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"Colpito da McKinley!" Tutte le volte di Italia-Inghilterra di Paolo Villaggio e del ragionier Ugo Fantozzi

Stefano Fonsato

Pubblicato 11/07/2021 alle 16:15 GMT+2

"Ehi Pina, mi raccomando, stacca il tele...". Sono passati 45 anni dalla leggendaria scena del ragionier Ugo Fantozzi "privato" di quella fantomatica telecronaca diretta di Inghilterra-Italia, in diretta da Wembley, per la quale aveva un "programma formidabile" tra vestaglioni di flanella, frittatona di cipolle, familiare di Peroni e rutto libero. Uno scenario profetico che continua a raccontarci.

Il secondo tragico Fantozzi

Credit Foto Other Agency

Sabato 18 alle ore 20 e 25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra-Italia, valevole per la qualificazione della Coppa del mondo. Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, rutto libero!
Era il 1976 quando nelle sale cinematografiche usciva "Il secondo tragico Fantozzi", secondo atto - per l'appunto - dell'intramontabile saga del ragioniere più tragicomico d'Italia. Una macchietta che, incredibilmente, riuscì meglio di qualsiasi documentario a raccontare abitudini, vizi, virtù, insicurezze e sfortune quotidiane dell'italiano medio. O meglio degli italiani. Perché intorno al personaggio magistralmente studiato e interpretato da Paolo Villaggio, ruotava ogni prototipo della nostra società: dal megadirettore al suo stuolo di servili sottoposti, dal collega "ganassa" come l'ingegner Calboni, al disastroso organizzatore di eventi passato per antonomasia a "ragionier Filini". Ma se c'è una scena memorabile tra le innumerevoli proposte da Fantozzi, essa è proprio quella che ha a che fare con la partita Italia-Inghilterra. O, meglio, Inghilterra-Italia, in diretta da Wembley.
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fantozzi

Credit Foto Eurosport

Noi e Fantozzi. Fantozzi e noi. Ieri, oggi, domani

Subito dopo la scoperta dell'avversario della finalissima a Euro 2020, per giunta in programma nel mitico stadio londinese, chi non ha immediatamente pensato alla frittatona di cipolle, alla familiare di Peroni gelata e, soprattutto, al rutto libero. Fantozzi faceva da specchio a com'eravamo nel 1976. Noi ci siamo rispecchiati in Fantozzi, a ogni diretta tv dell'Italia, per i successivi 45 anni. La verità è che non siamo cambiati di una virgola all'acuta osservazione di Paolo Villaggio. E tutto ciò è semplicemente incredibile. In quella scena, la voce di Nando Martellini a presentare un match, mai giocato, in realtà: le immagini che si intravedono dal vecchio televisore di Fantozzi fanno riferimento a una Italia-Olanda, valevole per la qualificazione agli Europei 1976, vinta 1-0 dagli Azzurri all'Olimpico grazie al gol di Fabio Capello. Vittoria amara, con la nostra nazionale già eliminata e i Tulipani interessati esclusivamente a non perdere con tre gol di scarto. La formazione di quella partita? La stessa annunciata da Martellini contro la "finta" Inghilterra: Zoff, Gentile, Rocca, Benetti, Bellugi, Facchetti, Causio, Antognoni, Savoldi, Capello, Pulici.

"Ehi Pina, mi raccomando, stacca il tele..."

La scena e le sue conseguenze ce le ricordiamo tutte: la Pina (interpretata da Liù Bosisio, poi doppiatrice storica di Marge Simpson, moglie dell'Homer, se vogliamo il Fantozzi statunitense) non stacca in tempo il telefono ed è costretta a rispondere al ragionier Filini (maschera inconfondibile di Gigi Reder), comunicatore di una notizia "drammatica". I sottoposti del professor Guidobaldo Maria Riccardelli (inscenato da Mauro Vestri), appassionato di cinema d'essai, erano chiamati a "obbedire" presentandosi nell'auditorium della megaditta per la trasmissione di un "film cecoslovacco, ma con sottotitoli in tedesco".

