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Euro 2016: la Germania è cambiata, per l'Italia adesso è davvero una sfida titanica

Mattia Fontana

Pubblicato 02/07/2016 alle 14:05 GMT+2

La sfida di questa sera sarà molto diversa da quelle del passato perché nel frattempo i tedeschi paiono aver risolto il loro problema storico: la mancanza di un piano-b. Come detto da Antonio Conte, si tratta di un match ancora più difficile rispetto a quello disputato negli ottavi contro la Spagna.

2016 Amichevole Germania-Italia (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Dopo l’impresa, ora tocca all’impresa titanica. Per presentare la sfida dei quarti di finale a Bordeaux, Antonio Conte ha utilizzato parole affatto casuali. Non tanto per l’indubbio tasso tecnico della Germania campione in carica, quanto per sottolineare l’alto numero di difficoltà che i tedeschi avrebbero messo di fronte agli Azzurri. Ancora superiore rispetto al ventaglio proposto dalla Spagna. Perché è vero che la Mannschaft non ha mai battuto l’Italia in partite ufficiali. Ma è altrettanto innegabile che mai come ora, i tedeschi rappresentino lo Zenit delle selezioni nazionali. Proviamo a capire le reali possibilità degli Azzurri, come sempre con il contributo di Wyscout.

La formazione tipo della Germania:

Germania
La formazione tipo della Germania che, per sfortuna di Conte, sembra essere quella scelta da Loew per la sfida negli ottavi contro la Slovacchia. Il ct, dopo aver provato in tutti i modi a inserire Gotze da falso nueve” o da attaccante esterno nelle prime tre partite, ha scelto di tornare alla prima punta vera, Gomez, e di concedere maggiori spazi centrali a Muller, allargando a destra Ozil. Altra novità rilevante è l’inserimento di Kimmich nel ruolo di terzino destro. Una scelta che aggiunge notevole qualità in fase di dialogo con gli attaccanti e cross, molto meglio rispetto ai centrali adattati Rudiger (il titolare andato ko poco prima dell’Europeo) e Howedes (titolare nelle prime due uscite).

Gli errori che non commetteranno: l’assenza di pressing e di varianti

Si pensava che la Spagna potesse aggiustare leggermente l’assetto base per tentare un pressing su Leonardo Bonucci e Daniele De Rossi. Ma, per ragioni tuttora misteriose, Vicente del Bosque si è disinteressato della questione, lasciando massima libertà alle due fonti di gioco dell’Italia. Per preparazione e caratteristiche della sua squadra, non possiamo attenderci lo stesso da Joachim Loew. La sua Germania, infatti, è la miglior nazionale al mondo per sistema di recupero palla in zone avanzate del campo. Thomas Muller sarà anche alla ricerca del primo gol in un Europeo (dato più casuale che altro), ma resta un’arma impropria quando si tratta di condurre i compagni al pressing. Bonucci e chi partirà davanti alla difesa, saranno sempre con il fiato sul collo degli avversari. E ciò rischia di penalizzare parecchio il gioco dell’Italia. Oltre a questo errore commesso dalla Spagna, ne esiste però un altro storicamente proprio dei tedeschi: l’incapacità di procedere con un piano-b nel caso in cui la situazione dovesse richiederlo. La forza storica della nostra nazionale negli scontri con la Mannschaft è stata quella di mischiare le carte e rendersi imprevedibile, senza che si assistesse a una contromossa tedesca. Adesso, però, lo scenario è mutato profondamente. Rispetto al 2006, ma anche nel paragone con il 2012, il gioco della Germania si è evoluto al punto da mettere al riparo Loew da qualsiasi rischio. Possono attaccare con la palla bassa e nello stretto grazie alla qualità nell’uno contro uno, ma anche con il lancio a cercare l’uomo libero sul lato debole o il centravanti (specie da quando è stato rispolverato Mario Gomez). Cercano il pressing asfissiante, ma – se l’occasione è propizia – hanno la rapidità sufficiente per applicare dei contropiede mortiferi. Il playbook di Loew ha aggiunto parecchie pagine. E, per questo, non finirà mai di ringraziare abbastanza Pep Guardiola. L’uomo che, con il suo Bayern Monaco, è riuscito a fornire un impianto di gioco nuovo alla Germania.
Il pressing della Germania
Quello che alla Germania viene benissimo, nonostante i tanti trequartisti di qualità presenti nell’undici di partenza, è uno straordinario pressing che permette alla squadra di mascherare le difficoltà difensive nell’uno contro uno con un recupero palla molto alto. Nell’immagine in questione, la Slovacchia prova ad affidarsi a Marek Hamsik per respirare. Ma Julian Draxler lo aggredisce immediatamente e la Mannschaft trova spazio per una transizione offensiva operata da quattro giocatori, già in fase di smarcamento preventivo grazie alla loro tendenza a collaborare al pressing. La Spagna non ha fatto nulla di tutto ciò. Ora l’Italia non sarà altrettanto fortunata.

