Inter, Zanetti: "Con Conte cultura del lavoro e identità"
DaEurosport
Pubblicato 05/08/2020 alle 13:57 GMT+2
L'ex capitano, oggi vicepresidente, ricorda la rete segnata al Parco dei Principi il 6 maggio di 22 anni fa e parla anche del presente.
Me ne sono accorto fin dal primo pranzo con il mister: la cultura del lavoro e la serietà dei ragazzi hanno permesso di intraprendere questo percorso. Questa è una squadra con un'identità precisa, che cerca sempre di fare la partita. Non c'è margine d'errore. Ci siamo abituati a giocare ogni tre giorni, servirà tanta lucidità. Le motivazioni che ti dà un trofeo europeo che tra l'altro puoi raggiungere vincendo quattro partite ti possono far superare la stanchezza. Il Getafe arriverà alla sfida avendo avuto due settimane per concentrarsi solo su questo impegno. Ma non ci tiriamo indietro: questa Inter è pronta!
L'Inter è pronta a scendere in campo contro il Getafe. Parola di Javier Zanetti che ha poi fatto un passo indietro ai giorni vissuti da giocatore dell'Inter, con particolare riferimento al trionfo in Coppa Uefa del 1998, per il Matchday Programme ufficiale in vista della gara odierna. L'ex capitano, oggi vicepresidente, ricorda la rete segnata al Parco dei Principi il 6 maggio di 22 anni fa. "C'è un urlo 'Lascia'. Poi un rumore sordo, perfetto, scarpino sul pallone, il sibilo, il rintocco del cuoio sulla traversa. Chi è allo stadio non capta questi dettagli, travolti dal tripudio sugli spalti. Chi è a casa, in televisione, ascolta queste parole: 'Attenzione, il destro, violentissimo!".
Nel raccontare di quella formazione, Zanetti definisce quella del 1998 una squadra "che aveva in Simoni un vero e proprio papà. Una famiglia nerazzurra, passata anche da momenti di difficoltà a Lione e Strasburgo".
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