Chi ha fatto palo? Di certo, non il fantomatico McKinley

A quel punto, il povero ragioniere scende le scale del condominio (che il sito "cacciatore di location" davinotti.com colloca a Roma, in via Olimpia 32) con tutte le finestre spalancate nonostante la narrazione faccia preludere alla stagione invernale. La voce di Martellini - che da 170 anni (!) non assisteva a una "partenza così folgorante degli Azzurri" - continua a gracchiare, mentre ormai Fantozzi è con la famiglia sulla sua Bianchina con la figlia Mariangela (interpretata da Plinio Fernando) istruita a "orientare" la radio transistor sull'orecchio sinistro del papà Ugo. "La palla è ora a Tardelli, scatto di Tardelli… A Savoldi, tiro, nuca di McKinley, tibia di Savoldi, naso di Antognoni. Nuca del portiere inglese, naso di McKinley, tibia di Benetti, nuca, naso… a Pulici… Tiro pauroso… Palo! Palo! Ma i nostri ripartono ancora una volta, si avvicinano all'area di rigore inglese, arrembaggio degli Azzurri. Salto di Antognoni che quasi si arrampica sulla schiena di McKinley… Colpito da McKinley! Regola del vantaggio, schienata paurosa del portiere inglese". All'apice della frustrazione, Fantozzi inchioda, scende dall'auto, si arrampica sul davanzale di un ammezzato - di un palazzo che, nella realtà, si può trovare sempre a Roma, Piazza del Fante - e, con un pugno ben assestato, rompe il vetro della finestra e urla la leggendaria domanda: "Scusi, chi ha fatto palo?", ricevendo un cazzotto senza possibilità di replica, sottolineato dal punto esclamativo, ancora, da Martellini: "Colpito da Mckinley". Ma chi era questo McKinley? In questo filo sottile in cui si mescolano realtà e fantasia, si trattava di un calciatore inglese inventato.

Il "verso" alla corazzata Potëmkin

E poi la perquisizione delle guardie della megaditta, con radio e televisorini nascosti ovunque, perfino in bocca, dagli impiegati. Quindi, Riccardelli comunica che, non essendo arrivato in tempo, la pellicola cecoslovacca sarebbe stata sostituita dalla riproposizione dell'opera russa "La Corazzata Kotionkin" (parodia de "La Corazzata Potëmkin"). Durante la proiezione, si susseguono versioni improbabili della partita sussurrate tra un orecchio e l'altro: addirittura si narrava di un 20-0 per gli Azzurri con gol di Dino Zoff. Niente "app" sui telefonini da guardare, ma solo passaparola e fantasia. Sfociata nell'insurrezione dei poveri sottoposti all'urlo fantozziano "La corazzata Kotionkin è una cagata pazzesca!". E i 92 minuti di applausi. Il film vero, del regista sovietico Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, durava appena 82 minuti. Altro che diciotto bobine. Diciotto, era semplicemente un numero che ricorreva spessissimo nella saga del Ragionieri: 18 erano, ad esempio, i giorni di "scomparsa" del ragioniere murato vivo nei vecchi bagni nel primissimo episodio o il numero della carrozza del "Mega Direttore Clamoroso Duca Conte Pier Carlo Ingegner Semenzara" (Antonino Faa' Di Bruno) diretto in treno al casinò di Monte Carlo.
Un'altra cena da "maschio alfa" incollato alla tv per una partita dell'Italia, torna in Fantozzi contro Tutti (1980). La Pina è cambiata ed è interpretata da Milena Vukotic, invaghitasi del panettiere butterato Cecco, interpretato da Diego Abatantuono. Il match, tuttavia, è contro l'Argentina.
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Fantozzi contro tutti, scena Italia-Argentina con Paolo Villaggio e Milena Vukotic (Getty Images)

