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L’Italia come la prima Juventus di Antonio Conte: ma Pirlo e Vidal dove sono?

Stefano Dolci

Aggiornato 25/05/2016 alle 11:45 GMT+2

Il ct azzurro in questi primi giorni a Coverciano sta convincendo soprattutto i senatori che la sua Nazionale dovrà avere la stessa anima della sua prima Juventus che vinse lo scudetto nel 2011-2012 partendo da sfavorita senza un centravanti da 15 gol con una retroguardia a 3 praticamente imperforabile e zero sconfitte. Rispetto a quella squadra però manca qualcosa...

Antonio Conte, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Juventus, LaPresse

Credit Foto LaPresse

L’Italia come la prima Juventus di Antonio Conte. E’ questo il paragone che in queste ore si sta facendo largo a Coverciano nel ritiro pre Europeo. I giornalisti al seguito della Nazionale sottolineano come sia proprio il ct a insistere sulle analogie fra la situazione attuale della squadra azzurra e quella Juventus, reduce da due settimi posti e che secondo tanti addetti ai lavori non avrebbe mai potuto giocarsela con il Milan di Allegri ed Ibrahimovic o il Napoli di Cavani e Lavezzi. Conte invece ci riuscì puntando soprattutto sulla voglia di rivalsa e di tornare a primeggiare di tanti giocatori stanchi di inghiottire rospi (Buffon e Chiellini su tutti, non a caso i due senatori della Nazionale azzurra con cui il tecnico si confronta abitualmente) e soprattutto sullo spirito indomito di una squadra sempre affamata, intensa e capace di sopperire ai limiti tecnici con l’intensità e la cattiveria.
Juventus 2011-2012 formazione tipo
La formazione tipo della Juventus 2011-2012, quella che vinse lo scudetto da imbattuta contro ogni pronostico

Le analogie: la BBC e l'assenza di un cannoniere

La stabilità difensiva prima di tutto La prima Juventus di Conte chiuse la stagione senza mai perdere, unica squadra a riuscirci nell’era del campionato a 20 squadre (in precedenza col torneo a 16 o 18 squadre ci riuscirono il Perugia ‘78-79 e il Milan 1991-92) e fece il salto di qualità quando Conte, a partire dal 29 novembre 2011 (Napoli-Juventus 3-3) abbandonò i propositi di 4-2-4 e 4-3-3 e plasmò un 3-5-2 che divenne in seguito lo schema base del tecnico salentino. Con la linea a 3 formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini a protezione di Buffon la Juventus divenne quasi imperforabile (20 gol subiti) e proprio dall’affidabilità dei quattro pilastri juventini Conte punterà tanto per provare a ribaltare i pronostici che vedono la Nazionale destinata a fare poca strada ad Euro2016…
La difesa rappresenta la nostra certezza, la garanzia da cui ripartire. Ho lavorato con Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini a lungo e spero possano trasmettere la loro esperienza ai propri compagni per bissare in Nazionale i successi della Juve.
Se il 3-5-2 sarà lo schema base e la BBC la polizza assicurativa della Nazionale, Conte come nell’anno del primo scudetto dovrà essere bravo a valorizzare un attacco senza un cannoniere definito. La Juventus 2011-2012 riuscì a mandare in gol ben 20 uomini e conquistò lo scudetto pur con un solo attaccante capace di raggiungere la doppia cifra (Matri autore di 10 reti). Per questo il ct, nonostante il malumore generale per l’assenza di certezze in avanti, non pare essere troppo preoccupato di dover puntare su Eder, Pellé, Immobile o Zaza gente che conosce a menadito i movimenti e le soprattutto pronte a farsi il mazzo in pressing e in ripiegamento per aiutare la squadra…
Italia probabile formazione verso Euro 2016
La probabile formazione dell'Italia a meno di 20 giorni dal debutto con il Belgio, il 3-5-2 sembra essere lo schema imprenscidibile su cui punterà Antonio Conte

I dubbi: dove sono Pirlo e Vidal in questa Italia?

Se Candreva ha paradossalmente più qualità del Simone Pepe bianconero e Florenzi è un jolly che potrebbe essere utile anche per l’abilità di inserirsi e segnare qualche gol, la maggiore differenza fra l’attuale Italia e la prima Juventus scudettata di Conte si palesa quando si pensa al ruolo di Pirlo e Vidal. Il maestro bresciano in quella stagione fu il faro della manovra e l’ispiratore di tutte le azioni pericolose della Signora: realizzò 3 reti (tutte decisive) e distribuì ben 13 assist, elevando la qualità e facilitando il lavoro a tutti i compagni. Un giocatore di pari talento, carisma e genialità manca in questa Nazionale e né De Rossi, né il pur promettente Jorginho potranno mai eguagliare il rendimento che Pirlo riuscì ad offrire in quell’annata.
In questa Nazionale è assai faticoso anche scorgere un giocatore in grado di garantire la muscolarità, la grinta e soprattutto i gol di Arturo Vidal. Il cileno chiuse la stagione con 7 gol, 4 assist e un rendimento pazzesco. Con tutto il rispetto per i vari Parolo, Giaccherini e Sturaro elementi di pari livello non ne abbiamo… Qui Conte dovrà essere bravo ad inventarsi qualcosa, altrimenti la bava alla bocca e l’intensità non basterà per fare strada…
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