i 23 uomini che andranno a comporre la rosa ufficiale dell’Europeo francese. Il 31 maggio, infatti, è prevista la consegna della lista definitiva all’Uefa. Ci sono 7 maglie su 23 ancora da assegnare e questo appuntamento dovrà testare la condizione fisica degli “azzurrabili” in un sistema di gioco che faticherà a discostarsi dal 3-5-2. Per questa ragione il futuro allenatore del Chelsea, non potendo convocare i giocatori impegnati nella finale di Coppa Italia di sabato sera, sperava almeno di poter contare sullo squalificato Bonucci al fine di testare la squadra che ha in mente, impostata sulle fondamenta di base della difesa pluriscudettata d’Italia.

Le motivazioni del rifiuto bianconero

Madama ha risposto con un “no” secco e, formalmente, il rifiuto è inattaccabile: lo stage non è nel calendario Fifa e il difensore è ancora impegnato in una competizione ufficiale. Bonucci è una pedina che Allegri reputa fondamentale anche in allenamento per mantenere alti ritmo e intensità e per accompagnare la squadra fino alla notte di Roma, in quanto leader e trascinatore nello spogliatoio dei campioni d’Italia. Nell’ambiente bianconero chi storce il naso ricorda che in passato, come accaduto con Prandelli, gli stage sono serviti soprattutto a mettere alla prova i giovani, ma si potrebbe replicare che un cittì deve essere libero di convocare chi vuole, soprattutto a ridosso di un torneo come l’Europeo, dopo che nell’arco della stagione sono stati messi i bastoni tra le ruote di fronte a ogni suo tentativo di sfruttare gli stage.
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2012, Italy, Claudio Marchisio, Claudio Chiellini (AP/LaPresse)

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Conte e la Juventus: l’ennesimo sgarbo di un biennio di tensioni

Le frizioni tra la Juventus e il suo ex tecnico d’altronde sono state una costante di questo biennio.
Entrambe le posizioni, quella di Conte e quella della Juventus, erano chiare da giorni e arrivare allo scontro senza una pallida idea di diplomazia non può che acuire le tensioni. Partendo dal presupposto che l’assenza di Bonucci non potrà sconvolgere i piani del commissario tecnico nei giorni dello stage, si avverte un’assoluta mancanza di collaborazione tra le parti che ha come vittima, più che Conte, la Nazionale stessa. Da quel pomeriggio di mezza estate in cui, a preparazione già iniziata, s’interruppe bruscamente il rapporto tra l’allenatore e la società bianconera, sono iniziate le ripicche e la Juventus ha il coltello dalla parte del manico perché la Nazionale sarà sempre più debole rispetto ai club. A un certo punto, però, bisognerà sotterrare l’ascia di guerra: una ragione formale può anche essere messa da parte per preservare il bene comune.
VIDEO: Italia, ecco i 23 giocatori che avete scelto voi
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