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Sassuolo in Europa League: c'è lo zampino del vecchio amico Allegri

Paolo Pegoraro

Aggiornato 22/05/2016 alle 16:35 GMT+2

Grazie al "favore" di Max Allegri - già tecnico della storica promozione in Serie B dei neroverdi - il Sassuolo ha potuto festeggiare la qualificazione in Europa League. Un vecchio amico che ha dimenticato qualche sgarbi che il suo ex club gli ha rifilato.

Massimiliano Allegri Milan Juventus 2016

Credit Foto LaPresse

27 aprile 2008, penultima giornata del girone A di Serie C1, stadio Ricci: il Sassuolo di mister Massimiliano Allegri supera il Manfredonia grazie a un gol di testa di capitan Valerio Piccioni e stacca il pass per il campionato di Serie B; è la prima storica promozione nella serie cadetta per i neroverdi. Al primo colpo - dopo un'effimera parentesi al timone del Lecco - il tecnico livornese centra l'obiettivo grazie a una strepitosa stagione culminata con il primo posto nel Girone A davanti a Cremonese e Cittadella, cui si aggiungerà la vittoria nella Supercoppa di Lega ai danni della Salernitana, a suggellare il primo storico double nel palmares dell'attuale allenatore della Juventus. Di quel Sassuolo sono "sopravvissuti" solo Magnanelli e Pomini, attuali capitano e vicecapitano della banda Di Francesco. La carriera di Max Allegri sta per decollare: l'anno successivo sarà Serie A con il Cagliari di Cellino. Per il Sassuolo, invece, seguiranno cinque anni in cadetteria prima dell'approdo nel massimo campionato e dell'incredibile qualificazione ai preliminari di Europa League. Ottenuta, quest'ultima, in virtù di uno strano gioco del destino grazie alla conquista della Coppa Italia della Juventus guidata dal vecchio amico Massimiliano Allegri. Un nome-una garanzia dalle parti del comune modenese.

L'Europa League grazie al "regalo" di Max

Dalla Serie C2 all'Europa League, nel risicato spazio di appena una decina d'anni: la trionfale cavalcata del Sassuolo di patron Squinzi è stata propiziata dal favore di Max. Tra mile patemi d'animo: già, perché il Milan ha venduto cara la pelle e la Juventus ha avuto bisogno di un gol di Alvaro Morata nel secondo tempo supplementare. Una "sofferenza" che è dolce deja-vu per la causa neroverde: nel 2003 - l'anno in cui Milan e e Juventus si contendevano la Champions League in quel di Manchester - il Sassuolo perdeva infatti il playout di C2 contro l'Imolese evitando la retrocessione in Serie D solo grazie a un salvifico ripescaggio. Fu quello l'inizio della mirabolante scalata verso l'Europa.

Dal Milan alla Juventus: poco da stare Allegri

"Acciughina" Allegri è rimasto in ottimi rapporti con il club neroverde dopo quel fantastico campionato di C1 e spesso e volentieri ha fatto ritorno in Emilia per salutare vecchi amici e compagni di lavoro. Le trasferte delle sue squadre sul campo del Sassuolo (nel frattempo, dal Ricci Magnanelli e compagni si sono trasferiti al Mapei stadium di Reggio Emilia) si sono però spesso tramutate in autentiche Caporetto. Il 4-3 patito dal suo Milan - nel giorno del roboante poker di Domenico Berardi - costò la panchina rossonera al tecnico livornese, mentre quest'anno il ko della sua Juventus al Mapei Stadium determinato dalla pennellata su punizione di Nicola Sansone coincise con il punto più basso della gestione Allegri in bianconero, prima che una rimonta dell'altro mondo riportasse la Vecchia Signora sul trono della Serie A. Due tiri mancini al vecchio amico e compagno di viaggio che evidentemente non ha serbato rancore nei confronti del suo ex club di appartenenza, alla luce del recente e graditissimo "regalo".
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