Cosa è cambiato da marzo

Quando si parla di una Germania finalmente in grado di variare il piano di gioco, è inevitabile ricordare come andò lo scorso marzo, nell’amichevole vinta per 4-1 con l’Italia. Loew era alla ricerca di una maggiore stabilità difensiva, quella che non aveva trovato all’indomani del successo in Brasile. La Mannschaft si era qualificata a Euro 2016 vincendo il Gruppo D (22 punti su 30), ma se tra le squadre passate come prime solo l’Inghilterra aveva segnato di più (31 gol contro 24), soltanto la Repubblica Ceca ne aveva incassate un numero maggiore (14 contro 9). Il problema della mancanza di solidità era stato acuito dalle assenze dei due stabilizzatori della squadra campione del mondo. Quel Bastian Schweinsteiger che tra i Mondiali e l’Europeo è sceso in campo soltanto due volte con la maglia della nazionale e quel Philipp Lahm che ha lasciato la Mannschaft dopo aver sollevato la coppa da capitano. La stabilità pareva a rischio e l’Italia, che soltanto qualche giorno prima aveva messo la museruola alla Spagna schierandosi con un 3-4-3 inedito (vi ricorda qualcosa?), sembrava una minaccia reale. Peccato che Loew abbia cambiato il modulo base, passando dal 4-2-3-1 al 3-4-3 proprio per affrontare gli Azzurri a specchio. Conte fu sorpreso, la mediana Thiago Motta-Montolivo fu soffocata e il risultato fu nettamente a favore dei tedeschi. La prova del fatto che le scoppole del passato hanno insegnato qualcosa a Loew, molto più duttile e pronto a un piano-b rispetto agli anni precedenti. Ulteriori riscontri si sono avuti all’Europeo. La fase a gironi è stata qualcosa di simile a un collaudo generale. La Germania si è presentata in Francia con un 4-2-3-1 (molto fluido) di base nel quale Muller partiva largo a destra e Gotze faceva la prima punta. Arriva invece alla sfida con l’Italia con un centravanti vero e Muller a supporto immediato. Ma anche con un terzino destro come Kimmich, adattato sì al ruolo, ma con caratteristiche offensive molto più interessanti di quelle offerte da Howedes. E, ora come ora, il problema della stabilità sembra un lontano ricordo. Manuel Neuer non subisce gol da 424’ in un Europeo, merito anche del pieno recupero di Sami Khedira in mezzo al campo.
La disposizione offensiva della Germania
La disposizione offensiva del Bayern Monaco
Come gioca la Germania? La fase offensiva (in alto) ricorda in tutto e per tutto quella impostata da Guardiola al Bayern Monaco (in basso). Due giocatori sono incaricati di restare larghi sulle linee di bordocampo, in modo da dare possibilità ad almeno tre (centravanti e altri due giocatori) di attaccare per vie centrali con il massimo della libertà. Chi imposta, ha diverse opzioni. Anche quella di allargare il gioco sul lato debole nel caso in cui gli spazi fossero intasati. La somiglianza con il Bayern Monaco è spaventosa nell’apparenza, ma leggermente diversa nella sostanza. I due giocatori a cui viene chiesto di posizionarsi sulle fasce, infatti, nel sistema di Guardiola tendono ad essere gli esterni d’attacco (Douglas Costa e Robben, per intendersi). Nella Germania, invece, sono quasi sempre i due terzini (Hector e Kimmich). Tutto ciò fa sì che vi sia un minore dispendio di energie, in quanto ai due laterali non viene richiesto di ricevere e tagliare dentro al campo per andare alla conclusione (come accade con Guardiola), ma al massimo di andare sul fondo e crossare. Tutto ciò, fa sì che la squadra sia anche molto più stabile – e capace di rientrare in caso di contropiede avversario - in fase difensiva.