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"Fantocci" e l'hooligan-figlio

La sfida alla "Perfida Albione" torna, invece, nel 1990 nell'episodio "Fantozzi alla Riscossa". Per cambiare il proprio approccio alla vita, diventare più duro e abbandonare l'eterno appellativo di "inferiore", Ugo si rivolge all'hooligan Jack, "residuato di Italia '90" trattenutosi in Italia. Quel Jack dal forte accento british, che tatua a fuoco sul petto del ragioniere "I love Fantocci", altro non era, in realtà, che Pierfrancesco Villaggio, figlio di Paolo.
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Fantozzi alla riscossa. L'incontro con l'hooligan "Jack" interpretato da Pierfrancesco Villaggio, figlio di Paolo (Getty Images)

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"Io no Spik Inglish" e quell'Inghilterra-Italia "per club"

Il comico genovese era un grandissimo appassionato di calcio e, in particolare, dei colori blucerchiati. Tanto che, uscendo per un attimo dalla saga Fantozzi, la sfida con gli inglesi torna "a livello di club" in "Io no spik inglish" (1995): Sergio Colombo, assicuratore "fantozziano" di Villanova d'Albenga, è costretto a imparare l'inglese per riscattarsi professionalmente e si iscrive ad un corso di lingua ad immersione totale nelle campagne britanniche. Ma, distrattamente, finisce in una classe di ragazzini, che si trascina in gita a Londra proprio nel giorno in cui è in programma Arsenal-Sampdoria, semifinale di andata di Coppa delle Coppe 1994-95.
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Tabellone Arsenal-Sampdoria, Coppa delle Coppe 1994-1995 dal film "Io No Spik Inglish"

Credit Foto Other Agency

Il gruppo si ritrova ad Highbury, in cui compare pure il tabellone con le formazione: nella squadra titolare allenata da Sven Goran Erikson, ben 4 componenti dell'attuale staf tecnico azzurro: il ct Roberto Mancini e i suoi assistenti Fausto Salsano, Alberigo Evani e Attilio Lombardo. Le immagini che passano sono quelle della partita reale: come finì? 3-2 per i Gunners all'andata, 3-2 per i blucerchiati nel ritorno al "Marassi". Gli inglesi vinsero quindi ai rigori, uscendo però sconfitti in finale contro il Real Saragozza. E Sergio Colombo? Finito maldestramente tra i tifosi inglesi, mimetizzato da tifoso dell'Arsenal, si becca una randellata dalla polizia inglese. Una scena che un po' rimanda a quella di "Superfantozzi" (1986) e a quel "Win the best" a margine di un fantomatico match tra Italia e Scozia.

Le altre citazioni: Lino Banfi e l'Allenatore nel Pallone

Una Inghilterra-Italia venne tirata in ballo anche, a ben vedere, da Lino Banfi ne "L'allenatore nel pallone" (1984). Disperato dalle continue sconfitte della Longobarda, Oronzo Canà si rivolge alla suocera "mezza megera" (interpretata da Viviana Larice) per organizzare un malocchio al temibile asso brasiliano Zico, in vista della sfida all'Udinese. Lei butta un pallone in pentola in cui bolle una strana pozione e cita il 4-0 con cui gli inglesi sconfissero gli Azzurri nel 1948. La pentola esplose e Oronzo Canà perse 4-0 contro i friulani.
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L'Allenatore nel Pallone - Scena malocchio a Zico

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E rutto libero

Tornando a quella frittatona di cipolle e a quella familiare di Peroni gelata, il consiglio di oggi è quello di spegnere i cellulari una mezzoretta prima delle 21 di domenica 11 luglio, anno domini 2021. Quanto meno, metterli in modalità aerea. Per il resto, nulla è cambiato. Nemmeno il rutto libero.
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Southgate: "Italia in finale con merito. Wembley è speciale"

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