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Inter: Barella, Bastoni, D'Ambrosio e Gagliardini. L'Italia di Conte va in finale

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Pubblicato 19/08/2020 alle 12:29 GMT+2

L'imprinting azzurro-centrico di Antonio Conte fa da contraltare all'undici internazionale di Josè Mourinho della finale di Champions del 2010. Sarà il "fattore Italia" il valore aggiunto contro il Siviglia?

L'Inter esulta dopo il gol di Bastoni contro il Parma

Credit Foto Getty Images

La classe di Barella, la maturità di Bastoni, il gol di D'Ambrosio e la voglia di riscatto di Gagliardini. C'è tanta, tantissima Italia nella manita allo Shakhtar Donetsk che ha regalato all'Inter una finale europea a distanza di dieci anni dal Triplete. E non poteva essere altrimenti con un ex stratega della Nazionale come Antonio Conte in panchina. Il paragone con l'undici dell'ultimo atto del Bernabeu contro il Bayern Monaco nel 2010 viene automatico: tra i titolari di Josè Mourinho nessun azzurro (Materazzi fece il suo ingresso nel recupero), tra i probabili protagonisti della sfida di Colonia col Siviglia ben quattro italiani (con Biraghi, Sensi, Ranocchia, Esposito e Candreva pronti ad entrare). Il risultato del duro lavoro di un anno ad Appiano Gentile, di un preciso imprinting azzurro-centrico che lascia una preziosa eredità a Roberto Mancini in vista degli Europei della prossima estate.

Barella, il faro del centrocampo nerazzurro

Una partita da vero tuttocampista contro lo Shakhtar, non solo il mediano che corre per l'altro, che pensa solo alla quantità, ma il giocatore completo che sa ragionare a testa alta e inventare. 73% di passaggi completati, il 49% di questi verticalizzazioni. Esattamente il calcio che vuole Conte. Grazie al gol contro il Leverkusen è diventato il solo centrocampista della Serie A ad aver segnato un gol in 4 competizioni in questa stagione con la stessa maglia: uno in campionato contro il Verona, uno in Coppa Italia alla Fiorentina, uno in Champions allo Slavia Praga e, infine, uno nel quarto di finale di Europa League. Non succedeva dal 2015 con Marek Hamsik al Napoli. Quando segna lui l'Inter non perde mai: 3 vittorie e un pareggio. E poi quanti palloni recuperati... E' l'ex Cagliari l'uomo in più di Conte in queste inedite Final Eight tedesche.

Il climax ascendente di Bastoni

Sicuramente sono molto fortunato a essere dove sono. Conte, Marotta e Oriali sono persone che ti spingono sempre a dare il massimo. La mia ambizione è quella di non fermarmi perché ho ancora tante cose su cui migliorare ma ho tutto il tempo e l’obiettivo è quello di vincere il più possibile con l’Inter. Sono interista e sarebbe un sogno stare 20 anni all’Inter.
Il classe '99 cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta ha scalato le gerarchie della difesa a 3 nerazzurra, spedendo in panchina un top player come Milan Skriniar e assorbendo più insegnamenti possibili da due colleghi di esperienza come Handanovic e Godin. La maturità e la sicurezza raggiunte nelle ultime partite hanno fatto alzare le antenne al Barcellona. L'Inter dovrà difendersi dagli attacchi incrociati delle regine del Vecchio Continente per tenersi stretto il suo gioiello.
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Conte, Lukaku, Lautaro e il gruppo: la svolta dell'Inter in Europa League in 5 punti

D'Ambrosio goleador

Tre sigilli nelle ultime 5: è Danilo-D'Ambrosio-mania in casa Inter. Sul web sono tutti sono pazzi per il 33 nerazzurro, tanto da far partire petizioni per lasciare in panchina Achraf Hakimi, il talentuoso esterno destro prelevato dal Real Madrid, che nella prossima stagione condividerà con l'ex Torino la fascia destra. Napoli, Atalanta e Shakhtar si sono dovuti arrendere ai suoi inserimenti. Con lui e Young Conte vola sulle... ali dell'entusiasmo.
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D'Ambrosio. Inter-Shakthar Donetsk

Credit Foto Getty Images

Il riscatto di Gagliardini

Dopo il trionfo con gli ucraini di Luis Castro, Conte se l'è portato dietro in conferenza stampa, replicando il siparietto con Godin post-Leverkusen.
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Il siparietto tra Conte e Gagliardini: "Bevitela una birretta, tanto è analcolica"

L'assurdo errore a porta vuota contro il Sassuolo è ormai acqua passata e da quasi dimenticato a fino a giugno, ora Gaglia è diventato inamovibile nei piani di Conte. La conseguenza di questa tendenza è stata la rinuncia alla qualità di Eriksen dietro le punte. Un sacrificio che ha portato maggiore equilibrio in cabina di regia e che ha permesso all'Inter di annullare sul nascere i tentativi di verticalizzazione di Marcos Antonio e Marlos in semifinale.Sarà così anche con Reguilon e Banega?
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