Come si possono mettere in difficoltà

Il discorso di fondo è chiaro. La Germania sembra una rielaborazione teutonica del calcio di posizione proposto da Guardiola. Un gioco semplificato e reso più solido da un minore dispendio di energie richiesto ai singoli, sia in fase offensiva che difensiva. Ma quello che deve interessare maggiormente Conte è capire se esiste un margine per creare difficoltà ai campioni del mondo. Dal punto di vista offensivo, è molto difficile pensare a soluzioni che possano arginare i tedeschi. Vedendola al contrario, invece, una minima speranza esiste. La Germania ha sinora concesso due palle gol a tutti gli avversari incontrati. Poco nell’arco di 90’, molto se paragonato al valore delle squadre affrontate. E, ancor meglio, discorso interessantissimo se si considera che a generare tali situazioni sono state peculiarità tattiche molto ripetitive. La prima è la mancata lettura dei movimenti avversari sui calci piazzati (in particolar modo corner), quando la difesa a zona tedesca perde l’uomo o ne concede il movimento nello spazio. La seconda si verifica invece quando Kroos o Khedira perdono palla a centrocampo e non riescono a rientrare (fortissimi, ma non altrettanto rapidi). In quelle circostanze, i due difensori centrali tendono a reagire con troppa fiducia, cercando di uscire dalla linea per recuperare palla. E, tutto ciò, nella maggior parte dei casi genera ulteriore spazio. Sintomo del fatto che la Germania abbia sì risolto molti dei propri problemi, ma non sia ancora immune da cali di concentrazione tipici di chi si sente più forte dell’avversario. Certo, in molte di queste situazioni a salvare la baracca pensa Neuer. Però è lì che Conte deve costruire la propria vittoria.
Il gol segnato da Hamsik
Il gol segnato da Hamsik nell’amichevole pre-Europeo vinta dalla Slovacchia. Il centrocampista riceve palla tra le linee e conclude all’incrocio dei pali. L’azione di ripartenza che genera la rete, però, nasce da una palla persa a centrocampo e genera una situazione tattica potenzialmente molto interessante per l’Italia. Conte non dispone di un calciatore in grado di calciare da fuori come Hamsik, ma i movimenti difensivi della Germania potrebbero regalare spazi per gli inserimenti delle mezz’ali azzurre (Giaccherini e Parolo), il punto di forza negli schemi offensivi del nostro ct. In questa immagine, infatti, si nota chiaramente come i difensori tedeschi pensino soprattutto ad andare verso il portatore di palla, trascurando lo spazio tra di loro e il possibile inserimento di Weiss. Palla dentro, palla fuori e palla dentro nuovamente. Lo schema di base azzurro potrebbe funzionare bene nell’uno contro uno con difensori molto forti ma anche molto fiduciosi nei propri mezzi come Boateng e Hummels.
I corner della Slovacchia
La gestione dei calci piazzati pare essere l’autentico anello debole nella struttura di Loew. Nel già citato test contro la Slovacchia, i tedeschi incassarono ben due sugli sviluppi di un corner, per via di una non corretta gestione della marcatura a zona. L’Italia, come accaduto contro la Spagna, dovrà investire massicciamente su queste situazioni di gioco. Lì possono nascere i dettagli a favore degli Azzurri. Potrebbe essere l’occasione buona per sfruttare finalmente i corner corti spesso tentati senza esito sinora.
La palla gol della Slovacchia
All’Europeo, la Germania ha concesso pochissime palle-gol. Ma, in quasi tutte queste situazioni, ha rischiato su una palla persa a centrocampo, con un movimento di rientro troppo lento e la successiva uscita con i tempi sbagliati di un centrale. In questa occasione, Boateng prova a uscire sul portatore di palla e poi ci ripensa, consentendo alla Slovacchia di servire la palla in profondità. Questo movimento a elastico è rischiosissimo. L’Italia dovrà sfruttarlo a proprio favore. L’ottima intesa della coppia Pellè-Eder potrebbe essere un vantaggio. Attenzione però al pressing su Kroos. Iniesta, da questo punto di vista, era più facile da marcare in quanto tendeva ad agire sulla trequarti azzurra. Kroos parte in posizione più arretrata, fatto che obbligherà i centrocampisti della Nazionale a esporsi maggiormente. Ma un buon recupero palla potrebbe valere oro...
L'occasione di Milik
L’occasione da gol fallita da Milik nasce da una situazione molto simile alle precedenti. Hummels esce sulla trequarti a sfidare il portatore di palla polacco, ma non recupera la sfera. Boateng scala nella posizione di difensore centrale di sinistra e Khedira dovrebbe arretrare per fare la diagonale difensiva al posto di Boateng stesso. Il movimento però è palesemente forzato e lo juventino non lo compie sino in fondo. Milik si inserisce alle sue spalle e fallisce. L’Italia non potrà permettersi simili errori.

Una finale anticipata

Quella di Bordeaux sarà la sfida tra le due squadre tatticamente più preparate dell’Europeo. Per distacco, una finale anticipata tra i due modelli di calcio più interessanti visti in Francia. Il dominio teutonico contro l’astuzia italiana. Quattro anni fa, Cesare Prandelli riuscì a battere la Germania imponendo ai tedeschi la qualità dell’allora “tiki-Italia”. Adesso, l’obiettivo di Conte è ancora più difficile perché gli avversari, nel frattempo, sono nettamente migliorati. Oltre a questo, il quarto di finale di Euro 2016 sarà soprattutto uno scontro tra diverse applicazioni di una filosofia di gioco. Loew, partendo da Guardiola, ha riadattato un gioco di posizione nel quale ai calciatori si concede la massima libertà negli ultimi trenta metri. Conte, al contrario, è l’unico ct presente all’Europeo a credere ancora nell’idea sacchiana fatta di schemi, ripetizione e ossessione. Ai giocatori (teleguidati da bordocampo), in sostanza, viene chiesto di ripetere in partita quanto provato in allenamento. Per questo, stasera a Bordeaux, non andrà in scena soltanto la riedizione dell’eterna sfida tra Italia e Germania. Ma anche il confronto tra due filosofie offensive tanto spettacolari quanto contrapposte nelle premesse. Una finale anticipata. E, come in tutte la finali, speriamo sia aperta ad ogni tipo di risultato.
VIDEO: Tutti i gol segnati da Italia e Germania durante Euro 2016
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